Il Mercato Rialzista in Italia: Strategie e Opportunità di Investimento

Jitanchandra Solanki
33 Min lettura

Avrai probabilmente già sentito parlare del termine Bull market dei mercati finanziari.

Ma cosa è esattamente il Mercato Rialzista, conosciuto anche come Mercato Toro? In parole semplici, si tratta di un mercato caratterizzato dall’aumento graduale dei prezzi degli asset finanziari che si prolunga per un periodo relativamente ampio e che fornisce a trader e investitori aspettative ottimistiche. 

Per fornirti una comprensione completa del mercato rialzista italiano, ho condotto un'analisi approfondita e mi sono consultata con esperti e da fonti affidabili finanziarie. 

In questo articolo sul Mercato rialzista, imparerai cosa significa “Mercato Toro” e quali sono le strategie di investimento e di trading che potrai utilizzare in un Mercato Rialzista. Copriremo anche il Mercato Rialzista nel panorama finanziario italiano, con esempi del mercato azionario italiano e analizzeremo le performance passate dell’indice FTSE MIB. 

Le informazioni contenute nel presente articolo sono fornite esclusivamente a scopo educativo e non costituiscono alcuna consulenza finanziaria. Si prega di consultare un consulente finanziario prima di prendere decisioni di investimento. 

Se sei pronto ad addentrarti nell’universo dei mercati Toro? Allora, allaccia le cinture e inizia la lettura! 

Introduzione al Mercato Rialzista nel Panorama Azionario Italiano 

Nel nostro paragrafo introduttivo imparerai cosa significa Bull Market, quali sono le sue caratteristiche distintive e da quali fattori o cause può essere originato. Ci addentreremo poi nel Mercato Azionario Italiano e nell’Indice di Milano FTSE Mib, con la sua storia, composizione, performance e regolamentazione. 

Definizione di Mercato Rialzista o Bull Market 

Che cos'è un bull market? Per bull market o mercato toro si intende un periodo di tempo in cui un mercato, per esempio quello azionario, sperimenta l’aumento del suo prezzo per un periodo di tempo prolungato.  

L’immagine di un toro con il movimento verso l'alto delle corna durante la carica simboleggia l'aumento dei prezzi. La statua di un toro, infatti, si trova anche a Wall Street, che è una delle più grandi piazze di scambio finanziario del mondo. 

In altre parole, in un mercato rialzista, gli acquirenti in genere guidano gli aumenti dei prezzi. Che si tratti di un mercato rialzista o meno, il trading è altamente speculativo e comporta un rischio significativo di perdita. Sebbene offra potenziali opportunità, comporta anche un'elevata volatilità e il trading con leva finanziaria può amplificare sia i guadagni che le perdite. Gli investitori al dettaglio dovrebbero comprendere appieno questi rischi prima di fare trading. 

Come nella fonte del sito web “Investor.gov”, la U.S. Securities and Exchange Commission definisce un bull market come "Un periodo in cui i prezzi delle azioni sono in aumento e il market sentiment è ottimista. Generalmente, un bull market si verifica quando c'è un aumento del 20% o più in un ampio indice di mercato per almeno due mesi".

Ciò significa che questa condizione dei prezzi in aumento può portare gli investitori a essere ottimisti sulla crescita economica e sugli utili aziendali; tuttavia, le condizioni di mercato possono cambiare e le performance future sono incerte. 

Un bull market può essere applicato a diversi mercati finanziari, come azioni, indici, materie prime, criptovalute, coppie di valute, obbligazioni e altri ancora.

Le Caratteristiche e le Cause del Mercato Rialzista

Come si può identificare un mercato toro? Devi sapere che il bull market è caratterizzato da diversi aspetti, che possiamo vedere meglio di seguito:

  •  Aumento dei prezzi per un periodo più lungo o a lungo termine: i prezzi degli asset aumentano per un periodo prolungato di oltre il 20%, spesso con una crescita economica stabile; 
  • Fiducia e ottimismo degli investitori: l'ottimismo degli investitori può portare a un aumento della domanda di asset; 
  • Profitti aziendali positivi: la crescita dei profitti aziendali sostiene i mercati azionari, aumentando la fiducia degli investitori in una performance positiva continua; 
  • Calo della disoccupazione: il tasso di disoccupazione in un bull market dovrebbe diminuire, perché le aziende, in espansione e aumentando i profitti, assumono personale. 

Ma perché si realizzano i bull market? I mercati rialzisti possono essere il risultato di diverse cause, di seguito alcune:

  • La Forza economica e la spesa dei consumatori: I mercati rialzisti possono essere influenzati dalla solidità economica, dalla spesa dei consumatori, dai bassi tassi di interesse e dai maggiori profitti aziendali, ma questi fattori non garantiscono una crescita duratura del mercato.
  • Le iniziative politiche a favore delle imprese creano fiducia, anche negli investitori; 
  • Tassi di interesse ridotti: I bassi tassi di interesse rendono i prestiti più convenienti, creando le condizioni ideali per imprese e investitori, che possono accedere più facilmente ai mercati;
  • Profitti aziendali più elevati: Gli Utili stabili delle imprese richiamano sempre più investitori e creano un aumento dei prezzi delle azioni. I profitti elevati favoriscono la fiducia, attirano nuovi capitali e permettono alle aziende di crescere. 

Mercato Toro - L’Indice FTSE MIB: La sua Composizione e le Performance

Focalizziamoci ora sul Mercato rialzista nel mercato finanziario in Italia. Avrai sicuramente già sentito parlare della Borsa di Milano e dell’Indice FTSE.

L'FTSE MIB index (Acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa) è l’indice azionario principale e di riferimento per i mercati azionari italiani, che include al suo interno le 40 azioni (e società) con maggiore capitalizzazione, che sono quotate sulla Borsa Italiana di Milano. È stato fondato il 1° giugno 2009, a sostituzione dell’anteriore MIB30 (composto da 30 azioni di 30 società), e rappresenta la salute del mercato azionario italiano e delle maggiori società attive in diversi settori, come industriale, automobilistico bancario e assicurativo quotate. L’80% della capitalizzazione del mercato ricade all’interno dell’indice FTSE MIB.

L'indice è stato amministrato da Standard & Poor's dalla sua nascita fino a giugno 2009, quando questa responsabilità è passata poi al FTSE Group, che è posseduta al 100% dalla società madre di Borsa Italiana: il London Stock Exchange Group, segnando un’importante fusione internazionale.

Tra le aziende presenti nell'indice raffigurano: Ferrari, Enel, ENI, Generali, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Stellantis, Tenaris e Poste Italiane. Questi esempi di asset hanno solo scopo didattico e non costituiscono alcuna consulenza in materia di investimenti. Puoi vedere, dalla fonte del Sole24ore, "la Classifica di Piazza Affari", ovvero vengono elencate le Società ed Azioni che fanno parte del FTSE Mib con la loro capitalizzazione di mercato, in ordine decrescente di capitalizzazione. Tieni presente che le cifre di capitalizzazione sono costantemente aggiornate alla data odierna.

Una caratteristica importante dell’indice FTSE MIB è che si tratta di un indice ponderato, cioè che dà un peso specifico ai suoi componenti in base alla propria capitalizzazione e i movimenti dell’indice sono una approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Ciò comporta che le società con maggiore capitalizzazione influenzano di più l’andamento del FTSE MIB.

Vediamo ora meglio le performance dell’FTSE MIB. I dati mostrati sono storici e non garantiscono le performance future. I mercati sono volatili.

Prendiamo come riferimento le prestazioni di FTSE MIB negli ultimi cinque anni.

Fonte: Trading View - FTSE MIB, Grafico a 5 anni, settimanale - Gamma di dati: dal 9 Marzo 2020 al 10 Marzo 2025. Data di acquisizione: 11 Marzo 2025. Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. 

L'indice FTSE MIB ha subito delle oscillazioni nel corso dell'ultimo anno, riflettendo la volatilità che può verificarsi nel mercato azionario e la tendenza rialzista si si è verificata per esempio a fine marzo e inizio aprile, poi di nuovo dal 7 al 17 maggio (Il prezzo è aumentato in modo significativo a circa 35358 EURO, ma le performance future sono incerte e comportano rischi), dal 18 giugno al 23 luglio e di recente c'è stata un’altra risalita. Il 21 ottobre ha registrato un altro picco, con il prezzo di circa 35189 EUROS. 

Ci sono delle fluttuazioni, ma la performance del FTSE negli ultimi cinque anni sembra essere gradualmente aumentata a un certo punto, dopodiché il suo prezzo è rimasto stabile fino al giorno di scrittura, l'11 marzo 2025. Tieni presente, però, che a causa della volatilità del mercato, questa tendenza potrebbe cambiare in qualsiasi momento.

Ad esempio, un articolo di Soldionline.it afferma che nel 2023 l'indice FTSE MIB è aumentato del 28,03%, passando da circa 23.707 all'inizio dell'anno a 30.352 entro il 29 dicembre 2023. Tuttavia, è importante notare che questa performance riflette un arco temporale (time frame) molto limitato, e valutare i risultati a posteriori è più facile che prevedere i risultati futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi e le performance passate non sono una garanzia di risultati futuri.

Osserviamo che dopo aver raggiunto un minimo di 20.636,12 a metà settembre 2022, l'indice ha registrato un'impennata. Nonostante alcune fluttuazioni tra marzo 2024 e gennaio 2025, si è avvicinato a un massimo di 5 anni a metà marzo 2025. La domanda rimane: continuerà a salire, inizierà a scendere o si stabilizzerà?

Gli orari di negoziazione dell’indice FTSE MIB e dei titoli inclusi nell’indice, che ha sede a Milano in Piazza Affari, sono da lunedì venerdì, 09:00 – 17:30, ora italiana.  Come puoi vedere nella pagina web di Borsa Italiana, le giornate di chiusura sono i sabati e le domeniche e i giorni festivi, come il 25 e 26 Dicembre, il1 gennaio e il 15 Agosto.

Devi anche tenere presente l’importanza della regolamentazione: sebbene le società quotate in Borsa debbano rispettare rigorose normative e standard di trasparenza, gli investitori dovrebbero comunque considerare i rischi associati all'investire sui mercati finanziari.

 La Consob è l’organo di controllo del mercato finanziario italiano, che svolge come attività primaria la vigilanza sulle società di gestione dei mercati regolamentati, sulla trasparenza e l'ordinato svolgimento delle negoziazioni e sulla trasparenza e la correttezza dei comportamenti dei soggetti che operano sui mercati finanziari, nonché la tutela degli investitori e l'osservanza delle norme in materia finanziaria.

Un’altra autorità di vigilanza e di supervisione sui mercati finanziari è la Banca d’Italia, che è la Banca Centrale della repubblica italiana ed istituto pubblico e regolamentato dalle leggi nazionali ed europee, che svolge funzioni mirate ad assicurare la stabilità monetaria e finanziaria e lo sviluppo duraturo dell’economia. Ricopre il ruolo di autorità di vigilanza e di supervisione sui mercati e tra i suoi compiti principali menzioniamo: la stabilità complessiva e l'efficienza del sistema finanziario; l'osservanza delle regole da parte dei soggetti vigilati, e il rispetto, da parte di tutti gli operatori bancari e finanziari, delle regole di trasparenza e di correttezza.

Tra le altre autorità di controllo di rilievo menzioniamo: il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l'autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e l’IVAAS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni).

La Borsa Italiana, che, come sai, è il principale mercato azionario in Italia e nella quale avviene la compravendita di titoli azionari e altri strumenti finanziari è oggi di proprietà del gruppo paneuropeo Euronext, che è un gestore di borse valori con sede centrale a Parigi, dopo essere stato acquisito dal London Stock Exchange Group.

È curioso sapere che l’origine della Borsa Italiana risale al1808, quando venne istituita la Borsa di Commercio di Milano sotto l’autorità di Napoleone Bonaparte. Da quel momento in poi, la Borsa di Milano ha attraversato vari periodi di evoluzione. Negli anni successivi all’Unità d’Italia (1861), con l’aumento della domanda di capitali, la Borsa di Milano ha iniziato a crescere rapidamente e nei primi anni del Novecento divenne un centro fondamentale per la quotazione delle principali società italiane.

Nel 1932 venne costruito Palazzo Mezzanotte per raccogliere tutti i mercati azionari sparsi per Milano e venne inaugurato davanti al Duce Benito MussoliniLa tecnologia degli ultimi anni ha interessato fortemente il trading: il cosiddetto "call floor" è stato completamente rivoluzionato e il vecchio display meccanico è stato sostituito da un sistema telematico. Nel 1998, la Borsa Italiana è stata privatizzata, separandosi dalla Banca d’Italia e diventando una società per azioni indipendente. Nel 2007, è stata acquisita dal London Stock Exchange Group e nel 2021 è diventata di proprietà del gruppo Euronext.

Puoi vedere dalla pagina web di Borsa Italiana il listino che racchiude i titoli ed indici quotati sulla Borsa Italiana di Piazza Affari. 

Mercato Rialzista - L’Economia italiana e le Implicazioni per gli Investimenti

Nel prossimo paragrafo, ci concentreremo sull’Economia Italiana e su quali sono le implicazioni e i potenziali impatti del Bull Market su quelli che sono gli indicatori economici chiave in Italia, tra cui il PIL, il Debito Pubblico e l’inflazione. 

Il PIL e la Crescita Economica nel Bull Market

Il termine Bull Market viene spesso associato all’andamento positivo dei mercati e dell’economia nel suo complesso e ha un potenziale impatto positivo e ottimistico a catena sugli indicatori chiave dell’economia italiana, ovvero il PIL, il tasso di occupazione e l’inflazione. Il trading sui mercati rialzisti è altamente speculativo e comporta un rischio significativo di perdita. Sebbene offra potenziali opportunità, comporta anche un'elevata volatilità e il trading con leva finanziaria può amplificare sia i guadagni che le perdite. Gli investitori al dettaglio dovrebbero comprendere appieno questi rischi prima di fare trading.

La condizione di mercato rialzista in genere porta a una situazione di crescita economica generale, con l’aumento del Prodotto Interno Lordo (Pil) nazionale e la crescita del tasso di occupazione, nonché la diminuzione del Debito e della Spesa Pubblica e la prosperità del commercio estero, attraverso l’incremento delle esportazioni e di conseguenza delle entrate provenienti dalle esportazioni.

Come puoi vedere sul sito web di Consob, a livello nazionale, Governi, banche centrali e Autorità di regolazione dei mercati finanziari possono adottare molteplici misure di sostegno dell'attività economica italiana e sul sistema finanziario. Per esempio, possono intervenire a sostegno della liquidità delle imprese e dei redditi delle famiglie e assicurare l'accesso al credito, come il rilascio di garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese e l'assegnazione di sussidi alle famiglie in difficoltà.

La Banca d’Italia è l'autorità che si occupa della stabilità finanziaria e, come puoi vedere dalla fonte del sito web di Banca d’Italia, che svolge anche i compiti di risoluzione e gestione delle crisi nei confronti degli intermediari attribuiti dalla legislazione nazionale (secondo i decreti legislativi n. 180 e n. 181 del 16 novembre 2015) di recepimento della direttiva 2014/59/UE e delle sue successive integrazioni in armonia con le disposizioni comunitarie.

In una condizione di mercato al rialzo, generalmente il tasso di disoccupazione diminuisce gradualmente e la creazione di nuovi posti di lavoro giova anche alle imprese, che si espandono e di conseguenza aumentano i propri profitti. La crescita dell’occupazione è anche collegata alla diminuzione dell’inflazione e dei tassi di interesse.

La diminuzione dei tassi di interesse potrebbe allo stesso tempo portare a diminuire i costi dei mutui, e a renderli più convenienti, ad esempio incentivando i mutui a tasso variabile, che convengono di più a breve termine rispetto a quelli fissi, i quali potrebbero essere più onerosi.

Per esempio, i recenti tagli dei tassi di interessi attuati dalla Banca Centrale Europea (BCE), resi possibili anche dal calo costante dell'inflazione, potrebbero aiutare a ridurre i costi dei mutui in Italia o a sottoscrivere mutui a tasso variabile con rate più basse.

Vediamo adesso quello che sta accadendo in Italia: secondo l'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica Italiano) il Pil Italiano è atteso crescere dello 0,5 % nel 2024 e dell’0,8 % nel 2025. Nel 2024 l’aumento del Pil verrebbe sostenuto dal contributo della domanda estera, di +0,7 punti percentuale e nel 2025 la crescita dell’economia italiana sarebbe invece trainata dalla domanda interna (+0,8 p.p.). I consumi privati delle famiglie continuano ad essere sostenuti dal rafforzamento del mercato del lavoro e dall'incremento dei salari, causando una leggera accelerazione del loro tasso di crescita nel 2025 (+1,1%, dopo il +0,6% nel 2024 ), gli investimenti risultano in debole crescita nel 2024 (+0,4% dal +8,7% del 2023) e l'occupazione osservata nel corso del 2024, misurata in termini di unità di lavoro, risulterebbe notevolmente superiore (+1, 2%) a quella del Pil; queste diverse dinamiche si riallineerebbero nel 2025 (+0,8% per Pil e unità di lavoro). I miglioramenti sul mercato del lavoro favorirebbero nel 2024 una forte riduzione del tasso di disoccupazione (6,5%, dal 7,5% del 2023), cui seguirebbe un’ulteriore riduzione nel 2025 (6,2%). Invece, il tasso di crescita, favorito dall'effetto di contrazione dei prezzi dei beni energetici osservato nel 2024, è alla base della forte decelerazione del deflatore della spesa delle famiglie residenti (+1,1%, dal +5,1% del 2023); per il 2025 la tenuta di redditi e dei consumi dovrebbe determinare una risalita del deflatore della spesa delle famiglie (+2,0%).

Le Strategie di Investimento durante il Mercato Rialzista

Entrati ora nel vivo del Mercato Rialzista, andremo ora a conoscere le possibili strategie di trading applicabili al mercato toro. Ci sono una varietà di strategie di trading e di investimento che i trader possono impiegare in condizioni di bull market. Ogni strategia di trading comporta rischi intrinseci. I trader dovrebbero valutare attentamente la loro tolleranza al rischio e considerare l'utilizzo di ordini stop-loss, il dimensionamento delle posizioni e gli strumenti di gestione del rischio per ridurre al minimo le potenziali perdite. Tra queste strategie ci sono:

  • Comprare e mantenere gli investimenti nel bull market: Questa tecnica è anche chiamata “buy and hold”, perché gli investitori comprano un asset durante una fase di espansione del ciclo economico - e lo mantengono a lungo, per esempio per alcuni mesi, o a lungo termine, come per anni;
  • Growth Investing: SI tratta di investire nelle azioni di piccola capitalizzazione, che potrebebro crescere al di sopra della media del settore;
  • Value Investing: Consiste nell'acquistare asset sottovalutati, cioè  quelli che vengono negoziati al di sotto del loro valore, con l'obiettivo di rivenderli in seguito a un prezzo più alto;
  • Vendita dell’asset dopo l’apice della fase bull.

Vediamo meglio di seguito come vengono applicate queste strategie.

Mercati rialzisti - I Fondi Comuni di Investimento e gli ETF

Come afferma la Consob, i fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio che riuniscono le somme di più risparmiatori e le investono, come un unico patrimonio, in attività finanziarie (come azioni o obbligazioni o, in immobili) rispettando regole volte a ridurre i rischi. Sono suddivisi in quote sottoscritte dai risparmiatori e garantiscono uguali diritti.

In altre parole, i fondi comuni utilizzano un paniere di capitali degli investitori per acquisire un portafoglio di titoli. Tradizionalmente, i fondi comuni sono gestiti attivamente, ovvero i gestori dei fondi selezionano il loro portafoglio per sovraperformare il mercato.

Accanto alla forma tradizionale di fondo comune, la stessa attività di investimento può essere svolta dalle società di investimento a capitale variabile o a capitale fisso. Mentre il fondo comune è un patrimonio a sé stante, costituito con il denaro dei sottoscrittori e gestito dalla società gestione di risparmio, quelle a capitale variabile e fisso sono vere e società di cui i sottoscrittori divengono soci con tutti i relativi diritti.

Il valore della quota può variare nel tempo in base alle performance ottenute dagli investimenti operati dal fondo e al valore netto degli attivi in gestione (detto anche NAV o Net Asset value).

Tra i possibili rischi dei fondi di investimento potrebbero esserci:

  •  Le commissioni e i costi più elevati per gli investitori dovute alla mole di lavoro necessaria alla gestione attiva del fondo; 
  • Potrebbero essere un prodotto complesso e di conseguenza potrebbe essere più difficile comprenderne il funzionamento;
  • La gestione del fondo potrebbe essere spesso non trasparente.

Gli ETF, invece, sono volti a seguire passivamente un indice, un'economia, un settore o qualsiasi altro bene sottostante e utilizzano il denaro degli investitori per acquistare un paniere di titoli, come azioni o obbligazioni. Essere gestiti passivamente significa che, a differenza di un fondo comune gestito attivamente che cerca di sovraperformare il mercato, un ETF cerca semplicemente di replicare o tracciare il suo mercato sottostante.

Devi sapere che gli ETF possono replicare un indice in due modi diversi:

  •  A replica fisica: Detengono i titoli degli indici che replicano. Due sono i metodi utilizzati per replicare un indice:  
    • A replica totale, quando detiene tutti i titoli;  
    • Con replica parziale, nei casi in cui replica sono alcune porzioni dell’indice.  
  • A replica sintetica: L’ETF non detiene i titoli dell’indice ma un derivato finanziario, per esempio lo swap.

La caratteristica principale di un ETF che lo distingue dagli altri fondi è che sono scambiati in borsa proprio come le azioni di una società. Ciò significa che un investitore può comprare o vendere azioni dell'ETF durante tutta la giornata di negoziazione, a condizione che ci sia una controparte disponibile. Questa caratteristica di essere comprati e venduti in borsa significa che il prezzo di mercato è determinato dai livelli attuali di domanda e offerta ed è, quindi, fluttuante durante la giornata di negoziazione. 

Tuttavia, i fornitori di ETF vogliono che il valore corrente di mercato delle azioni dell'ETF rifletta accuratamente il valore patrimoniale netto (NAV) del portafoglio del fondo in ogni momento. Per fare questo, viene impiegata una sofisticata programmazione informatica che crea e riscatta le azioni dell'ETF al fine di influenzare il prezzo corrente.

Gli ETF possono seguire gli indici di mercato più conosciuti, ad esempio l’indice d Milano FTSE MIB che abbiamo visto prima, ma anche altri, come il  S&P500 o il Nasdaq.

Tra i vantaggi degli ETF rispetto ai fondi comuni di investimenti ci sono: 

  • Costi e commissioni di gestione più ridotti: la loro gestione passiva e la quotazione in Borsa consentono agli ETF di abbattere i costi tipici della gestione attiva e quelli legati alla distribuzione; 
  • La semplicità: Sono strumenti passivi il cui obiettivo di investimento è esclusivamente quello di replicare la performance dell’indice a cui fanno riferimento; 
  • La trasparenza: Replicando un indice di riferimento, Il prezzo si aggiorna in tempo reale, in funzione dell’andamento dell’indice di riferimento, e gli investitori vengono a conoscenza costantemente e sono consapevoli del profilo rischio/rendimento del proprio investimento e del portafoglio di titoli a cui sono esposti; 
  • La flessibilità: Non hanno scadenza e sono quotati in Borsa in tempo reale. L’investitore può quindi modulare l'arco temporale dell’investimento in funzione dei propri obiettivi;
  • La diversificazione e la liquidità: Attraggono una base di investitori ampia e diversificata, che li utilizza in modi diversi. La varietà degli investitori e degli usi degli ETF è alla base della liquidità, che potrebbe essere un vantaggio per gli investitori dei fondi.
  • Piu efficienza fiscale, perché hanno il vantaggio di avere meno transazioni che avvengono all’interno del fondo. 

Anche gli ETF possono comportare dei rischi o limiti:

  •  La volatilità e/o le fluttuazioni del prezzo di Mercato: Il prezzo degli ETF può fluttuare e questa volatilità potrebbe portare a possibili discrepanze di prezzo. Gli ETF che hanno come target un paniere di titoli piccolo o una nicchia, come una regione specifica o un settore di mercato, potrebbero essere soggetti ad una maggiore volatilità del mercato e ai rischi specifici associati ad essa, come il rischio di potenziali perdite di capitale. 
  • Errori di tracciamento: Rappresenta la misura del costo dello strumento come scostamento dalla prestazione netta dell'indice di riferimento. È possibile che alcuni ETF possano incorrere nel rischio di mancare di precisione di tracciamento, ovvero che i prezzi delle azioni possano non replicare correttamente i prezzi reali delle asset class o degli indici sottostanti. 
  • Commissioni di intermediazione: I trader pagano commissioni di intermediazione quando acquistano o vendono azioni dell’ETF. Di conseguenza, le negoziazioni più frequenti possono comportare costi di transazione più elevati, che potrebbero avere impatto sui rendimenti complessivi. Potrebbero anche essere soggetti agli spread (che è la differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita). 

Tieni presente che in entrambi, i fondi di investimento e gli ETF, una buona gestione del rischio è fondamentale, come mediante la diversificazione del portafoglio investimenti.

Strategie trading del Mercato  Rialzista - Il Piano di Accumulo (PAC) e la Gestione Patrimoniale

Un'altra strategia di investimento che può essere utilizzata nel mercato rialzista e che potrebbe essere presa in considerazione dai trader principianti è quella del Piano di Accumulo del Capitale (PAC). In altre parole, il PAC è un piano di Investimento che permette agli investitori di accumulare capitale nel tempo o a lungo termine e può essere adatto agli investitori rialzasti che utilizzano la diversificazione temporale per ottenere rendimenti potenzialmente più elevati. Sebbene i PAC possano offrire potenziali vantaggi per gli investitori rialzisti che cercano una crescita a lungo termine attraverso la diversificazione temporale, presentano anche dei rischi che devono essere attentamente considerati prima di impegnarsi. Li affronteremo più avanti.

Devi sapere che il PAC si basa sull’investimento ad intervalli periodici e la durata del Piano di Accumulo viene decisa dall’investitore, il quale dovrà impostare una frequenza, ad esempio mensile o trimestrale o annuale, di un importo costante.

Se ci riferiamo a un piano ETF PAC, gli investitori rialzisti possono acquistare un importo predeterminato di uno o più ETF ad intervalli regolari, per esempio settimanali, mensili o trimestrali, per provare a costruire un patrimonio nel tempo o a lungo termine.

I piani di accumulo stanno diventando sempre più popolari tra gli investitori, grazie ai suoi diversi vantaggi:

  • Consentono di investire in modo flessibile, graduale e diversificato. Per esempio, se ci riferiamo nello specifico ai PAC sugli ETF, sono flessibili perché gli investitori ETF possono scegliere la durata, ma anche modificare o interrompere i versamenti quando vogliono e facilmente; permettono la diversificazione del portafoglio perché consentono di investire in un ampio paniere di titoli su diversi settori o aree geografiche, per mitigare il rischio complessivo del portafoglio; 
  • La Gestione del rischio di mercato: Acquistando i PAC a diversi prezzi medi nel tempo, l'effetto delle fluttuazioni del mercato può essere ridotto, anche se non completamente eliminato. Tuttavia, tieni presente che ogni strategia comporta potenziali profitti e potenziali perdite e che tutti gli investimenti comportano un elevato livello di rischio; è fondamentale valutare la propria tolleranza al rischio individuale e consultare un consulente finanziario prima di prendere decisioni di investimento. 
  •  I costi sono più bassi rispetto ai fondi comuni, per esempio nel caso degli ETF PAC, grazie alla loro gestione passiva, e al reinvestimento automatico dei proventi;
  • Sono facilmente accessibili, anche investendo con un importo esiguo.

Allo stesso tempo l’investimento tramite piano di accumulo, o ETF PAC, potrebbe comportare il limite della volatilità del mercato, la quale a sua volta può potenzialmente aumentare oppure diminuire il valore degli investimenti e l’investimento tramite PAC potrebbe comportare più costi rispetto che ad un investimento unico.

Per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari, dovrai scegliere il piano di accumulo che ritieni più adatto al tuo orizzonte d’investimento e al tuo grado di tolleranza al Rischio e diversificare il tuo portafoglio per aiutare a gestire il rischio.

Un'altra strategia, alternativa dell’investimento dei fondi comuni, è quella della gestione patrimoniale, attraverso la quale un soggetto, che non si sente in grado di gestire in modo individuale il proprio patrimonio, decide di affidare il proprio capitale a un intermediario autorizzato e delegato a compiere per lui le scelte di investimento.

Il gestore patrimoniale si occuperà di diversi servizi volti a gestire il patrimonio del titolare del conto, allo scopo di massimizzare i potenziali rendimenti attraverso la diversificazione del portafoglio, che potrebbe aiutare a mitigare il rischio.

La gestione patrimoniale può presentare diversi vantaggi, come: la diversificazione; l’esperienza professionale (il patrimonio viene gestito da un esperto di gestione degli investimenti); il risparmio di tempo; la gestione patrimoniale può permettere la creazione di strategie personalizzate, su misura delle tue esigenze e dei tuoi obiettivi di investimento.

Allo stesso tempo potrebbero comportare degli svantaggi: come i costi elevati, che potrebbero variare da intermediario a intermediario e raggiungere i 3-4 % all’anno. Inoltre, in Italia le gestioni patrimoniali sono soggette all’imposta Iva al 22 %, che incrementa ulteriormente il costo complessivo. Altri limiti potrebbero essere: la possibile bassa trasparenza (perché risulterebbe difficile monitorare i movimenti effettuati dal gestore); il potenziale conflitto di interessi tra gli interessi del gestore e quelli del cliente  e la Ridotta capacità di controllo dei propri investimenti, perché la gestione viene affidata a terzi, e la qualità della gestione patrimoniale può dipendere dalla competenza del gestore; in effetti, decisioni erronee potrebbero compromettere le performance complessive del portafoglio.

Tieni presente che oltre a questi svantaggi, ci sono vari rischi di investimento, tra cui le fluttuazioni del mercato, che possono comportare potenziali perdite.

I costi della gestione di capitale possono essere di diverso tipo:

  • La commissione di gestione, per la supervisione la gestione del portafoglio, che in genere è annua e viene addebitata su base trimestrale e può’ variare a seconda della complessità del servizio e del valore del patrimonio netto; 
  • I costi di negoziazione o di intermediazione, che vengono calcolati in base al numero di operazioni effettuate; 
  • Le commissioni di ingresso e/o di uscita di una somma di denaro da investire o disinvestire entro una determinata tempistica; vengono calcolate in percentuale sull’import investito;
  •  Le commissioni sulle performance, ovvero legate ai profitti ottenuti.

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Mercato Rialzista - L’ Analisi Tecnica e gli Indicatori per gli Investimenti

 L’analisi tecnica può essere uno degli approcci determinanti per il trading sulle tendenze rialziste e, di seguito, vedremo da vicino alcuni di questi strumenti di analisi tecnica, come gli indicatori, i grafici e i livelli di supporto e resistenza.

Devi sapere che rivedere regolarmente i grafici storici può per essere un metodo per riconoscere, tenersi aggiornati e monitorare le tendenze rialziste dei mercati che si stanno sviluppando.

Gli Indicatori e i Grafici per la Strategia di Investimento nel mercato Rialzista

Per investire in un mercato con trend rialzista puo’ essere di importanza utilizzare uno o piu’ indicatori tecnici combinati, che possono indicare il trend rialzista e che possono apparire nei pattern grafici. Gli indicatori sono spesso tracciati come pattern grafici e vengono messi sopra ai dati grafici per cercare di prevedere la direzione del prezzo e la tendenza - in questo caso rialzista - del mercato.

Tieni ben presente che, sebbene possano essere utilizzati diversi indicatori tecnici nel trend al rialzo, tra quelli più popolari per individuare e confermare la tendenza rialzista menzioniamo: le medie mobili, l’indice di forza relativa (RSI) e gli oscillatori stocastici. Vediamoli meglio ora!

L’Indicatore di Media Mobile misura l'andamento dei prezzi, per provare a determinare la direzione futura di un mercato, nel nostro caso per identificare e confermare la tendenza rialzista. Ci sono diversi tipi di media mobile: semplice, ponderata ed esponenziale. Mentre la media mobile semplice fornisce una media semplice dei prezzi in un periodo specifico, gli altri due tipi di media mobile attribuiscono maggior peso ai prezzi recenti, rendendoli più reattivi alle nuove informazioni di mercato.

La media mobile semplice (MMS) aiuta ad attenuare le fluttuazioni di prezzo, in modo da indicare più facilmente le tendenze: una MMS in aumento indica un trend rialzista.

L'Indicatore Relative Strength Index (RSI), detto anche di forza relativa, è un indicatore tecnico di slancio o di quantità di moto, che viene utilizzato per indicare la forza di un asset finanziario rispetto al mercato e se l’asset è in una condizione di ipercomprato (il prezzo è diventato troppo alto e potrebbe essere destinato a scendere) oppure di ipervenduto (il prezzo è diventato troppo basso e potrebbe tornare al rialzo), misurando la velocità e l'entità dei movimenti di prezzo. Viene spesso utilizzato dai trader per identificare potenziali inversioni di tendenza. La formula di calcolo del RSI è: RSI = 100 - 100 / (1 + RS), dove RS rappresenta il guadagno medio/perdita media e può avere un valore tra 0 e 100.Devi tenere a mente che i valori RSI pari o superiori a 70 indicano che uno strumento sta diventando ipercomprato e pertanto potrebbe evidenziare un'inversione di tendenza. Dall'altra parte, i valori RSI pari a 30 o inferiori indicano una condizione di ipervenduto che può segnalare un cambiamento di tendenza o un'inversione del prezzo al rialzo.

L’indicatore RSI può essere applicato al concetto di divergenza rialzista: quando l'andamento dei prezzi è ribassista e l'RSI segna uno scenario rialzista, allora c'è una divergenza rialzista e i prezzi potrebbero essere possibili ad aumentare. Può anche essere abbinato ad altri indicatori, per esempio alle bande di Bollinger, per riaffermare potenziali tendenze al rialzo Ogni volta che il prezzo di un asset raggiunge la banda di Bollinger inferiore e l'RSI si trova al di sotto di 30, viene considerato ipervenduto in entrambi gli indicatori. Ciò si traduce spesso in una contrazione del prezzo verso l'alto.

Invece, l’Oscillatore Stocastico valuta, tramite una fluttuazione di valori tra 0 e 100, quanto le chiusure delle barre siano prossime al massimo o al minimo registrate in un certo periodo (di default nella maggior parte delle piattaforme di trading, come MetaTrader, troviamo un periodo di 14 barre). Di norma, le chiusure di barra prossima al loro massimo sono tipiche di tendenze al rialzo.

Sempre all’interno dell’analisi tecnica, tra gli strumenti che possono aiutarti a riconoscere una tendenza rialzista, i pattern grafici occupano un posto di rilievo. Si tratta di modelli, chiamati anche modelli di configurazione del prezzo, che sono visibili sui grafici dei prezzi di un asset e ti offrono indicazioni sui possibili movimenti futuri del mercato. Possono essere di due categorie: pattern di continuazione e di inversione. I primi indicano che la tendenza in atto è probabile che continui, mentre i secondi suggeriscono un possibile cambiamento nella direzione dei prezzi.

Possono essere di diverso tipo, come le linee di tendenza, il triangolo ascendente e discendente e le linee di supporto e resistenza.

Nel trading sui mercati rialzisti potrebbe essere utilizzata la strategia del trend trading o trading sulle tendenze, che interessa i trader in cerca di opportunità quando i prezzi sembrano muoversi verso l'alto. Se generalmente i prezzi aumentano costantemente, raggiungendo minimi sempre più alti, sul grafico dei prezzi apparirebbe una linea di tendenza inclinata verso l’alto, che rappresenta un mercato rialzista e si parla in questo caso di livello di supporto. Allo stesso modo, se al contrario i prezzi scendono drasticamente per un periodo prolungato, registrando massimi e minimi sempre più bassi, una linea di tendenza inclinata verso il basso rappresenterebbe un mercato ribassista e in questo altro caso parliamo di livello di resistenza.

Un altro concetto importante per una corretta applicazione dell’analisi tecnica che potrebbe risultarti utile nella tendenza rialzista è quello di analisi del volume, utilizzato spesso nel mercato azionario, che serve per misurare l’ammontare degli scambi di vari asset e l’impatto dei movimenti di prezzo. Indica il numero di titoli negoziati (acquistati o venduti) in un determinato periodo di tempo.

Il volume è uno degli indicatori più importanti dell’andamento e della per la liquidità del mercato e viene correlato al prezzo. Si calcola in base al numero dei contratti negoziati e il numero delle transazioni non viene incluso: è più alto quando ci sono significative fluttuazioni di prezzo nei mercati, per esempio a seguito di importanti eventi o notizie finanziarie, o di eventi macroeconomici, come le elezion politiche etc. Se abbiamo un trend rialzista - i prezzi di un mercato o asset sono al rialzo – di conseguenza anche il volume tende ad aumentare.

I Mercati Rialzisti - Conclusioni

In questo articolo di approfondimento sul Mercato Rialzista, dopo aver introdotto le caratteristiche e le cause, abbiamo visto da vicino le potenziali implicazioni che il Bull Market può avere sull’Economia italiana, come la crescita economica e del PIL, nonché il funzionamento, i benefici e i rischi di alcune strategie di investimento che possono essere applicate a un mercato rialzista, come i fondi comuni di investimento, gli ETF, i piani accumulo di capitale e la gestione patrimoniale.

Infine, hai appreso l’importanza dell’analisi tecnica per riconoscere e monitorare una tendenza rialzista, mediante l’uso degli indicatori tecnici, dei pattern grafici e dei livelli di supporto e resistenza nel trading rialzista di tendenza.

Tieni a mente che investire in un Mercato Rialzista può consentire a trader e a investitori di trarre potenziali profitti attraverso l’utilizzo di strategie di investimento a lungo termine, ma allo stesso tempo può comportare un elevato livello di rischio. Avere accesso a una ampia gamma di strumenti o titoli e la diversificazione del tuo portafoglio investimenti ti può essere utile per un’adeguata gestione del rischio nei bull market.

Prima di navigare nel mondo del trading, i trader principianti dovrebbero fare le loro ricerche, anche attraverso l’utilizzo di materiale didattico online. Ci sono molti corsi online, e-book, webinar e articoli scritti da esperti che possono far luce su come funziona il trading e su come gestire il rischio. Se vuoi sapere di più sul trading e sugli investimenti con Admiral Markets,  visita il nostro sito Web oppure scarica le risorse didattiche di Admiral Markets.

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