FTSE MIB INDEX. Tutto ciò che devi sapere sull'indice di Milano
Senti spesso parlare della borsa di Milano ma non te ne intendi molto? La sigla FTSE MIB ti risulta impronunciabile e non sai che cosa rappresenti? Se vorresti saperne un po’ di più su come funziona l’indice di borsa di Milano, quali sono le azioni quotate e come stà andando negli ultimi tempi continua a leggere: questo articolo fa per te!
Nei prossimi paragrafi affronteremo:
- Premessa: storia della Borsa di Milano
- FTSE MIB cos’è
- Azioni FTSE MIB/ Titoli FTSE MIB
- FTSE MIB come funziona e come viene calcolato l’indice FTSE MIB
- Analisi tecnica Indece FTSE MIB
- Investire nel FTSE MIB / Trading FTSE MIB
FTSE MIB INDEX : Premessa, la storia della borsa di Milano
Palazzo Mezzanotte fu costruito nel 1932, per raccogliere tutti i mercati azionari sparsi per Milano. Fino alla fine del Settecento le trattative si svolgevano in diverse piazze, sparse per tutta Milano. Nel 1808 un decreto del viceré Eugène Napoléon, figlio di Joséphine de Beauharnais, istituì la Borsa di Milano. La sede era al Monte della Pietà.
Nei primi anni del Novecento si rese necessaria una nuova sede commerciale più grande, a causa della crescita esponenziale delle attività finanziarie. Nel 1901 fu costruito in Piazza Cordusio Palazzo Broggi, progettato dall'architetto Luigi Broggi.
Con il costante sviluppo della finanza le condizioni di Palazzo Broggi diventarono inadeguate. Il nuovo progetto venne assegnato all'Architetto Palazzo Mezzanotte.
L'imponente edificio di Palazzo Mezzanotte venne inaugurato davanti al Duce Benito Mussolini nel 1932, dimostrando il vivo interesse del fascismo per la nuova Borsa Italiana. I tratti razionalistici dell’edificio sono evidenti, nella piccola Piazza Affari.
La tecnologia degli ultimi anni ha interessato fortemente il trading: il cosiddetto "call floor" è stato completamente rivoluzionato. Il vecchio display meccanico è stato sostituito da un moderno (e meno affacinante) sistema telematico ed il chiassoso trading floor è stato chiuso e convertito in il Parterre. Oggi il tempio della finanza ospita anche un Centro Congressi multimediale.
Storia del Ftse Mib Index
Il FTSE MIB Index (Indice della Borsa di Milano) è l'indice borsistico di riferimento per la Borsa Italiana, che ha sostituito il MIB-30 nel settembre 2004. L'indice è costituito dalle 40 classi di azioni più negoziate in borsa. L'indice è stato amministrato da Standard & Poor's dalla sua nascita fino a giugno 2009, quando questa responsabilità è passata al FTSE Group, che è posseduta al 100% dalla società madre di Borsa Italiana: il London Stock Exchange Group.
FTSE MIB cos’è: definizione dell’Indice di Borsa di Milano
Come abbiamo già menzionato, il FTSE MIB index è il principale punto di riferimento per i mercati azionari italiani e comprende le 40 azioni più liquide e ad alta capitalizzazione quotate alla Borsa Italiana, la Borsa di Milano. L'indice FTSE MIB contiene alcuni dei nomi più noti del business e dell'industria italiana.
Il FTSE MIB Index si definisce quindi "il principale indice di riferimento per i mercati azionari italiani". Cattura circa l'80% della capitalizzazione di mercato nazionale. Tra le aziende presenti nell'indice figurano Campari, Fiat Chrysler, Ferrari, Italgas, Telecom Italia, Mediaset e UniCredit. L'indice mostra che le sue componenti sono "derivate dall'universo delle azioni scambiate sul principale mercato azionario della Borsa Italiana" e che "cerca di replicare i pesi settoriali più ampi del mercato azionario italiano".
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Azioni FTSE MIB / Titoli FTSE MIB
Delle 40 società originarie che al debuttarono nell’indice rinnovato il 1º giugno 2009 ,16 hanno mantenutto ininterrottamente la presenza nel paniere (le indichiamo con *), 18 se calcoliamo anche i ritorni di Pirelli e Unipol, modificando in alcuni casi, la propria denominazione sociale.
Ma passiamo al dunque: qui di seguito puoi trovare tutti i titoli FTSE MIB con la data del loro ingresso nel FTSE MIB INDEX:
Nome: | Data di ingresso: | Settore: | Capitalizzazione (in milioni di Euro - 2019): |
A2A * | 1 giugno 2009 | Servizi pubblici | 5312 |
Amplifon | 27 dicembre 2018 | Salute | 5850 |
Atlantia * | 1 giugno 2009 | Industria | 18268 |
Azimut Holding | 22 marzo 2010 | Finanza | 3088 |
Banca Generali | 2 gennario 2017 | Banca | 3107 |
Bper Banca | 5 Agosto 2020 | Banca | 2331 |
Buzzi Unicem * | 1 giugno 2009 | Edilizia | 3656 |
Campari Milano * | 1 giugno 2009 | Alimentari | 9572 |
CNH Industrial | 23 settembre 2013 | Industria | 13491 |
DiaSorin | 4 Dicembre 2018 | Salute | 6617 |
Enel * | 1 giugno 2009 | Servizi pubblici | 72654 |
Eni * | 1 giugno 2009 | Petrolio e Gas | 50702 |
Exor | 12 dicembre 2016 | Finanza | 17152 |
Ferrari | 4 gennaio 2016 | Automobili | 29282 |
Fiat Chrysler | 12 ottobre 2014 | Automobili | 21203 |
FinecoBank | 1 aprile 2016 | Banca | 6669 |
Generali * | 1 giugno 2009 | Assicurazioni | 29516 |
Hera | 18 marzo 2019 | Servizi pubblici | 6018 |
Interpump Group | 22 giugno 2020 | Industria | |
Intesa Sanpaolo * | 1 giugno 2009 | Banche | 41939 |
Inwit | 22 giugno 2020 | Telecomunicazioni | |
Italgas | 7 novembre 2016 | Servizi pubblici | 4582 |
Leonardo * | 1 giugno 2009 | Industria | 6.19 |
Mediobanca * | 1 giugno 2009 | Banche | 8924 |
Moncler | 27 marzo 2014 | Moda | 10503 |
Nexi | 24 giugno 2019 | Industria | 7320 |
Pirelli | 18 dicembre 2017 | Automobili | 5198 |
Poste Italiane | 21 dicembre 2015 | Assicurazioni | 13611 |
Prysmian * | 1 giungo 2009 | Industria | 5890 |
Recordati | 20 giugno 2016 | Salute | 7984 |
Saipem * | 1 giugno 2009 | Petrolio e Gas | 4332 |
Snam * | 1 giugno 2009 | Servizi pubblici | 15946 |
STMicroelectronics * | 1 giugno 2009 | Tecnologia | 22191 |
Telecom Italia * | 1 giugno 2009 | Telecomunicazioni | 8655 |
Tenaris * | 1 giugno 2009 | Materie prime | 12030 |
Terna * | 1 giugno 2009 | Servizi pubblici | 12026 |
Unicredit * | 1 giugno 2009 | Banche | 30263 |
Unipol | 21 settembre 2015 | Assicurazioni | 3857 |
Fonte: Wikipedia
Come possiamo dedurre dalla tabella sopra riportata, i settori più rappresentati nell’indice sono il settore bancario, il settore industriale e il settore dei servizi pubblici, con 6 azioni FTSE MIB per settore.
La società più capitalizzata è Enel, con 72,65 miliardi di euro (al 30 dicembre 2019) e un distacco di più di 20 miliardi dalla seconda il classifica: Eni, con 50,7 milardi di euro.
E anche importante menzionare che oltre al FTSE MIB Index la Borsa di Milano include altri indici secondari. Per evitare fraintendimenti con l’indice principale te li elenchiamo qui di seguito:
▶️ FTSE MIB Dividend - Questo indice rappresenta tutti i dividendi ordinari che sono stati annunciati e pagati da tutte le società che fanno parte dell’indice principale.
▶️ FTSE MIB All Shares - Questo indice raggruppa le società che fanno parte del principale FTSE MIB Index e di due indici minori il FTSE MIB small cap e il FTSE MIB mid cap.
▶️ FTSE MIB Small Cap - Questo indice segnala l’andamento delle azioni di tutte le aziende che non fanno parte del FTSE MIB e del FTSE MIB mid cap dopo aver applicato i valori degli schemi di capitalizzazione.
▶️ FTSE MIB Mid Cap - Questo indice include le prime 60 azioni che non rientrano FTSE MIB Index in base alla capitalizzazione societaria.
▶️ FTSE MIB Star - Questo indice include tutti i titoli delle aziende del settore STAR, vale a dire delle medie imprese con una capitalizzazione tra i 40 milioni e 1 miliardo di euro.
▶️ FTSE MIB Aim Italia - Questo indice include tutte le azioni delle aziende che operano nel mercato AIM, il mercato alternativo del capitale.
Questi sono tutti i titoli FTSE MIB, conosci i titoli che compongono l’indice tedesco DAX 30? O le azioni del CAC 40? Se vuoi iniziare a fare trading sugli indici europei più importandi alle migliori condizioni di mercato, non devi fare altro che aprire un conto di trading con Admirals! Inizia subito ad analizzare i grafici dalla piattaforma gratutita MetaTrader 5.
FTSE MIB Come funziona: Come viene calcolato l’indice FTSE MIB
Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli azionari che rappresentano. I movimenti dell’indice sono una buona approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Esistono differenti metodologie di calcolo degli indici, a seconda della ponderazione che viene attribuita alle azioni del paniere. Possiamo quindi distinguere tra:
- Indici equally weighted: questi sono caratterizzati dall’uguaglianza dei fattori di ponderazione per tutti i titoli che compongono l'indice. Non importa la capitalizzazione delle società incluse, perché tutti i titoli dell’indice hanno il medesimo peso;
- Indici price weighted: in questo caso il peso associato ad ogni titolo varia in funzione del suo prezzo (se il prezzo di un titolo aumenta più degli altri, automaticamente aumenta anche il suo peso all'interno dell'indice). Essi sono molto semplici da calcolare in quanto sono dati dalla semplice somma dei prezzi dei titoli che compongono l'indice. Tali indici, tuttavia, hanno lo svantaggio di non rispecchiare correttamente l’andamento dell’intero portafoglio: infatti vengono rappresentati maggiormente i titoli più “costosi”, a prescindere dal numero di azioni presenti e dalle dimensioni della società;
- Indici value weighted: Questi risolvono i problemi dei precedenti in quanto il peso di ciascun titolo risulta proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa. Al contrario delle altre metodologie di calcolo, in questo caso gli indici vengono aggiustati e rettificati a seguito di operazioni societarie quali frazionamenti, raggruppamenti, pagamento di dividendi straordinari, scissioni, assegnazioni gratuite o nuove emissioni a pagamento.
La maggior parte dei principali indici mondiali sono pertanto calcolati con la metodologia value weighted; tra questi ricordiamo S&P 500 e gli indici Nyse Composite, il FTSE100 (UK), il Cac40 (Francia), il Dax30 (Germania) ed il Topix (Giappone). Tra i pochi indici price weighted rimasti, i due più importanti sono il Dow Jones (USA), l’indice di borsa più antico della storia e il Nikkei 225 (Giappone).
Gli indici azionari possono essere classificati anche in base al settore industriale cui fanno riferimento i titoli presenti nel portafoglio (ad esempio gli indici Stoxx settoriali) o alla zona geografica cui appartengono (ad es. indici MSCI)
La quasi totalità degli indici è calcolata sulla base del puro prezzo di mercato (price indexes). Questo sistema, tuttavia, distorce in parte la realtà, in quanto non viene considerata per intero la remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain).
I dividendi, infatti, non vengono tenuti in conto ed il giorno dello stacco i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Ed un indice basato solo sui prezzi di borsa registra comunque un calo, tanto maggiore quanto più generoso è il dividendo. In tal modo appare come negativo un accadimento che invece è accolto con favore dagli investitori.
Esistono diversi indici calcolati sul mercato italiano.
FTSE MIB INDEX: Questo viene ricalcolato ogni minuto durante la fase di negoziazione continua sulla base dei prezzi degli ultimi contratti conclusi su ciascuna azione componente il paniere. Il FTSE MIB Index è un indice di prezzo, quindi come si diceva sopra, non tiene conto dello stacco di dividendi o di eventuali frutti periodici pagati dalle società che lo compongono. L'algoritmo per il calcolo è dato dalla formula di Laspeyres:
dove
p(i,0) e q(i,0) sono il prezzo base e la quantità base in circolazione del titolo i-esimo;
p(i,t) è il prezzo del titolo i-esimo il giorno t;
I(t) è il valore dell'indice al momento t;
n è il numero di azioni componenti l'indice.
Al termine della seduta viene anche calcolato in versione total return, tenendo conto dell'effetto del reinvestimento dei dividendi delle società in esso rappresentate; in questo caso è contrassegnato dal suffisso "TR”
(Fonte: Borsa Italiana)
Analisi tecnica del FTSE MIB Index
Iniziamo da un’analisi tecnica mensile del prezzo dell’indice FTSE MIB: l'evoluzione dei prezzi del principale indice italiano si è collocata in un intervallo molto ampio, tra i 15.000 punti, come zona di supporto, e i 24.000 punti, come zona di resistenza.
Quando i prezzi si sono avvicinati al livello di supporto, abbiamo visto accumuli significativi di denaro dei compratori, mentre quando i prezzi si sono avvicinati al livello di resistenza, abbiamo visto accumuli di carta (denaro dei venditori).
Ciò ha fatto sì che la gamma sopra menzionata sia stata sempre più rispettata e lasciata a lungo termine come livello chiave.
Finché i prezzi rimarranno in quell'intervallo e con questa lateralità, non si può parlare di continuità dell'andamento né di un suo cambiamento, quindi il movimento dell'intervallo continuerà ad essere un dato di fatto, almeno finché non romperà uno dei limiti tecnici dell'intervallo citato.
Fonte: Investing, grafico FTSE MIB index Mensile dal 2009 ad oggi, 9 Dicembre 2020. Nota bene: le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri
Nel corso del 2020 l'evoluzione delle sue principali aziende è stata molto volatile. Come la maggior parte dei settori, la situazione del Covid-19 ha avuto un forte impatto.
Vediamo un’analisi di alcuni titoli FTSE MIB:
✔️ENI
Un settore, quello del petrolio, per il quale la debolezza che si è riflessa nell'anno 2020 ha fatto molti danni. Una volta perso il range di 12,25 euro per azione, i prezzi hanno mantenuto la tendenza al ribasso senza riuscire a recuperare posizioni nel medio termine. L'arrivo e la distribuzione del vaccino potrebbe essere qualcosa di molto favorevole rispetto all'evoluzione dei suoi prezzi.
✔️ UNICREDIT
Come l'intero settore bancario e finanziario in Europa, anche il settore finanziario italiano ha sofferto gli effetti Covid e le sue ripercussioni sia dirette che indirette. Non è stata in grado di recuperare posizioni o parte della sua attività a causa dei bassi tassi di interesse imposti dalla Banca Centrale Europea. Senza aumenti dei tassi o misure di stimolo fiscale e senza un vaccino, non è possibile assistere a una ripresa dei prezzi nel settore e nelle aziende che ne fanno parte.
✔️ ENEL
Andamento finora positivo nel 2020 per un'entità che ha subito una forte volatilità. I risultati dell'ultimo trimestre indicano che i prezzi delle azioni sono riusciti a superare i livelli di resistenza e a stabilizzarsi a livelli vicini alla resistenza a breve termine, ma continuiamo a vedere un accumulo di carta (denaro del venditore) man mano che ci si avvicina a questo livello.
✔️ GENERALI
Anche in questo caso, una società duramente colpita dagli effetti del Covid-19 che presenta indici di volatilità molto elevati. Per il momento i prezzi sembrano cercare di superare le resistenze a medio termine, ma non sono riusciti a recuperare i livelli di inizio anno e rimane molta debolezza. In linea di principio si assiste a una ripresa del settore per effetto dei benefici collaterali, ma c'è ancora molta strada da fare per poter parlare di uno scenario positivo.
✔️ FIAT CHRYSLER
Un'altra azienda che è riuscita a raggiungere una redditività positiva nel 2020, nonostante tutta la debolezza dell'economia e i danni che ciò ha causato a questo tipo di settore. I prezzi sono riusciti a superare livelli significativi di resistenza, ma per il momento non sono riusciti a consolidarla.
In termini fondamentali, i suoi ultimi risultati riflettono la forza nel breve e medio termine, quindi se riesce a recuperare e a consolidare i livelli, si potrebbe parlare di uno scenario molto diverso da quello attuale.
Fonte: Investing, grafico FTSE MIB index settimanale da Febbraio 2020 ad oggi, 9 Dicembre 2020. Nota bene: le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri
Come nella maggior parte delle società, stiamo parlando di un'evoluzione in netto aumento dopo il taglio dei prezzi dovuto all'arrivo del Covid-19. Abbiamo visto come i risultati di business siano cresciuti con il passare dei trimestri e che l'evoluzione dei prezzi dell'indice, così come quella della maggior parte delle sue principali aziende, ha superato importanti livelli di resistenza a medio e lungo termine.
Gli indicatori riflettono un punto di forza che non si vedeva da diversi mesi e questo fa luce sulla possibile evoluzione favorevole a medio termine.
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