Guida agli Investimenti di Valore in Italia

Jitanchandra Solanki
39 Min lettura

Hai già sentito parlare dei termini: “Investimenti di Valore” e delle “Azioni di Valore”? Devi sapere che il Value Investing  è una strategia di investimento a lungo termine utilizzata da investitori principianti ed esperti da oltre un secolo, elaborata da Benjamin Graham e che ha in Warren Buffett il suo più famoso esponente. È basata sul comprare degli asset, scambiati in Borsa ad un prezzo più basso rispetto al loro valore intrinseco.

Questa tecnica di investimento può essere utilizzata sul mercato azionario per investire in società di rilievo, considerate abbordabili rispetto ad una valutazione storica. Il compito del value trader è quello di avere una visione a lungo termine del prezzo delle sue azioni, nella speranza che anche altri investitori comincino a realizzare il potenziale del titolo e ad investire sulle azioni dell’azienda.

Nella scrittura di questo tutorial sugli Investimenti idi valore, ho condotto ricerche approfondite e ho consultato fonti affidabili del mercato finanziario italiano, per fornirti informazioni preziose e dettagliate sul value investing in Italia.

Questo materiale è solo a scopo didattico e non costituisce alcuna consulenza sugli investimenti, alcuna analisi finanziaria o alcuna raccomandazione di acquisto o vendita di alcun strumento finanziario. Il trading comporta rischi e i clienti dovrebbero cercare una consulenza finanziaria indipendente prima di prendere decisioni di investimento.

Sei pronto a scoprire tutto sul “value investing”? Allora, continua a leggere qui sotto!

I Principi e le Strategie di Investimento di Valore

Hai già sentito parlare di Warren Buffet,  il leggendario e miliardario “stock picker”? Devi sapere che Buffett è considerato uno dei più importanti ed influenti investitori di valore di sempre e è chiamato “l’oracolo di Omaha”, che è la sua città natale, grazie alle sue interpretazioni in materia di finanza.

Scoprirai di seguito i principi della filosofia di Buffett e anche quali sono alcune delle sue citazioni sul value investing, che sono rimaste impresse nella storia.

Investimenti di Valore - La Filosofia di Warren Buffett

Nato nel 1930, Warren Buffett inizia la sua scalata nel mondo della finanza grazie al Berkshire Hathaway, prima azienda tessile e poi diventata un’importante società di investimenti ed holding finanziaria, che con l'aiuto del suo amico e investitore Charlie Munger gli ha portato notorietà e ricchezza.

Il 12 dicembre 1962 Warren Buffett comprava le sue prime azioni della Berkshire Hathaway per 7,50 dollari ciascuna, mentre nel 20008 e 2009 acquistava azioni di bank of America e di BNSF Railway. A distanza di anni, sempre tramite la Berkshire Hathaway, nel 2022 possedeva importanti partecipazioni e i primi quattro titoli quotati del portafoglio di BRK-A sono Apple, Bank of America, Coca Cola e Chevron e nel 2023 il 20 % di Occidental Petroleum.

La filosofia di Buffet è basata nell’investire in ed acquistare titoli di società il cui valore sembra essere sottovalutato dal mercato e tenerle nel proprio portafoglio investimenti fino a quando, si spera, crescano esponenzialmente in valore. Buffett sostiene un approccio paziente agli investimenti, prediligendo di detenere le azioni a lungo termine.

 Applica il value investing ,perché cerca società con fondamentali solidi che vengono scambiati con uno sconto rispetto al loro valore intrinseco, ovvero cerca titoli sottovalutati che allo stesso tempo abbiano un potenziale di crescita a lungo termine. E per questo è soprannominato “trovatore di azioni”, grazie alla sua capacità di aver scovato aziende che il mercato riteneva sottoperformanti, ma che in realtà hanno avuto possibilità di recupero del valore.

La popolarità di Buffet è diventata tale, che sono stati scritti diversi libri e raccolte di citazioni su Waren Buffett. Per esempio, nel sito web di Soldionline.it viene presentato il libro “Warren Buffett Speaks”, di Janet Low, che è una raccolta di citazioni e di aforismi pronunciate dal più grande investitore al mondo nel corso degli anni. Tra le sue frasi più celebri sui possibili modi di investire i propri soldi e di fare affar vengono ricordate: “Occorrono vent’anni per sviluppare una reputazione e cinque minuti per rovinarla”, oppure: “Regola n°1: non perdere mai soldi. Regola n° 2: non dimenticare mai la regola n°1” sono banalità o perle di saggezza? Forse, a pensarci bene, tutte e due le cose insieme.

Tra le sue citazioni e aforismi più celebri ne ricordiamo alcune come: “Il prezzo è quello che paghi; il valore è quello che ottieni";"Il rischio deriva dal non sapere cosa stai facendo";"Il mercato, come Nostro Signore, aiuta chi si aiuta. Ma, a differenza del Signore, non perdona coloro che non sanno quello che fanno" e "Nel breve periodo il mercato azionario è una macchina per il voto, ma nel lungo periodo il mercato azionario è una pesatrice".

Oltre ad essere economista e imprenditore, è anche un filantropo: nel 2006 ha donato 37 miliardi di dollari in azioni benefiche per le popolazioni del Terzo Mondo nel 2022 la sua ricchezza personale è pari a 95,6 miliardi di dollari, che potrebbero in parte essere donati ai bambini di tutto il mondo.

Value Investing - La Teoria di Benjamin Graham

Un'altra figura leggendaria nel mondo della finanza e primo sostenitore del value investing e degli investimenti a lungo termine è l’inglese Benjamin Graham (1984-1976), considerato il primo economista ed investitore di successo ad aver sviluppato la teoria del value investing, nonché mentore di Warren Buffett.

Benjamin Graham: il Padre dell'Investimento di Valore

Nato Londra nel 1894, Graham si trasferì con la famiglia a New York per studiare alla Columbia University e nel 1914 ottenne una laurea in scienze.

Poi, iniziò a lavorare a Wall street per una società di brokeraggio e nel 1926, all'età di 32 anni, fondò insieme a Jerome Newman la Graham-Newman Partnership, la società d'investimento che circa 30 anni più tardi avrebbe assunto Warren Buffett. Grazie all'adozione di strategie radicali, come quella del rialzo del prezzo di un titolo e contemporaneamente sul ribasso del prezzo di un altro titolo, in modo da sfruttare a pieno le risorse disponibili senza tenere riserve di denaro contante, la società non solo salvaguardò il capitale dei clienti, ma anche consentì loro di avere un ritorno del 670% nei successivi 10 anni, registrando una performance superiore del 40% rispetto ai principali fondi comuni d'investimento dell'epoca.

Nel 1929, dopo il crollo della Borsa di Wall Street, la Graham-Newman Partnership perse la grande parte delle proprie azioni, ma riuscì a rimanere a galla negli anni della Grande Depressione e a recuperare i propri asset. Fu questa esperienza a fornire a Graham l'ispirazione per formulare i suoi principi sul “value investment” e scrivere il suo primo libro, nel 1934, “Security Analysis”, primo libro in assoluto ad affrontare lo studio degli investimenti, nel quale introduce le basi del value investing, con i concetti di analisi del bilancio, di importanza dei dividendi e di margine di sicurezza.

Nel 1949 pubblicò il libro che influenzerà le generazioni successive di investitori, “L’Investitore Intelligente”, nel quale venivano enunciate le 7 regole base alla base della scelta dei titoli azionari, tra le quali: un’adeguata dimensione dell’azienda; la situazione finanziaria solida; la stabilità dei guadagni; la crescita degli utili e moderati rapporti di prezzo/utili e prezzo/asset.

Il pensiero di Graham si distingue per il suo approccio razionale agli investimenti, basato sull'idea che gli investitori dovrebbero cercare valore nelle aziende sottovalutate, analizzare i loro fondamentali e agire con un margine di sicurezza - concetto introdotto da Graham - mirato a proteggere gli investitori dall'imprevedibilità del mercato e dalle potenziali perdite e a generare rendimenti sostenibili nel lungo termine.

Graham è considerato il "padre del value investing, nonché uno degli esponenti più importanti dell'analisi fondamentale. Infatti, il suo approccio agli investimenti si basa sull'analisi dei fondamentali aziendali, ponendo enfasi sui dati di bilancio di una azienda e sulla separazione tra il valore di mercato di un'azione e il suo valore intrinseco. Gli investitori, secondo Graham, dovrebbero concentrarsi sulle aziende il cui prezzo di mercato è significativamente inferiore al loro valore intrinseco, come afferma nella sua celebre frase: “Il prezzo è ciò che paghi, il valore è ciò che ottieni”. Questo approccio implica anche l'importanza di diversificare il portafoglio di investimenti per mitigare i rischi e ottimizzare i rendimenti.

Inoltre, sottolineava il ruolo dell'investitore che acquista quote di un’azienda, piuttosto che come speculatore sui prezzi delle azioni. Questa prospettiva induceva a una valutazione più approfondita e personale delle aziende, incoraggiando gli investitori a prendere decisioni più informate e consolidate, piuttosto che basate sulle tendenze di mercato volatili o sui suggerimenti speculativi.

I Concetti di Valore intrinseco e di Margine di Sicurezza negli Investimenti di Valore

Nel seguente paragrafo imparerai, anche con alcuni semplici esempi pratici, perché sono importanti i concetti di valore intrinseco e di margine di sicurezza negli investimenti di valore, come vengono calcolati e quali sono i loro possibili metodi di valutazione.

Gli esempi che seguono sono solo a scopo illustrativo e didattico e non costituiscono raccomandazioni di investimento. Gli investitori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere decisioni di trading.

Definizione e Metodi di Valutazione del Valore intrinseco

Abbiamo visto che un investimento è considerato di valore quando vengono scelte azioni scambiate con un prezzo di mercato inferiore al loro valore intrinseco.

Secondo Warren Buffett, "Il valore intrinseco" è un concetto di fondamentale importanza che offre l'approccio logico per valutare l'attrattiva relativa di investimenti e attività. Il valore intrinseco può essere definito come il valore scontato del denaro che può essere prelevato da un'attività durante la sua vita residua."

Nel mondo della finanza, il valore intrinseco viene definito come il valore fondamentale di una società, rappresentata da un certo numero di azioni e viene indicato attraverso una interpretazione tramite l'analisi fondamentale. Il valore intrinseco è una variabile dell’analisi fondamentale, utilizzata dagli investitori per quotare le azioni e viene applicato alle società quotate in borsa per stimare se un investimento può essere conveniente. È anche un modo per capire come il valore di un asset può essere percepito dagli investitori e non sempre equivale al valore di mercato, perché talvolta un asset può essere sottovalutato oppure sopravalutato.

L'esempio seguente è solo a scopo illustrativo e didattico e non costituisce raccomandazioni di investimento. Gli investitori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere decisioni di trading.

Vediamo un esempio pratico: Supponiamo che l’Azienda xyz  abbia 500 milioni di euro di attività in bilancio e 300 milioni di euro di passività. Allora il valore intrinseco è di 200 milioni di euro (500 milioni di euro - 300 milioni di euro).

Il valore intrinseco è una stima del vero valore di un'azienda, basata su fondamentali come gli utili, i dividendi, la crescita prevista, e la salute finanziaria complessiva dell'azienda.

Esistono diversi metodi di valutazione che il value investor può utilizzare per indicare il valore intrinseco della società, tra cui:

  • Il Flusso di cassa o Discounted Cash Flow: è un indicatore della salute economica di un'azienda e interpreta informazioni sulle sue entrate e le uscite per stimare la solvibilità e la liquidità del business. Il flusso di cassa viene calcolato sommando l’utile netto agli ammortamenti effettuati nel periodo:

Flusso di cassa = Utile netto + Ammortamenti + Accantonamenti + Contabilità fornitori - Contabilità clienti

Se il cash flow è positivo, indica che il reddito dell'azienda è maggiore delle spese, se invece è negativo significa che ha speso più di quanto inserito.

  • La Formula di Graham: aiuta a valutare se un’azione è sottovalutata o sopravalutata rispetto al suo attuale prezzo di mercato, attraverso una formula matematica che comprende i valori di: utile per azione (EPS), valore di carico per azione (BVA) e prezzo. L'obiettivo di questa formula è quello di determinare quali aziende sono poco costose. 
  • Gli Owner Earnings di Warren Buffett: Questo metodo di valutazione del valore di una società, creato da Buffett, corrisponde al totale dei flussi di cassa netti, previsti nel corso della vita dell'azienda, sottratti i reinvestimenti degli utili.

La formula per il calcolo è: utili + ammortamenti + Variazioni del capitale circolante netto - spese in conto capitale di investimento.

Dovrai anche tenere presente che i diversi metodi per valutare il valore intrinseco di un asset possono rispondere a diversi criteri di valutazione degli investitori, che possono essere: fare valutazioni semplici; dare una giustificazione agli input che utilizziamo nella valutazione; non pensare prima al prezzo obiettivo e poi lavorare sulle valutazioni, ma al contrario occorre prima capire cosa l'azienda cerca in termini di risultati per giustificare i prezzi attuali.

Investire di valore - Il Margine di Sicurezza

Come ne abbiamo già parlato nel paragrafo su Benjamin Graham, il margine di sicurezza è un concetto base nel “value investing“ e viene definito come la differenza tra il valore intrinseco di un'azione e il suo prezzo di mercato, e corrisponde anche alla differenza tra il valore ritenuto equo e il prezzo al quale viene scambiato. Quando più questa differenza è consistente, più l’investimento può diventare profittevole. Quindi, un titolo dovrebbe essere acquistato quando il suo valore intrinseco è superiore al prezzo di mercato, ovvero quando il prezzo di mercato è significativamente inferiore al valore di acquisto.

La formula per calcolare il margine di sicurezza prende come valori di riferimento: il costo delle azioni e il valore intrinseco (differenza tra valore delle attività e delle passività) ed è la seguente:

MARGINE DI SICUREZZA = 1 − (Costo delle azioni: valore intrinseco)

Si prega di notare che l'esempio seguente è solo a scopo didattico e non costituisce una raccomandazione di investimento.

Vediamo un esempio pratico di calcolo del margine di sicurezza. Supponiamo che un investitore determini che il valore intrinseco dell’azione yx  sia di $100 e vuole sapere a quanto equivale il margine di sicurezza, utilizzando la seguente formula:

 ($100 - $70 = $30; $30/$100 = 0.30 o 30%)

Deduciamo che, se l'azione yx  è attualmente scambiata a $70, il suo margine di sicurezza è del 30%: significa che l'investitore crede che l'azione sia sottovalutata del 30% rispetto al suo vero valore, offrendo così un potenziale per un significativo apprezzamento del prezzo.

Il concetto di margine di sicurezza è molto importante negli investimenti di valore, perché è volto alla conservazione del capitale e a proteggere gli investitori da eventuali decisioni sbagliate o non efficaci oppure dai ribassi del mercato.

 In una strategia di tipo value, il margine di sicurezza mira a valutare la convenienza dell’investimento in un’azione, e se è il momento per investire in quell'azione.

Vediamo una sintesi dei potenziali benefici del margine di sicurezza:

  • Riduzione del rischio: Aiuta a proteggere gli investitori dalle perdite significative e in caso di errori di valutazione o cambiamenti negativi nelle condizioni di mercato;
  • Può aumentare il potenziale di rendimento dell’investimento, grazie all'acquisto di azioni a un prezzo inferiore del loro valore stimato;
  • Da Priorità alla preservazione del capitale;
  • Fornisce agli investitori flessibilità nella gestione degli investimenti nei periodi di volatilità, permettendo loro di mantenere le azioni sottovalutate fino a quando non raggiungano o superino il loro valore intrinseco.

Il value investing può dall'altra parte comportare rischi, ecco di seguito:

  • Trader e investitori possono incorrere nel rischio di mercato, dovuto alle fluttuazioni dei prezzi derivanti dai naturali cicli di mercato;
  • Inoltre, possono non dare peso a un parametro che indica che l’azione in realtà non è sottovalutata, a causa della varietà di indicatori presenti e per l’approccio specifico di ciascun investitore;
  • Anche quando un investitore o un analista effettuano un’analisi corretta e indicano un’azione sottovalutata, non c’è alcuna certezza riguardo all’entità o all’effettiva realizzazione della correzione del prezzo del titolo. Di conseguenza, uno dei maggiori svantaggi del value investing può riguardare il costo-opportunità: nell’attesa nella correzione, l’investitore potrebbe perdere delle opportunità, perché ha speso il proprio capitale per titoli che solitamente richiedono vasti orizzonti temporali di investimento o tempi di realizzazione incerti (Il mercato potrebbe impiegare molto tempo a riconoscere il valore reale di un’azione);
  • Un aumento di prezzo potrebbe essere solo momentaneo, o provocato da un momentaneo interesse in uno specifico settore o asset o azione. Quindi, per quanto l’analisi sia accurata, un asset o un titolo potrebbe restare sottovalutato per molto tempo. 

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Value Investing - Gli Indici finanziari e l’Analisi dei Multipli

In questa sezione conosceremo come fare value investing con alcuni dettagli pratici. Per comprendere meglio gli investimenti di valore è importante che riconoscerai l’importanza e l’interpretazione degli indici finanziari, che vengono utilizzati come criteri di valutazione per i titoli di investimento di valore e sono: il ritorno del capitale proprio (ROE), il rapporto prezzo/utile (P/E) e il  rapportoDebito/Equity.

Questi indicatori ti possono aiutare a capire quanto stai pagando per acquistare un titolo e se il suo acquisto può essere costoso o a sconto. Sono anche detti multipli, perché si ottengono rapportando i prezzi ai fondamentali (come il valore di bilancio, gli utili, i flussi di cassa etc.). Vediamoli ora da vicino qui di seguito!

Il ROE (Return on Equity) o Ritorno del Capitale proprio - Cosa è e come si calcola

Il termine ROE è l’acronimo di “return on equity”, che tradotto in italiano significa “ritorno del capitale proprio” e viene definito come la misura della capacità del tuo patrimonio netto (inteso come il capitale proprio) di generare utili o profitti.

Il ROE è un valore percentuale che si può trovare attraverso una formula:

ROE = (utile / patrimonio netto) X 100

In parole semplici, l’indice di redditività del capitale proprio si ottiene dividendo l’utile per il patrimonio netto e moltiplicando poi il risultato per cento.

Gli esempi che seguono sono solo a scopo educativo e non costituiscono alcuna consulenza sugli investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.

Vediamo ora un esempio di calcolo. L’azienda X ha conseguito nel corso dell’esercizio un utile di 60.000 € a fronte di un patrimonio netto di 500.000 €. Applicando la formula sopra, possiamo vedere come il ROE sia uguale a:

(60.000 € /500.000 €) x 100 = 12%. 

Possiamo quindi dedurre che l’azienda X ha conseguito un ritorno di 12 centesimi per ogni euro di capitale conferito nell’azienda.

L’interpretazione del valore del ROE consiste nello stabilire se il risultato è soddisfacente e il valore ROE può essere:

Uguale a 0: significa che l'azienda non distrugge ne crea ricchezza;

Minore di 0: l'impresa analizzata è in perdita e distrugge ricchezza;

Maggiore di 0: in questo caso, l'esito dell'investimento è positivo e l'azienda sta generando ricchezza.

Ma perché’ il ROE è importante? L’importanza del ROE nel  value investing è dovuta al fatto che questo indicatore economico di bilancio che è in grado di indicare e valutare la redditività di una azienda e più nello specifico il livello di redditività del capitale investito.

 Nello stesso tempo, il ROE può avere dei i limiti: non dovrebbe essere utilizzo da solo ma, per fornire una valutazione più dettagliata e completa della situazione dell’azienda, dovrebbe essere utilizzato in concomitanza con altri indicatori di bilancio, come il ROI (return o ninvestment), il ROA (return on asset) e i l ROS (return on sales). Il ROE ha inoltre il limite di non fornire informazioni sull’indebitamento di un'azienda e sulla svalutazione dei guadagni.

Il P/E ratio (Price-to-Earnings ratio) o Rapporto Prezzo/Utile - Definizione e Formula

Un altro indice finanziario e multiplo utilizzato dagli investitori di valore e considerato anche più semplice e veloce da utilizzare per capire se il prezzo delle azioni di una società è sottostimato o meno, è Il rapporto prezzo/utile (in inglese price/earnings o P/E ratio), che corrisponde al prezzo delle azioni della società diviso per il suo livello di utile per azione (EPS). L’utile per azione, o earnings per share (EPS) si calcola prendendo gli utili degli ultimi dodici mesi e dividendoli per la media ponderata delle azioni in circolazione. Vediamo la formula del P/E ratio qui sotto:

P/E = Prezzo azione/Utile per azione

Questo rapporto aiuta a confrontare il prezzo delle azioni dell'azienda con i profitti realizzati durante un determinato intervallo temporale.

I due esempi che seguono sono solo a scopo didattico e non costituiscono consulenza sugli investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.

Supponiamo che la società Gamma abbia un Utile di 10 mila euro e il suo capitale sociale è suddiviso in 10 mila azioni. Deduciamo che l’utile per azione è ottenuto dal rapporto 10.000 euro/10.000 azioni, dunque pari a un euro per azione. Se sul mercato il prezzo dell'azione è di 20 euro, allora il P/E sarebbe:

20 (prezzo dell'azione) / 1 (utile per azione) = 20

Quando il P/E di una società o di un mercato è più basso rispetto a quello di un’altra azienda o mercato, si dice che l’impresa viene scambiata a sconto. La sua interpretazione è semplice: un rapporto prezzo/utile basso suggerisce che la società potrebbe essere sottovalutata in quanto il prezzo delle azioni della società è piuttosto basso rispetto al profitto che la società sta realizzando oche gli utili correnti sono superiori a quelli passati. Invece, un elevato rapporto prezzo/utili significa che gli investitori prevedono un elevato livello di utili futuri e che la crescita sarà sostenuta.

Un altro esempio: se un’azione ha Prezzo di €50 e Utile per azione (EPS) di €5 allora: P/E=50/5 =10. Se il P/E medio del settore è 20, l’azione potrebbe essere sottovalutata.

Questo indicatore finanziario viene utilizzato dagli investitori durante il processo di selezione delle azioni, perché aiuta a capire quale è il prezzo che si sta pagando per l’acquisto e se le azioni sono sopravalutate o sottovalutate per decidere quali azioni acquistare. Il P/E può essere utile a standardizzare azioni con diversi prezzi e livelli di guadagno per rendere più facile la loro comparazione e a comparare le società che operano all’interno dello stesso settore, senza considerare le variazioni dei prezzi per azioni. Ad esempio, confrontando il rapporto prezzo/utile di Wal-Mart, Costco ed altri grandi rivenditori al dettaglio, si può ottenere un buon rapporto prezzo/utile dell'intero settore. Si tenga presente che questi esempi di asset hanno solo scopo didattico e non costituiscono alcuna consulenza in materia di investimenti. Il P/E può anche essere di aiuto nella valutazione di più azioni a determinare quale azione potrebbe essere più economica.

Il P/E ratio può anche avere dei limiti: il valore del P/E potrebbe non essere aggiornato durante la valutazione perché valuta la società sulla base degli utili solo a fine esercizio; non tiene in considerazione il livello di indebitamento della società, rendendo inappropriata la comparazione tra due società con leva finanziaria diversa.

Definizione e calcolo del Debito/Equity ratio (D/E) o Rapporto Debito/Patrimonio netto

Il rapporto debito/patrimonio netto, detto anche rapporto di indebitamento (D/E), misura la liquidità dell'azienda, perché confronta il suo debito totale con il patrimonio netto totale.  Viene utilizzato dagli investitori per stabilire la leva finanziaria di un'azienda. La leva in questo caso corrisponde alla quantità di fondi acquisiti dai prestiti dei creditori, quindi il debito, rapportata ai fondi ottenuti attraverso il capitale azionario. Ma come viene calcolato il Rapporto Debito/ Patrimonio netto? Ecco la formula:

Rapporto debito/patrimonio netto = Passività totali / Patrimonio netto totale

Basicamente si tratta di dividere le passività totali per il patrimonio netto totale.

L'esempio seguente è fornito solo a scopo didattico e non costituisce nessuna consulenza finanziaria. Si prega di prendere in considerazione la possibilità di consultare un consulente finanziario professionista prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

Calcoliamo il rapporto di indebitamento con il rapporto debito/capitale: Divideremo il debito dell’azienda per il capitale azionario. Supponiamo che un’azienda abbia un debito di $2 miliardi e un capitale proprio di 1 miliardo di $: il rapporto di indebitamento è 2 o 200%. Significa che per ogni dollaro di capitale azionario, l’azienda avrà $2 di debito.

Cerchiamo ora di capire come viene interpretata: un rapporto debito/patrimonio netto di 1 significa che gli investitori e i creditori hanno una partecipazione uguale nella tua attività. In breve, un rapporto debito/patrimonio netto più basso indica che gli investitori hanno più partecipazioni; dall'altro lato, se è superiore a 1 significa che i creditori hanno finanziato più degli investitori.

È interessante notare che un rapporto debito/patrimonio netto più basso è generalmente legato a un’attività finanziariamente più stabile. Mostra che l’azienda non ha tanto debito nel bilancio ed è stata in grado di ottenere più finanziamenti dagli investitori, che hanno fiducia nelle operazioni dell’impresa. Dall’altro lato, un rapporto debito/patrimonio netto più elevato può essere preoccupante per i creditori o per i potenziali investitori, perché può segnalare il rischio e il debito deve essere rimborsato a un creditore. Tuttavia, questo non è il caso del capitale, che per definizione significa che stai scambiando una partecipazione nella tua attività per finanziamenti che non devi rimborsare.

Questo parametro indica il peso del debito finanziario rispetto alle risorse durevoli di un’impresa (come il capitale e gli utili non distribuiti) e viene utilizzato per capire se un’azienda abbia o meno una struttura finanziaria stabile oppure se è rischiosa e come valutazione del suo livello di rischio. Per questa ragione, il rapporto di leva è un indicatore di primaria importanza per i prestatori di capitale nella valutazione di finanziabilità di un progetto e mostra quanto del finanziamento della tua azienda proviene dal debito.

Questo rapporto è anche utile per consentire a un’azienda di gestire il proprio livello di debito e prevedere le liquidità future e monitorare la leva. Inoltre, analizzando il rapporto debito, i trader possono prendere decisioni più informate su quali titoli acquistare o vendere e identificare le aziende finanziariamente più solide.

È utilizzato anche per l’analisi comparativa: i trader possono confrontare i rapporti debito delle aziende dello stesso settore per indicare quali hanno una posizione finanziaria più forte; inoltre può anche aiutare a sviluppare strategie di trading.

Il rapporto di indebitamento allo stesso tempo può presentare il limite di essere una struttura finanziaria rischiosa e va confrontato con i dati storici dell’azienda e dei suoi competitor.

Investire di Valore - L’Analisi Fondamentale e il Bilancio aziendale

In questa sezione vedrai perché un approccio di analisi fondamentale è rilevante negli investimenti di valore.

Definizione dell'Analisi Fondamentale nel Value Investing

Come afferma il sito web di Borsa Italiana, l'analisi fondamentale è un metodo di analisi dei mercati finanziari che ha lo scopo di prevedere i prezzi, basandosi sull’identificazione e sulla previsione di variabili economiche e finanziarie, come i tassi di interesse, il livello di occupazione, il PIL, il tasso di inflazione, che possono influenzare l’andamento delle quotazioni delle azioni.

In termini basilari, l’analisi fondamentale analizza i fattori economici e finanziari che possono avere impatto sul valore intrinseco dei mercati, per esempio quello azionario.

L'analisi fondamentale richiede l'analisi di due aree di informazioni: quella che riguarda gli indicatori relativi al sistema macroeconomico, il cui andamento influenza il prezzo dei valori mobiliari (ad esempio, il PIL e il tasso d'inflazione) e un’altra che si fonda su un approccio microeconomico, attraverso informazioni relative alla solidità patrimoniale e alla redditività attesa dell’azienda (come i costi di produzione), in relazione al prezzo di mercato delle azioni dell’azienda.

Uno degli strumenti primari di valutazione dell’analisi fondamentale è l’analisi del bilancio aziendale, che consente di valutare la situazione economica e finanziaria dell’azienda e include documenti contabili, come il conto economico, il bilancio di esercizio e lo stato patrimoniale. Devi sapere che un’approfondita conoscenza del bilancio di esercizio ti permette di individuare quali sono i punti di forza e di debolezza di un’azienda, e di monitorarne la redditività, comparando la sua performance con quelle dei concorrenti dello stesso settore.

Il conto economico evidenzia il risultato economico di esercizio e l’insieme delle operazioni aziendali del periodo di riferimento del bilancio che hanno contribuito a determinare il suo risultato economico. In breve, individua gli utili o le perdite di esercizio, i costi e i ricavi di un'azienda. In Italia, il conto economico è normato principalmente negli articoli 2423 e 2425 del Codice civile, in cui si evidenzia rispettivamente che è un documento obbligatorio, redatto dagli amministratori, e le voci che lo compongono.

Un altro concetto importante è quello degli indici di bilancio, che sono dei rapporti tra le voci del bilancio ed esprimono in forma sintetica e numerica le caratteristiche e le tendenze dell’azienda. Si dividono in quattro categorie principali: indici di struttura, indici di liquidità, indici di redditività e indici di leva finanziaria. Vengono interpretati in relazione al loro contesto aziendale, al loro settore di appartenenza, agli obiettivi o target prefissati e ai dati storici. Può essere ad esempio utile confrontare gli indici di bilancio con quelli di altre aziende competitor o dello stesso settore.

Uno degli indici dell’analisi di bilancio è il rendimento del capitale investito, noto con l'acronimo ROCE (return on capital employed), che è un indice economico della redditività e dell’efficienza degli investimenti dei capitali dell'azienda e fornisce informazioni su come l’azienda utilizza i capitali per generare reddito. Deve essere interpretato secondo un’ottica temporale, rispetto al valore negli anni precedenti, o rispetto al valore dei competitor ed è utilizzato anche per determinare il valore economico aggiunto.

In sintesi, abbiamo visto che l’analisi fondamentale presenta diversi benefici:

  • Aiuta a indicare e a valutare il valore intrinseco di un’azienda - e delle azioni su cui investire - e di capire se è sottovalutata o sopravalutata; 
  • Interpreta le tendenze  di investimento a lungo termine e le opportunità;
  • Può essere utile a classificare correttamente le azioni, in quanto può aiutarti a capire il valore di un’azienda rispetto alla sua evoluzione e ai cambiamenti nel settore in cui opera.

Dall'altro lato, può avere alcuni limiti:

  • I risultati possono essere visibili dopo un lungo tempo o a lungo termine;
  • I fattori variabili, come le previsioni sul tasso di interesse e di inflazione, possono sono tutti diversi tra loro e creare essere supposizioni soggettive; quindi, l’analisi fondamentale potrebbe mancare di oggettività;
  • Le notizie aziendali possono provenire dalle aziende stesse, che talvolta possono manipolare le notizie sul loro conti dando per esempio i loro risultati aziendali a loro vantaggio per attrarre più investitori.

Value Investing Trading - Il Mercato Azionario Italiano e la Borsa Italiana

In questa ultima sezione del nostro approfondimento sugli investimenti di valore, ti forniremo preziose informazioni sugli investimenti value  in Italia e su quelle che potrebbero essere considerate alcune delle “azioni di valore” nel Mercato Azionario italiano.

Come probabilmente già avrai sentito parlare, il principale mercato azionario in Italia è la Borsa Italiana, con sede in Piazza Affari di Milano e nella quale avviene la compravendita di titoli azionari, obbligazioni e altri strumenti finanziari. La Borsa Italiana fornisce un mercato regolamentato e trasparente in cui trader, investitori e società scambiano strumenti finanziari, per contribuire alla crescita delle imprese italiane e alla loro competitività globale.

Investimenti di Valore - La Storia e le Performance del Mercato Azionario Italiano

La Borsa Italiana nacque nel 1808, quando venne istituita la Borsa di Commercio di Milano sotto l’autorità di Napoleone Bonaparte.  Negli anni successivi all’Unità d’Italia che avvenne nel 1861, la Borsa di Milano ha iniziato a crescere rapidamente grazie al costante aumento della domanda di capitali e nei primi anni del Novecento divenne un centro fondamentale per la quotazione delle principali società italiane.

Nel 1932 venne costruito Palazzo mezzanotte, per raccogliere tutti i mercati azionari sparsi per Milano e venne inaugurato davanti al Duce Benito Mussolini nel 1932. Col passare degli anni il cosiddetto "call floor" della Borsa è stato completamente rivoluzionato: il vecchio display meccanico è stato sostituito da un sistema telematico.

Nel 1998, la Borsa Italiana è stata privatizzata, separandosi dalla Banca d’Italia e diventando una società per azioni indipendente e nel 2007 è stata acquisita dal London Stock Exchange Group.  Di recente, nel 2021, il gruppo Euronext, gestore di borse valori con sede centrale a Parigi dopo essere stato acquisito dal London Stock Exchange Group, ha preso in proprietà la Borsa Italiana, integrandola in una delle più grandi piattaforme di scambio europee.

Oggi, i principali mercati di Piazza affari sono: Euronext Milano (il mercato regolamentato che include le imprese di media e grande capitalizzazione e rappresenta una porta di accesso per gli investitori italiani e internazionali); Euronext STAR Milan ( Segmento Titoli Alti Requisiti, una sezione del mercato Euronext Milan dedicato alle piccole e medie imprese); e Euronext Growth Milan (il mercato dedicato alle PMI, che permette a società di piccole dimensioni di affacciarsi in borsa).

Devi sapere che la Borsa Italiana è oggi un mercato regolamentato, che racchiude i titoli di aziende italiane e internazionali. Puoi vedere dalla pagina web di Borsa Italiana il listino che racchiude i titoli ed indici quotati sulla Borsa Italiana di Piazza Affari.

Nel sito web di TradingView, nella pagina Settori del Mercato Azionario in Italia, viene visualizzata una tabella (suddivisa in due schede, panoramica e performance) che elenca i settori chiave del mercato azionario italiano. Tuttavia, le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri.

È curioso notare in questa altra tabella da TradingView le azioni raggruppate per industrie del mercato azionario in Italia e che – l'11 Marzo 2025 - le industrie con maggior market Cap siano quella dei servizi/software interne, pacchetti software e dei semiconduttori. Il maggior numero di azioni acquistate corrisponde ai servizi tecnologici, utenze e a pari le industrie di tecnologia sanitaria e filiera di fabbricazione.

Tieni presente che i dati presenti nelle tabelle sono aggiornati costantemente.

Per quanto invece riguarda la Capitalizzazione di mercato, nella pagina web di TradingView, alla sezione Quotazioni delle Azioni Italiane, le singole società italiane con larga capitalizzazione vengono ordinate per capitalizzazione di mercato decrescente.

L’Indice FTSE MIB

L’indice azionario principale e di riferimento dei mercati azionari italiani è il FTSE MIB index (Acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa), che racchiude le 40 azioni delle società con maggiore capitalizzazione, quotate sulla Borsa Italiana di Milano. È stato fondato il 1° giugno 2009, a sostituzione dell’anteriore MIB30 (composto da 30 azioni di 30 società), e rappresenta la salute del mercato azionario italiano e delle maggiori società quotate e attive in diversi settori, come industriale, automobilistico bancario e assicurativo. L’80% della capitalizzazione del mercato ricade all’interno dell’indice FTSE MIB.

L’indice è stato amministrato da Standard & Poor's dalla sua nascita fino a giugno 2009, e è poi passato nelle mani del FTSE Group, posseduto al 100% dalla società madre di Borsa Italiana: il London Stock Exchange Group, il che ha segnato un’importante fusione internazionale. Tra le aziende presenti nell'indice ci sono: Ferrari, Enel, ENI, Generali, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Stellantis, Tenaris e Poste Italiane. Tieni presente che gli esempi delle aziende sopra riportate sono solo a scopo illustrativo e didattico e non costituiscono raccomandazioni di investimento. Gli investitori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere decisioni di trading.

Dalla pagina web di Borsa italiana puoi vedere le performance per settimana, mese ed anno dei titoli inclusi nel FTSE MIB. Tieni presente che i dati sono aggiornati in tempo reale.

Devi sapere che l’indice FTSE MIB è un indice ponderato, cioè dà un peso specifico ai suoi componenti in base alla propria capitalizzazione e i movimenti dell’indice sono una approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Ciò comporta che le società con maggiore capitalizzazione influenzano di più l’andamento del FTSE MIB.

Il seguente esempio di asset è solo a scopo didattico e non costituiscono consulenza sugli investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.

Vediamo ora meglio le performance dell’FTSE MIB. Nel grafico qui di seguito viene mostrato l’andamento del prezzo dell’Indice FTSE MIB nell’arco temporale di 5 anni:

Fonte: Trading View - Grafico 5 anni - Intervallo dati: dal 9 marzo 2020 al 10 marzo 2025. Data di acquisizione: 11 marzo 2025. Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. 

Il grafico dei prezzi sopra mostra che nel corso degli anni il prezzo dell'indice FTSE MIB ha avuto diverse oscillazioni al rialzo e al ribasso. Ad esempio, dalla fine di settembre 2022 ha avuto un aumento graduale fino a maggio 2024. Nella seconda metà del 2024 abbiamo osservato oscillazioni meno forti e un altro aumento graduale - soprattutto dal dicembre 2024 -  fino a raggiungere il massimo degli ultimi 5 anni all'inizio di marzo 2025. Secondo la fonte TradingView, alla data dell’11 marzo 2025, l'indice è aumentato di circa il 13% nell'ultimo anno. Si prega di tenere sempre presente che i dati mostrati sono storici e non garantiscono performance future. I mercati sono volatili.

Le Azioni Value Investing del Mercato Azionario italiano e le Prospettive future

Di seguito, conoscerai meglio alcune delle azioni italiane di Borsa Italiana che potrebbero essere considerati titoli di valore, ed è curioso sapere che sono legate ai settori più tradizionali, come quello bancario, automotivo ed energetico.

Tra le azioni delle società scambiate ad un prezzo inferiore rispetto al loro valore intrinseco o al loro potenziale di crescita e che dovrebbero essere tenute d’occhio per gli investimenti di valore, vediamone meglio tre.

I seguenti esempi di asset sono solo a scopo didattico e non costituiscono consulenza sugli investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.

Enel: è la principale azienda italiana di utilities e fornitrice di energia, integrata nei settori dell’energia elettrica e del gas. Quotata sul FTSE MIB, è anche la seconda società italiana per capitalizzazione, con una capitalizzazione di mercato - al 3 marzo 2025 - di 70,49 miliardi di euro, fonte TradingView. Si tratta di un titolo che potrebbe attirare l'attenzione degli investitori interessati alla transizione energetica e al potenziamento della rete di distribuzione e della corrente elettrica. In quanto il futuro è sempre più nelle mani dello sviluppo del settore elettrico e meno quello dei combustibili fossili, investire su Enel potrebbe rappresentare un un’opportunità di crescita e fornire agli investimenti le basi di un investimento di valore. Il leader italiano delle bollette, infatti, è un’azienda che offre oggi una valutazione bassa rispetto ai suoi dati di bilancio e ottime prospettive future e può perciò essere una delle potenziali azioni value italiane.

Moncler, invece è un’azienda italiana di abbigliamento e accessori di lusso, che vende milioni di collezioni di moda in tutto il mondo. È una delle società italiane quotate sul FSTE MIB e con larga capitalizzazione (in data 11 marzo 2025 di 16,98 Miliardi di Eur - fonte TradingView) ed essendo uno dei principali titoli di Borsa Italiana, può consentire di investire su Moncler con costi ridotti. Sebbene il rapporto prezzo utili (P/E) del titolo può sembrare alto (e le azioni di valore in genere hanno il rapporto prezzo/utili basso), il suo flusso di cassa libero annuale è in linea con il profilo di una value stock.

Inoltre, si tratta di un’azienda che ha margini alti sul venduto e un target di pubblico che non ha limiti di spesa. Potrebbe essere un titolo scelto dagli investitori che prediligono un investimento a lungo termine. Per esempio, la situazione transitoria del mercato russo al momento non sfruttato al pieno a causa della guerra in Ucraina, potrebbe essere una ragione per comprare il titolo oggi e mantenerlo su un arco temporale a lungo termine. Tieni presente che questo non è un consiglio di investimento. I prezzi delle azioni possono essere influenzati da eventi geopolitici e dalla volatilità del mercato. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Valuta la possibilità di cercare una consulenza finanziaria indipendente.

Pirelli: La multinazionale, che opera nel settore automobilistico e degli pneumatici per veicoli a motore, ha un market Cap in data 11 marzo 2025 che corrisponde a circa 5,67 miliardi di Eur - Fonte TradingView), ma nell’ultimo anno ha registrato un aumento delle performance di circa il 6 % e del + 53 % negli ultimi 5 anni. Tuttavia, le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri.

Sono diverse le ragioni per cui Pirelli potrebbe essere un possibile titolo di valore: è un’azienda conosciuta in tutto il mondo come marchio universale indirizzato a target di tutti i tipi (ed è anche scelto per fornire pneumatici nelle competizioni mondiali di automobilismo e motociclismo) ed essendo stabile nel settore automotivo, sembrerebbe difficilmente soggetta a cambiamenti, perché i veicoli sia di auto elettriche che con motore a combustione hanno sempre bisogno delle gomme.

Inoltre, come puoi vedere sul sito web di Pirelli in data 6 marzo 2024, il Consiglio di Amministrazione di Pirelli ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,198 euro per azione, per un totale complessivo di 198 milioni di euro, pari al 40% del risultato netto di Gruppo. Per l’esercizio 2025, in base alle solide prospettive di generazione di cassa previste dal Piano Industriale presentato sempre in data 6 marzo 2024, il CdA ha altresì deliberato di rivedere al rialzo la politica dei dividendi che prevede la distribuzione del 50% del risultato netto consolidato del 2024. Ma ricorda, le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri.

A seguito della nostra analisi riassuntiva su alcune possibili aziende italiane di valore, abbiamo ribadito il concetto che gli investitori sono in cerca di azioni sottovalutate o a sconto, su cui investire perché, nel lungo periodo, il mercato potrebbe riconoscere il vero valore dell’azienda e portare alla crescita del prezzo del titolo e a potenziali profitti per gli investitori. Tieni sempre presente che allo stesso tempo, fare trading o investimenti di valore comportano una componente di Rischio.

Tieni presente che il rischio è un fattore che sia i principianti che i trader esperti dovrebbero prendere in considerazione. Ogni strategia di trading comporta rischi intrinseci. I trader dovrebbero valutare attentamente la loro tolleranza al rischio e considerare l'utilizzo degli ordini di stop-loss, del dimensionamento delle posizioni e degli strumenti di gestione del rischio per ridurre al minimo le potenziali perdite. La gestione del rischio è molto importante. Tra gli altri, l'inesperienza e il cattivo tempismo possono danneggiare la strategia e il budget di un trader alle prime armi.

Considerazioni finali sugli Investimenti di Valore

Nella nostra analisi riassuntiva sul value investing, abbiamo percorso i punti chiave delle teorie di Buffet e Graham, l’importanza dei concetti di valore intrinseco e di margine di sicurezza e dell’interpretazione dei diversi indici finanziari e multipli che possono essere utilizzati come criteri di valutazione per le azioni di valore. Abbiamo poi approfondito benefici e limiti dell'approccio di analisi fondamentale nel value investing e infine, ti abbiamo fornito un quadro dettagliato sul mercato azionario italiano e sulla rilevanza di prendere i nconsideerazione le azioni di società che appaiono sottovalutate o scambiate a un prezzo inferiore al loro valore.

 Investire sui titoli di società sottovalutate o scambiate a un prezzo inferiore al loro valore, con un orizzonte di investimento a lungo termine e che allo stesso tempo possono offrire un potenziale di crescita e potenziali profitti per gli investitori italiani.

Potresti prendere in considerazione di investire sulle azioni di valore. Prima di navigare nel mondo degli investimenti di valore, i trader principianti dovrebbero tenere in considerazione l’importanza della pazienza e della ricerca, anche attraverso l’utilizzo di materiale didattico online, come webinar, guide e articoli sul trading, che può fare luce ai trader alle prime armi su come funzionano gli investimenti di valore e come gestire il rischio.

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INFORMAZIONI SUL MATERIALE ANALITICO:

I dati forniti forniscono informazioni aggiuntive su tutte le analisi, stime, prognosi, previsioni, revisioni di mercato, prospettive settimanali o altre valutazioni o informazioni simili (di seguito "Analisi") pubblicate sui siti web delle società di investimento Admiral Markets che operano con il marchio Admiral Markets (di seguito "Admiral Markets"). Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, si prega di prestare molta attenzione a quanto segue:

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