Investimenti Passivi: Strategie e Opportunità in Italia

Elisa Vestri
43 Min lettura

Può essere che avrai già sentito parlare dei termini di investimento attivo e passivo. In altre parole, si tratta di due approcci diversi alla gestione del tuo portafoglio di investimento, che differiscono in termini di strategie, filosofia e coinvolgimento personale.

Nel nostro articolo ci concentreremo sugli investimenti passivi. Di seguito, scoprirai in dettaglio cosa sono gli investimenti passivi, benefici, limiti e le diverse tipologie; vedrai poi alcune delle più note strategie di investimento passivo, e altro ancora.

Devi sapere che, per la creazione di questa guida, ho effettuato delle ricerche meticolose sugli "Investimenti Passivi" e ho consultato esperti finanziari e fonti finanziarie italiane affidabili ed aggiornate.

Questo materiale è solo a scopo educativo e non costituisce alcuna consulenza sugli investimenti, alcuna analisi finanziaria o alcuna raccomandazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Il trading comporta rischi e i clienti dovrebbero cercare una consulenza finanziaria indipendente prima di prendere decisioni di investimento.

Sei pronto ad addentrarti nel mondo dell’Investimento passivo? Allora, continua a leggere!

Un’Introduzione agli Investimenti Passivi

Alla fine di questo capitolo introduttivo, avrai una comprensione più completa di cosa sono gli investimenti passivi. Ti mostreremo in dettaglio le diverse tipologie, come ETF, fondi indicizzati e fondi comuni, nonché quali sono i più evidenti punti di forza e di debolezza dell’approccio di investimento passivo.

La Definizione e le diverse tipologie di Investimenti Passivi

L'investimento passivo è un approccio di investimento a lungo termine che ha l'obiettivo di creare ricchezza gradualmente nel tempo, attraverso la riduzione al minimo dell'acquisto e della vendita degli asset finanziari, come azioni o indici. Di conseguenza, permette l’aumento dei potenziali profitti a lungo termine, attraverso il risparmio sui costi.

L'investimento passivo differisce dall'investimento attivo, che al contrario implica un continuo acquisto e vendita di asset, con l’obiettivo di cercare di sovraperformare il mercato.

Devi sapere che, dato che i sostenitori di una strategia d'investimento passivo non sono interessati a trarre profitto dalle fluttuazioni di mercato a breve termine, cercano di entrare in una posizione e mantenerla per periodi di tempo più lunghi. Questa strategia è chiamata proprio per questo "buy and hold" (compra e mantieni).

In parole semplici, identifichiamo come investitore passivo colui che acquista azioni di una o più società e decide di mantenerle a lungo termine. Al contrario, un investitore attivo presterà molta attenzione ai movimenti di mercato a breve termine e, se un titolo in suo possesso mostra segni di calo di valore, è probabile che lo ceda al più presto possibile.

Tuttavia, più ampliamente, quando si parla di investimento passivo, ci si riferisce a una tecnica di investimento attuata da trader o investitori che comprano le azioni di un fondo che replica la performance di un gruppo di società, un indice azionario, un settore o un'economia.

Gli investimenti passivi presentano diverse caratteristiche, che allo stesso tempo possono essere considerate dei benefici. Vediamone alcuni:

  • Costi e Commissioni ridotti: L 'investimento passivo è associato a commissioni più basse rispetto a quello attivo, poiché implicano meno transazioni e vengono sostenuti meno costi di transazione. In secondo luogo, questi fondi non hanno bisogno di pagare personale - come manager o un team di analisti - per ricercare e scegliere le azioni; il che significa che hanno commissioni di gestione molto più basse per gli investitori;
  • Consentono la Diversificazione: L’acquisto di un indice azionario o di un ETF consente al trader di acquistare un paniere di asset diversi e di diversificare il proprio portafoglio investimenti;
  • Sono convenienti, perché il prezzo dei fondi passivi è in tempo reale, durante gli orari di apertura del mercato;
  • Possono portare a una sovraperformance storica della gestione attiva nel tempo: storicamente, gli investimenti passivi tendono a superare quelli attivi nel tempo e queste tempistiche possono variare. Ciò è dovuto in parte ai costi più bassi e alle difficoltà dei gestori attivi nel battere costantemente il mercato;  
  • Sono efficienti dal punto di vista fiscale, perché, ogni volta che un titolo viene venduto, i potenziali profitti sono soggetti all'imposta sulle plusvalenze, che è a carico dei membri del fondo. Dato che i fondi gestiti passivamente comprano e vendono titoli poco frequentemente, questa tassa è minore rispetto a quelli gestiti attivamente.
  • Riducono il trading emotivo: il focus a lungo termine riduce al minimo lo stress da trading e le decisioni impulsive e a breve termine;

Dall’altra parte, investire passivamente comporta anche dei rischi:

  • Rendimenti potenziali limitati o più bassi dei fondi gestiti attivamente: Seguono il valore di un indice di riferimento e molto raramente battono l'indice. Infatti, l'investimento passivo potrebbe non usare appieno le opportunità di guadagno e il rendimento è di solito leggermente inferiore a causa delle commissioni di gestione. Dall'altra parte, un fondo gestito attivamente può potenzialmente portare a ricompense maggiori;
  • Mancanza di flessibilità e di adattabilità alle variazioni del mercato: La natura dell'investimento passivo significa che c'è una mancanza di flessibilità nel modo in cui il fondo può essere gestito. Gli investimenti passivi non riescono ad adattarsi alle variazioni del mercato, perché semplicemente replicano l'andamento dell’indice di riferimento e quando i mercati sono instabili o in fase di cambiamento gli investimenti passivi possono subire perdite significative senza alcuna protezione;
  • Limitata personalizzazione: I fondi indicizzati e gli ETF seguono un approccio “one-size-fits-all”; quindi non permettono di personalizzare l’investimento in base alle proprie esigenze o preferenze finanziarie.

Tra le diverse tipologie di investimento passivo, che si accomunano per essere ideate e finalizzate alla crescita a lungo termine:, ci sono i fondi comuni, i fondi indicizzati, gli ETF o Exchange-Traded Funds e i PAC o piani di accumulo di capitale.

Questi tipi di fondi si accomunano dal fatto che raccolgono il denaro degli investitori per acquistare un portafoglio di titoli; tuttavia, il modo in cui operano è diverso. Mentre gli ETF sono quotati in borsa e le loro azioni vengono acquistate e vendute attraverso un broker, proprio come le azioni di una società durante l’orario di apertura della borsa in questione, le azioni dei fondi comuni, invece, sono acquistate dalla società che gestisce il fondo, direttamente o attraverso una società di intermediazione e il prezzo delle azioni di un fondo comune è fissato alla fine di ogni giorno di negoziazione ed è a questo prezzo che gli investitori entrano o escono dal fondo.

Pertanto, le persone che preferiscono un approccio più "hands on" agli investimenti potrebbero essere più attratte dagli ETF, grazie alla possibilità di comprare e vendere azioni durante la giornata come e quando lo ritengono opportuno.

Una sotto tipologia dei fondi passivi è quella dei fondi indicizzati, che sono fondi di investimento, i quali replicano l’andamento di un indice di rifermento. Questi fondi adeguano automaticamente le loro partecipazioni alle variazioni dell'indice. Le regole che caratterizzano un certo fondo indicizzato identificano il tipo di società adatte a quel fondo. I fondi indicizzati azionari, ad esempio, possono raggruppare azioni accomunate da caratteristiche come dimensioni, valore, redditività o posizione geografica delle società.

Tieni in mente che i fondi indicizzati non sono la stessa cosa degli ETF. Se da una parte un fondo indicizzato è un veicolo d'investimento che investe in una selezione di titoli rappresentativi di un indice e la cui gestione mira a replicare la performance di tale indice, d'altro canto un ETF è un tipo specifico di fondo indicizzato che viene negoziato in borsa come una singola azione. Sebbene entrambi cerchino di replicare un indice, gli ETF possono essere acquistati o venduti in qualsiasi momento durante le ore di negoziazione, e possono offrire una maggiore flessibilità rispetto ai fondi tradizionali, che in genere vengono negoziati una volta al giorno dopo la chiusura del mercato.

Un'altra forma di investimento passivo conosciuta è il Piano Accumulo Capitale (detto anche PAC): si tratta di un piano di investimento che mira all'accumulo di ricchezza nel lungo termine, sfruttando la diversificazione temporale per ottenere rendimenti potenzialmente più elevati.

Le Strategie di Investimento Passivo

Nel prossimo paragrafo apprenderai alcuni concetti chiave per una migliore comprensione degli investimenti passivi, come il rendimento e il rischio e ti illustreremo in dettaglio due forme di investimenti passivo, gli ETF e i fondi indicizzati, mettendone in luce le tipologie e le caratteristiche principali, le similarità e le differenze.

Investire passivamente - Rendimento e Rischio; Orizzonte Temporale e Diversificazione

 Abbiamo visto che l’investimento passivo è una strategia a lungo termine mirata a massimizzare i rendimenti, attraverso la riduzione al minimo dell'acquisto e della vendita di titoli e all’approccio ”buy and hold”. Ciò significa che mantenere le posizioni per il lungo periodo consente di resistere all’impatto delle fluttuazioni del mercato e alla tentazione di reagire ai movimenti di mercato del breve termine.

L’orizzonte temporale a lungo termine ha un potenziale di rendimenti più elevati e può permettere di superare il rendimento degli investimenti attivi nel tempo e su periodi prolungati, per esempio grazie ai costi inferiori. Nello stesso tempo, le strategie di investimento passivo potrebbero non raggiungere i rendimenti più elevati possibili in altre strategie attive.

Tieni presente che le strategie di investimento passivo comportano dei rischi, per esempio legati alla volatilità dei mercati; perciò, è fondamentale creare un portafoglio di investimenti passivi diversificato, in linea con la tua tolleranza al rischio.

La diversificazione del portafoglio in diversi strumenti finanziari e diverse classi di asset può aiutarti a ridurre il grado di rischio di concentrare potenziali perdite su un solo o su pochi asset, per esempio dovute ad inaspettati impatti dei mercati.

In breve, l’investimento passivo mira a ottenere rendimenti analoghi a quelli del mercato, gestendo il rischio di volatilità in modo più efficiente rispetto all’investimento attivo.

Devi sapere che le strategie di investimento in passivo comportano anche dei costi e delle commissioni di gestione e di transazione associati, che sono comunque ridotti, grazie alla riduzione dell'attività di gestione.

Se parliamo dei costi negli ETF, i trader pagano commissioni di intermediazione quando acquistano o vendono azioni dell’ETF e le negoziazioni più frequenti possono comportare costi di transazione più elevati, che potrebbero avere impatto sui rendimenti complessivi.

Investimenti passivi - Gli ETF

 Gli ETF (o Exchange Traded Funds) sono fondi indicizzati negoziati in borsa, quasi sempre a gestione passiva, progettati per replicare l’andamento di una classe di asset o di un indice, in modo da adattarli al valore del prodotto che sta seguendo.

In altre parole, un fondo può acquistare fisicamente un paniere di asset, ad esempio un pacchetto di azioni relative a un indice o ad un mercato specifico, per seguirne i prezzi, oppure utilizzare strategie d'investimento volte a replicare il movimento del mercato sottostante.

Devi sapere che la varietà dell’offerta di ETF e degli usi di ETF è alla base della loro liquidità, la quale può dipendere da diversi fattori, tra cui il volume: se un ETF viene negoziato frequentemente con volumi elevati, viene definito ad elevata liquidità.

Gli ETF che seguono gli indici di riferimento possono seguire gli indici di mercato più conosciuti e più ampi, come il FTSE MIB, il S&P500 o il Nasdaq oppure settori specifici anziché regioni specifiche. Gli esempi di asset riportati sopra hanno solo scopo didattico e non costituiscono una consulenza in materia di investimenti.

 I trader ETF possono prendere in considerazione gli indici che tracciano determinati segmenti di mercato, come società a grande, media o piccola capitalizzazione, oppure azioni dei mercati emergenti o di quelli internazionali.

Gli ETF vengono emessi da società di gestione del risparmio specializzate che operano la loro azione di replica dell’indice. Tra le emittenti o fornitori di ETF più conosciuti menzioniamo IShares, Amundi e Vanguard. Tieni presente che gli esempi di nomi di ETF sopra riportati sono solo a scopo didattico e non costituiscono consulenza sugli investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.

Ma quanto costano gli ETF? Gli ETF tengono presente delle diverse componenti di costo, come il coefficiente di spesa, le commissioni di negoziazione e il loro impatto sui rendimenti. L’indicatore di costo più rilevante è il TER (acronimo di Total Expense Ratio), che è incluso nel prezzo e nella performance dell'ETF. Rappresenta i costi e le spese annuali associati alla gestione e al funzionamento di un fondo di investimento, che rappresentano circa l’80%. Tra i costi non inclusi nel TER troviamo invece i costi di transazione e ribilanciamento (quando l'ETF modifica il portafoglio per effettuare degli aggiustamenti all'indice); le commissioni legate allo swap e i guadagni realizzati dal prestito titoli.

Devi sapere che esiste una sottocategoria di ETF, a dividendo, fondi negoziati in Borsa che investono in aziende che pagano dividendi ai propri azionisti. I dividendi sono una quota dell'utile netto dell'esercizio annuale di una società per azioni, che viene distribuito periodicamente al titolare di un'azione e possono non essere distribuiti tutti gli anni e la decisione di distribuire dividendi o reinvestire gli utili dipende da diversi fattori, come la strategia aziendale, il contesto di mercato e le esigenze finanziarie dell'azienda.

È interessante sapere che le aziende che distribuiscono i dividendi agli investitori sono di solito stabili finanziariamente e in grado di generare profitti sostenibili nel lungo periodo, come le aziende che operano in settori maturi e consolidati, ad esempio quello delle utility, delle società di telecomunicazioni o bancario. Si prega di tenere presente che le performance passate non sono indicative delle performance future, poiché i mercati sono volatili.

Investire in ETF a dividendo può comportare diversi benefici, come offrire, in teoria: un reddito costante, grazie alla distribuzione regolare dei dividendi delle società sottostanti; un’esposizione a un portafoglio diversificato di aziende che pagano i dividendi e che operano in diversi settori ed aree geografiche e questa diversificazione può aiutare a gestire il rischio rispetto all’investimento in singoli titoli; una volatilità inferiore rispetto ai titoli che non pagano dividendi che di conseguenza potrebbe fornire agli investitori rendimenti potenzialmente più stabili e la  mitigazione del rischio; possono reinvestire i dividendi ricevuti nell'acquisto di ulteriori azioni dell'ETF, permettendo agli investitori di beneficiare della crescita potenziale del capitale e del reddito nel tempo.

Dall’altro canto, gli investitori dovrebbero tenere conto che questi ETF che distribuiscono dividendi potrebbero essere soggetti a possibili limiti: sono soggetti alle fluttuazioni del mercato e ai periodi di maggiore volatilità, che possono generare un calo temporaneo del valore del fondo; sono sensibili alle variazioni dei tassi di interesse e a possibili eventi come flessioni economiche o crisi finanziarie all’interno dell’azienda potrebbero portare a tagli o sospensioni dei dividendi, influendo in negativo sul reddito generato dall’ETF.

Investire in passivo e Fondi Indicizzati

Hai già appreso che i fondi indicizzati seguono l’andamento di un indice di riferimento, cercando di replicarne le prestazioni nel modo più accurato possibile.

L’indicizzazione è una forma di gestione passiva dei fondi, perché il fondo indicizzato costruisce un portafoglio le cui partecipazioni rispecchiano i titoli contenuti in un particolare indice. L’idea è che imitando il profilo dell’indice il fondo eguaglierà anche la sua performance.

Come viene affermato nella pagina web di Borsa Italiana, i fondi di investimento in generale utilizzano il Benchmark come strumento di valutazione del rischio tipico del mercato e come indice oggettivo di riferimento per confrontare le performance del portafoglio investimenti rispetto all’andamento del mercato. In altre parole, il Benchmark valuta la gestione di un fondo di investimento e deve avere le seguenti caratteristiche: deve essere trasparente e replicabile con attività acquistabili sul mercato.

La performance di un fondo indicizzato è concentrata in una banda ristretta intorno al benchmark; pertanto, con un fondo indicizzato un investitore che cerca un’indicazione della performance relativa in un segmento di mercato, avra; bisogno di un minimo ulteriore monitoraggio. In breve, a differenza dei fondi attivi il cui obiettivo è battere il loro benchmark, i fondi indicizzati puntano a ridurre al minimo le variazioni rispetto all’indice e quindi dovrebbero presentare una maggiore stima della performance relativa.

Come negli ETF, nei fondi indicizzati la gestione passiva fa sì che i costi relativi alle operazioni di compravendita dovrebbero essere contenuti, perché i fondi passivi negoziano le partecipazioni meno spesso e quindi conducono meno transazioni.

Per quanto invece riguarda l'accessibilità ai fondi indicizzati, dato che non sono quotati in Borsa, la transazione avviene tramite un gestore patrimoniale o un distributore.

Dopo aver esplorato le loro caratteristiche principali, vediamo nella tabella di sotto un Recap delle similarità e delle differenze tra i Fondi indicizzati e gli ETF:

Caratteristiche  Fondi Indicizzati  ETF 
Obiettivo  Replica di un indice di riferimento. Replica di un indice di riferimento.
Sono quotati/ negoziabili in Borsa?  No - Non sono quotati in Borsa. La transazione avviene tramite il gestore patrimoniale o un distributore.  Si, in tempo reale. Sono quotati in borsa tramite un intermediario finanziario (ex broker) che opera in Borsa.
Come viene negoziata la quotazione?  Tramite il gestore del fondo a fine giornata; comporta commissioni di gestione del gestore del fondo, di emissione e di riscatto e di borsa.  Secondo l’attuale prezzo di mercato e può comportare spese di borsa e commissioni di gestione del gestore del fondo. 
Durata  Illimitata  Illimitata 
Sono ammesse le vendite allo scoperto?   No  Si  
Costi  Bassi; L’operazione viene effettuata a un prezzo non noto poiché il NAV (costo unitario della transazione) del fondo non è ancora conosciuto al momento dell’operazione. Il NAV viene determinato a fine giornata dopo la chiusura del mercato. Contenuti;  Il prezzo di acquisto dell’ETF oscilla nel corso della giornata, negli orari di aperura del mercato, perché’ gli ETF vengono acquistati e venduti come le azioni in Borsa. 
Importo minimo di investimento  Possono richiedere un importo di investimento minimo elevato.  Gli ETF sono negoziati su una base unitaria minima. 
Gamma di fondi disponibili  I fondi indicizzati hanno in genere dimensioni maggiori e possono coprire una gamma limitata di esposizioni, ma anche esposizioni “ampie”. Gli emittenti di ETF mirano a offrire una varietà di fondi che coprono una vasta gamma di esposizioni e una serie di sottoesposizioni.

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Gli Investimenti passivi nei Piani di Accumulo Capitale (PAC) 

Di seguito, scoprirai cosa sono i  Piani di Accumulo del Capitale (PAC), che sono diventati una strategia di investimento popolare in Italia, tipicamente considerata idonea anche ai trader principianti.

 Si tratta di piani di investimento mirati ad accumulare ricchezza nel lungo periodo o termine e possono essere adatti agli investitori che sfruttano la diversificazione temporale per ottenere rendimenti potenzialmente più elevati.

I PAC ti permettono di investire poco alla volta in uno o più fondi comuni o ETF, accedendo gradualmente ai mercati finanziar e mettendo da parte un capitale per il futuro. Un piano PAC prevede versamenti periodici ad intervalli regolari, per esempio settimanali, mensili o trimestrali, per costruire un patrimonio e la durata esatta del piano.

Ma quali sono i punti di forza dei piani ad accumulo? Vediamone alcuni!

  • La flessibilità: Sarai tu a scegliere l’importo della rata da investire, cambiarlo o sospenderlo quando vuoi;
  • La personalizzazione: Potrai pianificare a tua libera scelta il tuo Piano di Accumulo Capitale, scegliendo la durata del tuo piano e la cadenza temporale dei versamenti;
  • La Mitigazione del rischio, grazie all’esposizione graduale e dilazionata nel tempo;

Devi sapere che i Piani di Accumulo di Capitale possono essere applicati a diverse categorie di asset finanziari, quindi sia nei fondi di investimento che negli ETF.

Un piano ETF PAC prevede che gli investitori acquistino un importo predeterminato di uno o più ETF ad intervalli temporali regolari e mira a costruire un patrimonio nel tempo o a lungo termine.  I piani di accumulo attraverso l’acquisto periodico di ETF stanno diventando sempre più popolari tra gli investitori, grazie ai suoi diversi vantaggi:

  • Consentono di investire in modo flessibile, graduale, facilmente accessibile e diversificato. Un PAC ETF è flessibile perché gli investitori possono modificare o interrompere i versamenti quando vogliono e facilmente; permette di diversificare il portafoglio investimenti, su un ampio paniere di titoli in diversi settori e aree geografiche, per ridurre il rischio complessivo del portafoglio;
  •  In termini di costi - per esempio, gli ETF ad accumulazione (in cui i dividendi distribuiti dalle partecipazioni sottostanti all’ETF vengono reinvestiti da l gestore del fondo) - possono beneficiare di costi ridotti, più bassi rispetto ai fondi comuni, grazie alla loro gestione passiva, e al reinvestimento automatico dei proventi;
  • La riduzione del rischio di mercato: Acquistando ETF a prezzi medi diversi nel tempo, si minimizza anche l’impatto delle fluttuazioni di mercato;
  • Tutto ciò comporta che siano accessibili, anche con esigui importi.

Dall’altra parte, possono presentare dei limiti, come la volatilità del mercato, che potrebbe potenzialmente diminuire o fare scendere il valore degli investimenti.

Investire a lungo termine in fondi indicizzati negoziati in borsa può permetterti di beneficiare dell'effetto dell'interesse composto e di potenzialmente accumulare patrimonio nel tempo.

Tieni sempre presente che per raggiungere i tuoi potenziali obiettivi finanziari, dovrai scegliere il piano di accumulo ETF o fondi più adatto al tuo orizzonte d’investimento e alla tua tolleranza o livello di rischio e cercare di diversificare il tuo portafoglio, per mitigare il tuo grado di rischio. Inoltre, una pianificazione attenta e consapevole mira a costruire un patrimonio solido e sostenibile nel tempo e nel lungo periodo.

Investire passivo - La Gestione Patrimoniale

Ti abbiamo accennato nelle sezioni precedenti che la gestione patrimoniale consiste nell’amministrazione del patrimonio finanziario di un cliente da parte di un gestore esperto, con l'obiettivo di ottenere potenziali rendimenti elevati, in base al profilo di rischio e agli obiettivi finanziari. In sintesi, mentre nell’investimento autonomo l'investitore prende le sue decisioni, con la gestione patrimoniale le delegherà a una terza parte, in genere un professionista o esperto, che si occuperà di analizzare i mercati e di costruire e monitorare il portafoglio investimenti al posto suo.

 Investimenti passivi - La Consulenza Finanziaria e il Portafoglio Personalizzato

 La gestione patrimoniale è in genere scelta dagli investitori che dispongono di un capitale significativo o che desiderano una gestione personalizzata del loro portafoglio investimenti, adeguato al proprio livello di tolleranza al rischio. Potrebbe essere un'opzione per gli investitori che non dispongono di tempo o di conoscenze e/o competenze sufficienti per occuparsi in prima persona dei mercati finanziari o che vogliono evitare lo stress legato alla gestione diretta degli investimenti passivi.

La gestione patrimoniale può essere individuale o collettiva. Nel primo caso, il più comune, il gestore crea un portafoglio su misura per un singolo cliente ed è indicata per chi desidera un controllo più diretto sulle decisioni d'investimento; invece, una gestione patrimoniale collettiva permette ai capitali di diversi investitori di essere gestiti all'interno di un unico portafoglio, offrendo una maggiore diversificazione e l'accesso a strumenti finanziari più complessi.

Una forma di gestione patrimoniale degli investimenti passivi che sta diventando sempre più in voga tra gli investitori italiani è la Consulenza finanziaria. Il consulente finanziario è di solito un libero professionista specializzato sui prodotti finanziari, che ti fornirà servizi e consigli in materia di consulenza ai tuoi investimenti passivi, focalizzandosi sulla pianificazione finanziari, per assisterti nel raggiungimento dei tuoi obiettivi finanziari. Un consulente finanziario in genere guadagna dalla percentuale degli asset gestiti o attribuendo tariffe fisse o dalla combinazione di entrambi.

Tieni presente che la figura del consulente finanziario differisce da quella del broker e questa differenza dipende dalle specifiche esigenze dell’investitore: mentre il consulente finanziario ti assiste nella pianificazione finanziaria, il broker è  un intermediario – che può essere o un professionista indipendente o una società - che ti facilita la compravendita di strumenti finanziari (ad esempio l’esecuzione di ordini di vendita o di acquisto in  Real time) per conto dei clienti e il suo guadagno avviene addebitando dei costi, fee  o commissioni per le transazioni eseguite dal trader.

Devi sapere che il processo di gestione patrimoniale segue una serie di fasi ben definite, che ti assicurano una organizzazione e pianificazione finanziaria ben strutturata. La prima fase è l'analisi del cliente, durante la quale il gestore raccoglie tutte le informazioni necessarie riguardanti il suo profilo di rischio, i suoi obiettivi finanziari e l'orizzonte temporale ed è cruciale per definire la strategia d'investimento più adeguata.

Il passaggio seguente è la costruzione del portafoglio, che deve essere a misura del cliente, tenere conto dei suoi obiettivi a lungo termine e che viene diversificato tra diversi asset e classi di asset, come azioni, ETF, fondi comuni etc.

Tra i punti di forza più evidenti della gestione patrimoniale spiccano proprio la diversificazione e la personalizzazione. Mentre la prima permette al gestore di costruire un portafoglio bilanciato e variegato, distribuito su vari asset e classi di asset per ridurre il rischio di esposizione al mercato e fornire protezione dall’elevata volatilità; la personalizzazione permette d'adattare il portafoglio alle esigenze su misura del cliente, come le sue preferenze di investimento, il grado di propensione al rischio, i suoi obiettivi etc.

Dopodiché, il gestore si occuperà dell’ultima fase del monitoraggio e della revisione costante del portafoglio costruito, che deve essere sempre in linea con gli obiettivi prefissati. Si tratta di azioni dinamiche, che necessitano di un continuo e costante controllo delle prestazioni del portafoglio, ponendo focus sugli eventuali cambiamenti del mercato e delle esigenze del cliente.

Tieni presente dell’importanza dell’applicazione dei costi della gestione patrimoniale, che possono variare a seconda della tipologia del servizio e della quantità del capitale gestito. In genere, viene pagato al gestore una commissione di gestione annuale espressa come percentuale del patrimonio totale gestito e che copre il lavoro completo del gestore, che include la costruzione, il monitoraggio continuo e l’aggiornamento continuo del portafoglio. È curioso sapere che alcuni gestori possono anche applicare delle commissioni di performance, ovvero commissioni aggiuntive che dipendono dai rendimenti del portafoglio. In genere, sono pagate solo se vengono superati determinati obiettivi di rendimento, per incentivare il gestore a massimizzare i profitti. A prescindere dalla tipologia del pagamento, è importante valutare sempre la trasparenza dei costi, e assicurandosi che tutte le commissioni siano chiaramente specificate.

Tra le altre caratteristiche positive dell’affidarsi a un gestore patrimoniale ci sono infatti la trasparenza del servizio e il controllo costante e dettagliato del portafoglio da parte di una persona o un gruppo di persone con esperienza o esperte, che prendano decisioni di investimento informate basate su una approfondita analisi dei mercati.

Come ogni forma di investimento, anche la gestione patrimoniale può comportare dei limiti, come il rischio di potenziali perdite; il rischio di liquidità, legato alla difficoltà di vendere rapidamente determinati asset, soprattutto in situazioni di crisi; e il rischio di performance, poiché, nonostante la gestione professionale, non ci sono garanzie di raggiungere i rendimenti sperati.

Per tutte queste ragioni, è importante mantenere in qualsiasi momento una comunicazione regolare e costante con il gestore patrimoniale, in modo da assicurarsi che il portafoglio rimanga in linea con i tuoi obiettivi ed eventuali nuove esigenze di investimento passivo.

Non si deve tralasciare che, prima di prendere una decisione di investimento, è importante valutare attentamente i propri obiettivi finanziari, la propensione al rischio e il capitale disponibile da investire.

Gli Investimenti passivi nel Mercato Azionario e Obbligazionario Italiano

 Probabilmente avrai già sentito parlare della Borsa di Milano e dell’Indice FTSE MIB.

La Borsa Italiana, che ha sede fisica in Piazza Affari a Milano, è il principale mercato azionario in Italia ed è un mercato regolamentato e trasparente in cui trader, investitori e le società effettuano la compravendita di strumenti finanziari, come azioni, indici, ETF o obbligazioni. È curioso sapere che l’origine della Borsa Italiana risale al1808, quando venne istituita la Borsa di Commercio di Milano sotto l’autorità di Napoleone Bonaparte. Nel 1998, Borsa Italiana è stata privatizzata, separandosi dalla Banca d’Italia ed è diventata una società per azioni indipendente. Nel 2007, è stata acquisita dal London Stock Exchange Group e dal 2021 è diventato di proprietà del gruppo paneuropeo Euronext, gestore di borse valori con sede centrale a Parigi.

L’indice FTSE MIB (Acronimo di “Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa”) è invece l’indice azionario principale, nonché di riferimento per i mercati azionari italiani, e include al suo interno le 40 azioni (e società) con maggiore Capitalizzazione di Mercato, quotate sulla Borsa Italiana di Milano. È stato fondato il 1° giugno 2009, a sostituzione dell’anteriore MIB30 (composto da 30 azioni di 30 società), e rappresenta la salute del mercato azionario italiano e delle maggiori società attive in diversi settori, come quello industriale, automobilistico, bancario e assicurativo. È interessante sapere che l’80% della capitalizzazione di mercato ricade all’interno dell’indice FTSE MIB.

L'indice è stato amministrato da Standard & Poor's dalla sua nascita a giugno 2009, quando questa responsabilità è passata poi al FTSE Group, che è posseduta al 100% dalla società madre di Borsa Italiana: il London Stock Exchange Group, segnando un’importante fusione internazionale.

L’FTSE MIB è un indice ponderato, ovvero assegna un peso specifico ai suoi componenti in base alla propria capitalizzazione e i movimenti dell’indice sono una approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Quindi, le società con maggior Market Cap influenzano maggiormente l’andamento del FTSE MIB.

È possibile fare trading sugli ETF sul FTSE MIB. Gli investitori in ETF possono trarre potenziali profitti dagli aumenti dei prezzi e dai dividendi dei componenti del FTSE MIB. Attualmente, l'indice FTSE MIB è seguito da 5 ETF.

Tieni presente che il trading di ETF e il trading in generale sono altamente speculativi e comportano un rischio significativo di perdita. Sebbene offrano potenziali opportunità, comportano anche un'elevata volatilità e il trading con leva finanziaria può amplificare sia i guadagni che le perdite. Gli investitori al dettaglio dovrebbero comprendere appieno questi rischi prima di fare trading.

Investire passivamente - I BTP o Buoni del Tesoro Poliennali

Spostandoci ora dal mercato azionario a quello obbligazionario, definiamo innanzitutto un'obbligazione (o bond) un titolo che conferisce all'investitore che lo compra il diritto a ricevere, alla scadenza definita nel titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse, che è chiamata Cedola. Il soggetto emittente per il quale l'obbligazione rappresenta un debito, perché utilizza la somma ricevuta per finanziarsi, può essere uno Stato (si parla dei “Titoli di Stato”), una Banca o una Società (“Corporate Bond”) oppure un organismo sovranazionale.

Un concetto importante nel panorama finanziario italiano legato alle obbligazioni è quello di Buono del Tesoro Poliennale (BTP), che è un titolo obbligazionario a medio-lungo termine emesso dallo Stato italiano per finanziare le proprie attività e che dopo essere stato emesso viene negoziato sui mercati gestiti da Borsa Italiana. È rimborsabile in un'unica scadenza e prevede un tasso nominale fisso pagabile a cadenza semestrale (detto cedola semestrale).

I BPT possono essere acquistati online sulla piattaforma MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) di Borsa Italiana e rappresentano i primi titoli di Stato interamente gestibili online.

La loro durata dall'emissione può vere varie cadenze, di diversi anni, di solito 3, 5, 10, 15, 30 fino a 50 anni e Il loro rendimento è funzione del livello dei tassi correnti. Mentre la maggior parte dei BPT sono a tasso fisso, altri hanno tasso variabile e sono indicizzati all’inflazione (europea per quanto riguarda il BTP€ o italiana per quanto riguarda il BTP Italia). Vediamo ora in dettaglio quali sono e le caratteristiche dei diversi tipi di BPT.

I BPT Italia sono i titoli obbligazionari emessi dallo Stato italiano, a medio temine e a tasso variabile, con la cedola semestrale che può subire modifiche in base all’inflazione italiana. Hanno un tasso reale annuo minimo garantito e prevedono un premio fedeltà o credito per chi acquista il titolo durante la fase di collocamento e lo mantiene fino alla sua scadenza.

Invece, i BPT Valore si differenziano dagli anteriori perché hanno cedole trimestrali, minime garantite e crescenti nel tempo a cadenze prefissate.

Esistono inoltre i BTP futura, sempre a tasso variabile, a cedole semestrali minime garantite e crescenti nel tempo a scadenze prefissate, e che generalmente prevedono un doppio premio fedeltà pagabile a scadenza e/o a periodi predeterminati.

Tieni a mente che l’acquisto delle obbligazioni BTP Italia non prevede provvigioni di collocamento e le commissioni bancarie per la vendita anticipata o per l'acquisto dei BTP dopo l'emissione vengono concordate con la Banca. Dal punto di vista della tassazione, invece, il BTP Italia è soggetto al prelievo del 12,5% sui redditi di capitale e diversi.

Nella pagina web di SoldiOnline viene rappresentata una interessante tabella con tutti i BTP quotati in Italia, completa delle rispettive cadenze, delle quotazioni e della percentuale del rendimento dei vari strumenti BTP.

Investimento passivo - Immobiliare e Materie Prime

Per darti una panoramica completa sui diversi settori coinvolti e sulle diverse forme di investimento passivo, vediamo ora i settori dell’Immobiliari e delle materie prime.

Gli Investimenti Immobiliari Indiretti e i REIT

Il settore di investimento immobiliario è molto popolare in Italia e allo stesso tempo ampio, in quanto esistono diverse opzioni per iniziare a investire nel settore immobiliare. Ecco le due più comuni: L’Investimento diretto, che consiste nel tradizionale acquisto di un immobile e che richiede ingenti capitali e spesso un finanziamento bancario, una capacità di autonoma valutazione delle opportunità e di gestione; e l’investimento REIT (Real Estate Investment Trust), che è invece una forma di investimento immobiliare indiretto, nella quale le società che investono in proprietà immobiliari distribuiscono poi i propri profitti attraverso i dividendi.

I REIT - o fondi comuni di investimento immobiliare - sono veicoli di investimento che ti permettono di investire in proprietà immobiliari senza possederle direttamente. Funzionano in modo simile ai fondi comuni di investimento, riunendo fondi di più investitori per acquistare e gestire un portafoglio di proprietà generatrici di reddito. Investire in un REIT è anche simile all’acquisto di azioni, in quanto offre rendimenti senza dover acquistare direttamente gli immobili.

La raccolta di capitali finanzia l’acquisto di proprietà a reddito su asset class come uffici, centri commerciali, appartamenti, hotel, infrastrutture, strutture sanitarie, permettendone una maggiore diversificazione. Tuttavia, i costi per gli investitori hanno un diretto impatto sul rendimento complessivo.

I REIT generano reddito principalmente attraverso i pagamenti degli affitti, che vengono poi distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi. Devono rispettare norme specifiche, inclusa la distribuzione di una parte significativa del loro reddito imponibile agli azionisti come dividendi.

Gli investimenti in REIT potrebbero fornirti l’opportunità di potenzialmente aumentare i rendimenti grazie alla diversificazione del tuo portafoglio.

Esistono diverse forme di investimento in REIT, come l’acquisto di azioni REIT quotate in borsa o tramite piattaforme di CFD come Admiral Markets; i fondi comuni di investimento e gli ETF REIT; le Offerte pubbliche non negoziate e i Portali di crowdfunding immobiliare.

Tra le forme di investimento passivo incentrate sui REIT ci sono gli ETF (Fondi negoziati in borsa). Gli ETF Reit sono una forma di investimento passivo che ti permette di investire nel settore immobiliario (si tratta di ETF settoriali), in modo indiretto, e sono dei fondi indicizzati che investono in REIT, ovvero comprendono un paniere di azioni di società attive nel settore immobiliare. In parole semplici, con un ETF REIT (o con un singolo REIT) non stai acquistando fisicamente un immobile, ma stai acquistando le quote di fondi immobiliari, che a loro volta investono direttamente in immobili. In quanto quotati in borsa seguono le dinamiche dei mercati azionari.

I punti di forza degli investimenti immobiliari indiretti, per esempio degli ETF REIT, sono soprattutto legati al suo alto potenziale di diversificazione. Per esempio, se acquisti le quote di più REIT acquisti le quote di più fondi immobiliari e creeresti un paniere diversificato di società immobiliari, il che potrebbe aiutarti a mitigare il grado di rischio nel tuo investimento. Inoltre, sono spesso affidati alla gestione patrimoniale da parte di professionisti. Investire in un ETF immobiliare può offrirti la flessibilità e l'economicità: puoi iniziare con e con un esiguo importo e continuare con un importo a tua scelta; esistono decine di migliaia di REIT su cui puoi investire, permettendoti di diversificare in modo efficiente il tuo portafoglio investimenti.

Dall’altro lato, possono comportare dei limiti: sono esposti al rischio di cambio; sono altamente volatili, in quanto possono essere spesso soggetti a fluttuazioni di prezzo anche nel breve tempo; concentrano il rischio in un settore specifico e in caso di una crisi o una recessione economica generale che colpisce l’intero settore potrebbero essere tutti influenzati in modo negativo; sono correlati con gli strumenti azionari, soprattutto nelle fasi di rialzo dei tassi di interesse.

I seguenti esempi di asset hanno solo scopo educativo e non costituiscono una consulenza in materia di investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.

Devi sapere che esistono diversi ETF REIT disponibili su Borsa Italiana, tra i quali ne citiamo alcuni: iShares Developed Markets Property Yield UCITS ETF(IWDP); iShares European Property Yield UCITS ETF(IPRP); HSBC FTSE EPRA NAREIT Developed UCITS ETF (HPRD) e Xtrackers FTSE EPRA/NAREIT Developed Europe Real Estate UCITS ETF (XDER).

 iShares Developed Markets Property Yield UCITS ETF(IWDP) è attivo dal 2006, contiene 304 azioni di REITs e società immobiliari di tutto il mondo ed è un ETF REIT ampiamente diversificato. L’ETF, che e’ a replica fisica totale, ha - al momento della scrittura il 12 marzo 2025 - un indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF pari allo 0,59% annuo, è in dollari e distribuisce cedole trimestrali.

Vediamo di seguito come ha performato nel settore immobiliare negli ultimi 6 anni.

Fonte: Admiral Markets MetaTrader 5, iShares Developed Markets Property Yield UCITS USD Dist ETF CFD (IWDP), mensile MN - Intervallo dati: dal 1° luglio 2018 al 1° marzo 2025; data di acquisizione 12 marzo 2025. Nota: le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. 

Possiamo notare dal nostro grafico che, come conferma dell’alta volatilità del settore, il prezzo dell’ETF in questione è stato fortemente altalenante e ha subito forti oscillazioni al rialzo e al ribasso nel corso degli anni. Dalla fonte di TradingView, in data 12 marzo 2025 ha registrato un aumento di circa l'8% negli ultimi 5 anni, mentre se restringiamo l'intervallo di tempo agli ultimi 6 mesi, possiamo vedere un calo di circa il 7%. Si prega di tenere sempre presente che i dati mostrati sono storici e non garantiscono performance future. I mercati sono volatili.

Tieni sempre chiaro che l'utilizzo dei CFD per negoziare i REIT comporta anche dei rischi significativi. È importante avere una solida conoscenza del trading di CFD e delle strategie di gestione del rischio prima di considerare questo approccio. I trader dovrebbero valutare attentamente la propria tolleranza al rischio e prendere in considerazione l'utilizzo di ordini stop-loss, dimensioni delle posizioni e strumenti di gestione del rischio per ridurre al minimo le potenziali perdite.

Investimenti passivi - Investire sulle Materie prime

Ci spostiamo ora su un'altra classe di asset finanziari ben nota tra gli investitori italiani, ovvero le materie prime.

Una forma di investimento passivo concentrata sulle materie prime è quella degli ETF. Gli ETF materie prime sono fondi negoziati in borsa che offrono esposizione a una vasta gamma di diverse materie prime, come oro, argento, rame, petrolio, gas naturale e altri, fornendo agli investitori di ottenere esposizione alle materie prime senza dover acquistare fisicamente i beni sottostante, rendendoli così convenienti e più facilmente accessibili a una vasta gamma di investitori.

In questo caso, l'indice sottostante di riferimento è composto da una selezione di materie prime o di società attive nel settore delle materie prime.

Gli ETF su materie prime offrono diversi vantaggi rispetto all'acquisto diretto delle materie prime, tra cui la maggiore liquidità (gli ETF materie prime con un volume di scambi più alto dovrebbero essere più liquidi), i costi di gestione e di transazione contenuti, la diversificazione, la trasparenza e facilità di negoziazione sulla piattaforma di scambio. Gli ETF su materie prime possono anche offrire una certa protezione contro il ribasso, poiché i prezzi delle materie prime tendono a salire nei periodi di ribasso.

Anche qui puoi vedere che la diversificazione del portafoglio è fondamentale e un ETF che ricopre un’ampia gamma di materie prime - anziché una specifica - potrebbe essere un’opzione di investimento potenzialmente avverso al rischio. Tieni conto che alcune materie prime possono essere più volatili che altre; quindi, la distribuzione di più materie prime potrebbe servire a mitigare il rischio.

Tuttavia, gli ETF materie prime posson comportare dei rischi, come la volatilità dei prezzi delle materie prime, i rischi di mercato (ad esempio eventi inaspettati o repentine news di mercato) e i rischi specifici alla materia prima sottostante (ad esempio il gas naturale è fortemente volatile).

Le strategie di investimento sugli ETF materie prime potrebbero essere diverse, ma per la scelta dell’ETF materie prime più adatto a te dovrai prima di tutto dovrai aver bene presente quelli che sono i tuoi obiettivi di investimento e il profilo di rischio. Dovrai effettuare le tue ricerche approfondite prima di prendere una decisione di investimento, per esempio mediante l’analisi delle performance storiche dell’ETF nel corso del tempo e l’analisi degli indicatori di rischio e di rendimento, il costante andamento dei prezzi e le analisi degli analisti.

Ricorda che non esiste un migliore ETF materie prime, ma la scelta dell’ETF su materie prime adatto a te dipenderà dai tuoi obiettivi di investimento, dalle tue preferenze ed esigenze di trading (come la diversificazione desiderata o capire su quali materie prima sei più interessato), dai costi associati (è importante valutare con attenzione la struttura dei costi associati all’ETF), dal tuo liv ello di tolleranza al rischio e dalla tua ricerca personale.

Gli esempi seguenti sono solo a scopo illustrativo e didattico e non costituiscono raccomandazioni di investimento. Gli investitori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere decisioni di trading.

Tra gli ETF sulle materie prime più conosciuti ci sono: SPDR Gold Shares (GLDAR), iShares Silver Trust, United States Oil Fund (USO), Invesco DB Oil Fund (DBO) e VanEck Vectors Gold Miners ETF (GDX).

Riportiamo di seguito un grafico che mostra le performance dell'ETF sull’oro SPDR Gold Shares (GLDAR), che presenta un andamento positivo e in forte crescita nel corso degli ultimi 5 anni. Si prega di notare che il seguente esempio di asset è solo a scopo didattico e non costituisce una consulenza in materia di investimenti. Si prega di tenere presente che i dati mostrati sono storici e non garantiscono performance future. I mercati sono volatili.

Fonte: Admiral Markets MetaTrader 5, SPDR Gold Shares (GLDAR), mensile MN - Intervallo di dati: dal 1 Marzo 2020 al 1 marzo 2025; Data di acquisizione 12 marzo 2025. Nota: la performance passata non è un indicatore affidabile dei risultati futuri. 

Le Risorse e le Piattaforme per Iniziare gli Investimenti Passivi in Italia

In questo ultimo paragrafo, ti metteremo in luce le risorse e gli strumenti che ti saranno preziosi per iniziare ad operare negli investimenti passivi in Italia. Scopriremo di più su alcune delle piattaforme trading più conosciute e sull’ampia gamma di materiale informativo a disposizione di trader e investitori.

Le Piattaforme di Trading per investire passivamente 

Per iniziare a investire sui mercati finanziari, dovrai aver prima compreso pienamente l’uso adeguato degli strumenti e delle piattaforme di trading messi a disposizione dal broker online da te scelto.

Per fare trading sugli investimenti passivi in Italia, puoi avvalerti di un broker online. È fondamentale sapere che un broker online è un intermediario tra gli acquirenti e i venditori di strumenti finanziari, come gli ETF e le azioni. Il broker online genera profitto addebitando ai trader commissioni per facilitare l'acquisto e la vendita di asset tramite la piattaforma offerta che gli permette di operare sugli asset finanziari.

I broker online, come Admiral Markets, ti permettono di effettuare l'attività di compravendita di strumenti finanziari attraverso delle piattaforme digitali, scaricabili e utilizzabili su diversi dispositivi, come pc, smartphone e tablet o fruibili mediante il web. È importante che sceglierai una piattaforma di trading che sia affidabile e soprattutto sicura, offerta da un broker regolamentato e autorizzato ad operare in Italia.

Potrai analizzare e confrontare le diverse piattaforme in circolazione, e ti potrebbe essere di aiuto testarle attraverso il conto di prova o demo gratuito che in genere i broker mettono a disposizione.

Per la scelta della piattaforma che soddisfi le tue necessità ed esigenze di trading puoi analizzare diversi fattori chiave, come le facilità d'uso, le funzionalità di personalizzazione, il materiale formativo, l’utilizzo di strumenti di ricerca e di analisi e il servizio di Assistenza Clienti. Tieni presente che la facilità d’uso dell’interfaccia, il design attrattivo e la disponibilità di più funzioni di personalizzazione sono un elemento rilevante per la tua scelta di piattaforma. Allo stesso modo, i trader dovrebbero valutare per una piattaforma che disponga di diversi tipi di strumenti di ricerca, come le notizie finanziarie in tempo reale, il calendario economico, un ampio materiale educativo, etc.; ma anche di strumenti di monitoraggio, come watchlist, allerta dei prezzi, ordini e Autochartist.

Inoltre, l'Assistenza Clienti è una risorsa chiave per il trader: un buon broker e una buona piattaforma devono provvedere un team di Assistenza Clienti multilingue e competente, disponibile ad assistere i clienti, se possibile 24/7, attraverso telefono, e-mail e live chat.

Tra le piattaforme trading più popolari citiamo la piattaforma MetaTrader, a sua volta disponibile come MetaTrader4 e MetaTrader5, e MetaTrader WebTrader (la versione web di MetaTrader), che anche  Admiral Markets offre.

La versione originale e anche la più popolare è la MetaTrader4, che è la piattaforma di riferimento per il trading Forex e CFD (Contratti per Differenza). Il trading con MetaTrader 4 offre grafici di diversi tipi, come a curve, a barre, a candele giapponesi o Renko. Dispone di circa una trentina di indicatori tecnici, ai quali è possibile aggiungerne facilmente altri semplicemente scaricandoli, 9 time frames e 4 tipi di ordini.

La MetaTrader5 si dimostra come un’evoluzione della MetaTrader4, in quando presenta un maggior numero di funzionalità di trading, ovvero più grafici, indicatori tecnici,  timeframe ed ordini pendenti. Inoltre, mette a disposizione un maggior numero di asset finanziari e strumenti che la MT4 (per esempio aggiunge opzioni) e un calendario economico.

Per i trader in movimento, MetaTrader esiste anche come piattaforma online al 100%, MetaTrader WebTrader, che non richiede nessun download e che si fa trading direttamente nel browser, su PC,Mac, Tablet o telefono.

Un’altra piattaforma popolare è TradingView. Tra le sue caratteristiche distintive ci sono: l’interfaccia user-friendly e le numerose funzionalità personalizzabili. TV Offre tutti gli strumenti attualmente esistenti per fare trading, per esempio più di 100 indicatori, 15 tipi di grafici e una sezione Community, nella quale trader e investitori si incontrano virtualmente per scambiarsi conoscenze e analisi, condividere strategie di trading e ricevere feedback e suggerimenti.

Admirals ti dà l’opportunità di sperimentare le piattaforme Metatrader4, MetaTrader5, MetaTrader WebTrader e la Admiral Markets Mobile App, con la loro semplicità d'uso, le risorse formative, con commissioni e tariffe competitive.

Per darti l’opportunità di iniziare oppure di ampliare la tua conoscenza nel mondo degli investimenti passivi, dovrai anche prendere in considerazione l’ampia e preziosa gamma di materiale formativo messo a disposizione dai brokers o dai siti web di accademie di trading - gratuitamente oppure a pagamento - ai trader sia principianti che più esperti.

Questa varietà di materiale didattico può comprendere corsi online, e-books, webinar dal vivo o registrati tenuti da esperti di trading o da trader di successo, tutorial e articoli, libri, manuali, guide e programmi di mentorship, comunità virtuali online di traders, nelle quali i trader possono supportarsi a vicenda, condividere e scambiarsi analisi, informazioni o suggerimenti - per esempio sulle strategie di investimento passivo - nonché condividere le loro esperienze di trading.

Considerazioni finali sugli Investimenti passivi

 In questo tutorial, hai appreso non solo quali sono benefici e rischi, similarità e differenze tra le diverse tipologie di investimenti passivi, come gli ETF i fondi indicizzati, ma anche quali sono alcune delle strategie di investimento passivo, come i piani di accumulo capitale, la gestione patrimoniale e la consulenza finanziaria, mettendo in luce i concetti chiave di diversificazione, potenziali rendimenti e rischio. Ti abbiamo poi fornito una panoramica dettagliata sulle opportunità di investimento passivo nel mercato azionario e obbligazionario italiano, e in altri settori come quelli immobiliare e delle materie prime.

Hai compreso che gli investimenti passivi sono considerati adatti agli investitori che scelgono strategie sostenibili a medio-lungo termine, e che mirano a massimizzare i potenziali rendimenti attraverso la diversificazione del portafoglio e costi più contenuti, rispetto all’approccio attivo. Nello stesso tempo, è importante che sarai consapevole dei rischi dell’investimento passivo, come la scarsa adattabilità alle variazioni del mercato, la limitata personalizzazione e il rischio di volatilità.

Tieni presente che il rischio è un fattore che sia i principianti che i trader esperti dovrebbero prendere in considerazione negli investimenti passivi. Ecco perché i trader dovrebbero imparare a usare strumenti di gestione del rischio, come l'ordine di stop loss e di take profit, che possono aiutare a mitigare il rischio. 

Inizia oggi stesso il tuo percorso di investimento passivo con Admiral Markets ! Apri un Conto Demo gratuito Admiral Markets per sperimentare in prima persona le strategie di investimento passivo in un ambiente privo di rischi, mentre fai trading in condizioni di mercato realistiche, e potrai passare a un Conto Live con capitale reale quando ti sentirai a tuo agio. Fai clic qui sotto per registrarti:

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INFORMAZIONI SUL MATERIALE ANALITICO:

I dati forniti forniscono informazioni aggiuntive su tutte le analisi, stime, prognosi, previsioni, revisioni di mercato, prospettive settimanali o altre valutazioni o informazioni simili (di seguito "Analisi") pubblicate sui siti web delle società di investimento Admiral Markets che operano con il marchio Admiral Markets (di seguito "Admiral Markets"). Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, si prega di prestare molta attenzione a quanto segue:

  1. Questa è una comunicazione di marketing. Il contenuto è pubblicato solo a scopo informativo e non deve in alcun modo essere interpretato come consulenza o raccomandazione di investimento. Non è stato preparato in conformità con i requisiti legali progettati per promuovere l'indipendenza della ricerca sugli investimenti e non è soggetto ad alcun divieto di negoziazione prima della diffusione della ricerca sugli investimenti.
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