Fondi Indicizzati: Guida per i Trader e gli Investitori Italiani

Potresti avere già sentito parlare del termine fondi indicizzati, che mentre in passato erano riservati soprattutto agli investitori istituzionali, negli ultimi anni stanno diventando un prodotto di investimento sempre più accessibile, e di interesse nel mondo degli investitori italiani.
Un fondo indicizzato è un prodotto di investimento che segue uno specifico paniere di asset, come azioni o obbligazioni. Sono simili ai fondi comuni di investimento e - per via della loro gestione passiva - possono offrire agli investitori un'ampia diversificazione di asset su cui investire e adattarsi a una strategia di investimento diversificata, di solito a costi contenuti.
Se da una parte i fondi indicizzati in Italia possono essere uno strumento efficace per i nuovi investitori e per coloro che costruiscono portafogli pensionistici a lungo termine in modo economico e diversificato, dall’altra parte possono presentare dei limiti, come i potenziali rendimenti limitati, l’esposizione totale al mercato, la mancanza di flessibilità e l’assenza di personalizzazione nell’utilizzo di una determinata strategia.
Tra i punti chiave di questa guida scoprirai cosa sono i fondi indicizzati; perché si distinguono dai fondi attivi e come funzionano suddivisi nei diversi tipi (tra i quali ci sono gli ETF).
Nella creazione di questa guida, ho svolto una ricerca meticolosa sui "Fondi indicizzati" e ho consultato esperti finanziari e fonti finanziarie italiane affidabili e aggiornate. Tieni presente, tuttavia, che le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri e che le condizioni di mercato possono cambiare in modo imprevedibile.
Questo materiale è solo a scopo informativo e non costituisce alcuna consulenza finanziaria. Si prega di consultare un consulente finanziario prima di prendere decisioni di investimento.
Indice
- Cosa sono i Fondi indicizzati e quali sono i diversi Tipi
- I Benefici e i Limiti dei Fondi Indicizzati, perché differiscono da quelli a Gestione attiva
- Fondi Indicizzati ed ETF a Confronto: Analogie e Differenze
- Le Strategie Trading sui Fondi indicizzati ETF - Il Piano di Accumulo del Capitale (PAC) e i Robo Advisor
- Conclusioni sui Fondi Indicizzati
Cosa sono i Fondi indicizzati e quali sono i diversi Tipi
Un fondo indicizzato è un veicolo di investimento progettato per replicare la performance di un particolare indice di mercato. Mira a fornire agli investitori azioni per investire nel fondo, consentendo loro di ricevere la performance dell'indice di mercato che sta monitorando, senza dover acquistare tutte le singole azioni singolarmente.
In sostanza, è un fondo d'investimento - in particolare un fondo comune o un fondo scambiato in borsa (chiamato anche ETF) - progettato per tracciare la prestazione di uno specifico paniere di asset sottostanti.
L'indicizzazione è una forma di gestione passiva dei fondi. Invece di avere un gestore che seleziona su quali titoli investire e le loro tempistiche di compravendita, il fondo indicizzato costruisce un portafoglio le cui partecipazioni rispecchiano i titoli contenuti in un particolare indice. L’obiettivo è che seguendo il profilo dell’indice il fondo eguaglierà anche la sua performance.
Ogni fondo indicizzato segue un indice specifico, ovvero un insieme di titoli che segue regole precise su come vengono inclusi i titoli e sulla quantità di ogni società contenuta nell'indice.
Ad esempio, un fondo indicizzato che replica l'indice SP500, investirà nelle stesse 500 società che compongono quell'indice. Questo esempio di asset sopra è solo a scopo didattico e non costituisce un consiglio di investimento. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.
Un fondo indicizzato mira a replicare la performance dello specifico indice di mercato che sta seguendo, spesso acquistando tutti o un campione rappresentativo dei titoli azionari che compongono l'indice (noto come replica fisica). Man mano che i titoli azionari presenti nell'indice cambiano nel tempo, il fondo aggiornerà di conseguenza le proprie posizioni. Ciò significa che i portafogli del fondo indicizzato cambiano sostanzialmente solo per riflettere le variazioni nella composizione dell'indice sottostante. Se il fondo segue un indice ponderato, i suoi gestori dovrebbero ribilanciare periodicamente la percentuale dei diversi titoli per mantenerla allineata alla ponderazione del benchmark.
Anche l’esempio di asset riportato di seguito è solo a scopo didattico e non costituisce una consulenza in materia di investimenti.
Prendiamo come esempio l’Indice FTSE MIB di Milano. Come sostiene la fonte del sito web di BorsaItaliana, si tratta del principale indice di riferimento del mercato azionario che include i 40 titoli italiani delle 40 aziende con maggior capitalizzazione di mercato e che misura la performance di questi 40 titoli italiani, con l'intento di riprodurre le ponderazioni del settore allargato del mercato azionario italiano. Ciò significa che per ricevere la performance dell'indice FTSE MIB, gli investitori non devono acquistare personalmente le 40 azioni, ma acquistare invece azioni del fondo indicizzato.
Un fondo indicizzato è un prodotto creato da società di gestione patrimoniale e di investimento, che offrono diversi fondi indicizzati agli investitori e addebitano una commissione per gestire il fondo in modo passivo, il che è diverso dal tipico stile di gestione attiva.
Le regole che caratterizzano un certo fondo indicizzato indicano il tipo di società adatte a quel fondo. Ad esempio, i fondi indicizzati azionari possono raggruppare azioni accomunate da caratteristiche come dimensioni, valore, redditività o posizione geografica delle società. Un gruppo di azioni può includere società degli Stati Uniti, di Paesi europei, dei paesi sviluppati eccetto USA, dei mercati emergenti etc.
Inoltre, i fondi possono seguire indici che tracciano l'immobiliare, materie prime o titoli a reddito fisso.
In breve, le società vengono acquistate e detenute all'interno del fondo indicizzato, con la condizione che soddisfino le regole o i criteri specifici dell'indice e vengono generalmente vendute quando possono non rientrare più in queste regole.
I Benefici e i Limiti dei Fondi Indicizzati, perché differiscono da quelli a Gestione attiva
In questa sezione, vedrai in dettaglio non solo perché i fondi indicizzati si differenziano da quelli a gestione attiva, ma anche quali sono i possibili vantaggi e svantaggi dell’investimento su fondi indicizzati.
Le Differenze tra Fondi Indicizzati e Fondi Attivi - Gestione passiva vs Gestione attiva
Esistono due modi diversi di investire: investimento passivo e gestione attiva.
L'investimento passivo rappresenta fondi che replicano la performance di un indice di mercato specifico, anziché cercare di superarla. Questi fondi in genere presentano bassi costi per investire.
La gestione attiva invece rappresenta fondi gestiti da un gestore di portafoglio e da un team di analisti di ricerca. Selezionano gli investimenti per cercare di battere o superare le performance di un indice di mercato specifico. A causa del capitale umano coinvolto, questi hanno generalmente commissioni di investimento più elevate.
I Vantaggi e gli Svantaggi dei Fondi Indicizzati rispetto a quelli a Gestione attiva
Tra le caratteristiche distintive dell’investimento sui Fondi Indicizzati, di seguito:
✅ I costi contenuti: Poiché i gestori di fondi indicizzati stanno solo replicando la performance di un indice di riferimento, è possibile iniziare ad investire sui fondi indicizzati con un capitale contenuto ed operare con costi inferiori rispetto a quelli applicati ai fondi attivi, rendendo l’investimento sugli indici accessibile.
D'altro canto, i fondi a gestione attiva spesso richiedono un investimento iniziale più elevato e potrebbero essere meno accessibili per i piccoli investitori. Inoltre, i fondi attivi solitamente prevedono commissioni legate alla performance.
Gli investitori in indici di solito pagano commissioni più ridotte rispetto ai fondi di gestione attiva perché i fondi indicizzati sono in genere economici da gestire. In generale, non sono inoltre necessari costosi analisti o altri specialisti;
✅ La diversificazione: Investire sugli indici consente di diversificare tra un'ampia gamma di indici e di asset. Coi fondi indicizzati è possibile investire su diversi Paesi e settori, consentendo di mitigare la componente di rischio;
✅ Sono liquidi. Sono in genere rapidi da vendere e acquistare e consentono di effettuare la compravendita di asset a tua convenienza e in genere anche in poco tempo. Questo può essere considerato un vantaggio rispetto ad altri tipi di investimenti come quelli immobiliari o artistici. Ad esempio, la vendita di una casa o un immobile può richiedere molto tempo prima di trovare un acquirente.
Dall’altro lato, la gestione passiva dei fondi indicizzati comporta dei limiti:
❎ Mancano di flessibilità per adattarsi alle condizioni di mercato mutevoli, in quanto replicando un indice devono seguire le repliche di aziende con prestazioni più o meno positive e non possono utilizzare tutte le opportunità di trading possibili;
❎ In quando i fondi indicizzarti mirano a raggiungere - ma non a battere – il rendimento del mercato, hanno spesso rendimenti limitati, rispetto ai fondi gestiti attivamente, i quali cercano di generare un rendimento superiore a quello del mercato;
❎ La diversificazione dei fondi indicizzati indica che gli investitori sono esposti all'intero mercato; quindi, l’esposizione totale al mercato comprende anche le componenti negative, come l’elevata volatilità. Ad esempio, durante un periodo di crisi o di recessione finanziaria i fondi indicizzati potrebbero portare a potenziali perdite significative;
❎ Investire sui fondi indicizzati in genere non permette agli investitori di applicare strategie individualizzate o personalizzate.
Tieni sempre presente che investire sui fondi indicizzati comporta un elevato livello di rischio e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. Tutti gli investimenti comportano rischi e le performance passate non sono garanzia dei risultati futuri.
Considerazioni sui Fondi Indicizzati e la Gestione del Rischio
È anche possibile riscontrare i fondi indicizzati all’inflazione. Si tratta di fondi che replicano l’andamento dell’inflazione in una determinata area valutaria, che potrebbe essere, ad esempio, l’area euro oppure l’area degli Stati Uniti.
Nella maggior parte dei casi questi fondi sono di tipo obbligazionario; prevedono l’acquisto di obbligazioni che offrono all’investitore un tasso d’interesse pari all’inflazione. Si tratta di investimenti di media o lunga durata, che prevedono il rimborso del valore nominale delle obbligazioni alla scadenza.
Se vogliono differenziare il loro portafoglio d’investimento e proteggere il capitale dall’inflazione, gli investitori potrebbero abbinare i fondi indicizzati all’inflazione ai fondi di diverso tipo, ad esempio quelli azionari.
In genere i fondi di tipo obbligazionario, sebbene possano avere un rischio più contenuto, presentano sempre una componente di rischio, sia nel caso in cui si tratti di titoli obbligazionari statali che privati.
La gestione del rischio è un aspetto fondamentale per prendere decisioni d i trading informate, e dovrebbe essere valutato con una prospettiva ampia e tendendo conto non del singolo fondo, ma dell’intero portafoglio d’investimento. Ogni portafoglio va infatti costruito su criteri e uno di questi è il profilo di rischio dell’investitore.
Poiché ogni strategia di trading comporta rischi intrinseci, i trader dovrebbero valutare attentamente la loro tolleranza al rischio e considerare l'utilizzo di ordini stop-loss, dimensionamento delle posizioni e strumenti di gestione del rischio per ridurre al minimo le potenziali perdite.
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Fondi Indicizzati ed ETF a Confronto: Analogie e Differenze
In questa sezione, metteremo a fuoco un confronto - similitudini e differenze - tra i fondi indicizzati e gli ETF e esploreremo in dettaglio come funzionano gli ETF e le loro caratteristiche distintive.
Fondi indicizzati vs ETF
Abbiamo visto che un fondo indicizzato è un veicolo d'investimento che può investire in una selezione di titoli rappresentativi di un indice specifico e la cui gestione mira a replicare la performance di tale indice.
Dall'altra parte, gli ETF rappresentano un tipo specifico di fondo indicizzato che viene negoziato in borsa come una singola azione.
Sebbene entrambi cerchino di replicare un indice, la differenza principale tra i due tipi di prodotto è la quotazione di borsa. I fondi negoziati in borsa, detti anche ETF (dall'inglese Exchange Traded Funds) possono essere acquistati e venduti continuamente o in qualsiasi momento durante gli orari di negoziazione (proprio come le azioni ordinarie), mentre i fondi indicizzati non vengono negoziati in borsa. Come per i fondi d’investimento attivi, acquisto e vendita sono possibili solo una volta al giorno tramite il fornitore del fondo, spesso dopo la chiusura del mercato.
Tra le somiglianze, ETF e fondi indicizzati, sono in genere entrambi strumenti di investimento a gestione passiva e presentano entrambi spese e costi contenuti e costi di gestione simili.
Le spese annuali di gestione per gli ETF di varie classi di investimento (note anche con un nome che le comprende, cioè TER, dall’inglese Total Expense Ratio,) sono in genere in media dello 0,35 percento, mentre per i fondi indicizzati sono dello 0,37 percento. A seconda del domicilio, i fondi indicizzati sono invece soggetti a un’imposta di bollo inferiore rispetto agli ETF al momento della negoziazione. A causa della concorrenza tra i fornitori di fondi, recentemente le spese dei fondi passivi sono diminuite e può essere probabile che la diffusione dei fondi indicizzati ne abbasserà ulteriormente le spese.
Inoltre, gli ETF possono applicare sia una replica fisica che sintetica, mentre tipicamente i fondi indicizzati fanno riferimento solo alla replica fisica. Il metodo di replica indica come un fondo passivo riproduce l’indice corrispondente.
Sebbene i fondi indicizzati prevedano costi di gestione simili a quelli degli ETF, la differenza a riguardo dei costi è che i fondi indicizzati non richiedono costi per le operazioni di acquisto e vendita. Gli ETF invece hanno commissioni di gestione esigue, alle quali in genere bisogna aggiungere le spese per la compravendita, come sia fa quando si compra o si vende un’azione.
Cosa sono gli ETF e come funzionano
Gli ETF (o Exchange Traded Funds) sono fondi indicizzati negoziati in borsa, quasi sempre a gestione passiva, progettati per replicare l’andamento di una classe di asset o di un indice, in modo da adattarli al valore del prodotto che sta seguendo.
Gli ETF che seguono gli indici di riferimento possono seguire gli indici di mercato più conosciuti e più ampi, come FTSE MIB, S&P500 o Nasdaq oppure settori specifici anziché regioni specifiche. Gli esempi di asset riportati sopra hanno solo scopo didattico e non costituiscono una consulenza in materia di investimenti.
I trader ETF possono prendere in considerazione gli indici che tracciano determinati segmenti di mercato, come società a grande, media o piccola capitalizzazione, oppure azioni dei mercati emergenti o di quelli internazionali.
Vengono emessi da società di gestione del risparmio specializzate che operano la loro azione di replica dell’indice. Tra le emittenti o fornitori di ETF più conosciuti menzioniamo IShares, Amundi e Vanguard. Tieni presente che gli esempi di nomi di ETF sopra riportati sono solo a scopo didattico e non costituiscono consulenza sugli investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti prima di prendere decisioni di trading.
Gli ETF tengono presente delle diverse componenti di costo, come il coefficiente di spesa, le commissioni di negoziazione e il loro impatto sui rendimenti.
L’indicatore di costo più rilevante è il TER (acronimo di Total Expense Ratio), che è incluso nel prezzo e nella performance dell'ETF. Rappresenta i costi e le spese annuali associati alla gestione e al funzionamento di un fondo di investimento, che rappresentano circa l’80%. Tra i costi non inclusi nel TER troviamo invece i costi di transazione e ribilanciamento (quando l'ETF modifica il portafoglio per effettuare degli aggiustamenti all'indice); le commissioni legate allo swap e i guadagni realizzati dal prestito titoli.
Tra i benefici degli ETF ci sono:
✅ Costi e commissioni di gestione più ridotti: la loro gestione passiva e la quotazione in Borsa consentono agli ETF di abbattere i costi tipici della gestione attiva e quelli legati alla distribuzione;
✅ Meno complessità: Sono strumenti passivi il cui obiettivo di investimento è esclusivamente quello di replicare la performance dell’indice a cui fanno riferimento;
✅ La trasparenza: Replicando un indice di riferimento, Il prezzo si aggiorna in tempo reale, in funzione dell’andamento dell’indice di riferimento, e gli investitori vengono a conoscenza costantemente e sono consapevoli del profilo rischio/rendimento del proprio investimento e del portafoglio di titoli a cui sono esposti;
✅ La flessibilità: Non hanno scadenza e sono quotati in Borsa in tempo reale. L’investitore può quindi modulare l'arco temporale dell’investimento in funzione dei propri obiettivi;
✅ La diversificazione e la liquidità: Attraggono una base di investitori ampia e diversificata, che li utilizza in modi diversi. La varietà degli investitori e degli usi degli ETF è alla base della liquidità, che potrebbe essere un vantaggio per gli investitori dei fondi.
Investire sugli ETF comporta anche limiti:
❎ La volatilità e/o le fluttuazioni del prezzo di Mercato: Il prezzo degli ETF può fluttuare e questa volatilità potrebbe portare a possibili discrepanze di prezzo. Gli ETF che hanno come target un paniere di titoli piccolo o una nicchia, come una regione specifica o un settore di mercato, potrebbero essere soggetti ad una maggiore volatilità del mercato e ai rischi specifici associati ad essa, come il rischio di potenziali perdite di capitale.
❎ Errori di tracciamento: Rappresenta la misura del costo dello strumento come scostamento dalla prestazione netta dell'indice di riferimento. È possibile che alcuni ETF possano incorrere nel rischio di mancare di precisione di tracciamento, ovvero che i prezzi delle azioni possano non replicare correttamente i prezzi reali delle asset class o degli indici sottostanti.
❎ Commissioni di intermediazione: I trader pagano commissioni di intermediazione quando acquistano o vendono azioni dell’ETF. Di conseguenza, le negoziazioni più frequenti possono comportare costi di transazione più elevati, che potrebbero avere impatto sui rendimenti complessivi. Potrebbero anche essere soggetti agli spread (che è la differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita).
Il seguente esempio è solo a scopo illustrativo e didattico e non costituisce alcuna raccomandazione di investimento. Gli investitori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere decisioni di trading.
Prendiamo come esempio gli ETF sull’Indice borsistico di Milano FTSE MIB, che replicano l’andamento delle 40 società’ Italiane a più grande capitalizzazione di mercato.
Gli investitori su ETF potrebbero cercare di esporsi ai componenti del FTSE MIB e trarre vantaggio dai dividendi e dalle oscillazioni dei prezzi, pur restando consapevoli delle potenziali perdite e della volatilità del mercato.
Attualmente, come puoi vedere anche dalla pagina web di JustETF, l'indice FTSE MIB è seguito da cinque ETF.
Questi esempi di asset sono forniti esclusivamente a scopo didattico e non sono intesi come consulenza sugli investimenti. Gli investitori dovrebbero condurre ricerche indipendenti e consultare un consulente finanziario prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Vediamo di seguito un grafico TradingView delle prestazioni dell’ETF Amundi FTSE MIB UCITS ETF negli ultimi 5 anni.
Sebbene l'ETF abbia registrato sia guadagni che perdite nel tempo, la sua performance riflette la volatilità generale del mercato. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.
Sebbene siano state osservate alcune tendenze, come i trend rialzisti - ad esempio quello da fine ottobre 2023 fino ad oggi - 17 Marzo 2025 - è importante notare che le condizioni di mercato possono cambiare e le performance passate non sono indicative dEi risultati futuri.
Secondo la fonte del sito web di JustEtf possiamo notare che, al momento della stesura dell’articolo il 19 Marzo 2025, le performance dell'ETF hanno avuto un incremento di approx. il + 213 % negli ultimi cinque anni, + 87 % nei recenti tre anni e + 22 % nell’ultimo anno. Restringendo l’orizzonte temporale, si mostra un aumento di circa 19% nei recenti 6 mesi, +15% negli ultimi 3 mesi e + 2 % nell’ultimo mese. Tieni a mente che i dati mostrati sono storici e non garantiscono performance future. I mercati sono volatili.
💡 Sottolineiamo quindi che per la scelta del giusto ETF, dovresti prima informarti bene, leggere la scheda informativa dell'ETF ed effettuare ricerche approfondite per verificare se il fondo segue le strategie che rispecchiano le tue esigenze, il tuo stile e i tuoi obiettivi di trading, nonché che sia in linea con il tuo livello di tolleranza al rischio. Un buon ETF si riconosce da alcune caratteristiche, come le performance, l'indice sottostante, il costo totale, la struttura, la qualità e la precisione del tracciamento e le sue dimensioni.
Dal punto di vista della diversificazione invece, si potrebbe investire su di un ETF basato su un indice ampio e/o ampiamente seguito rispetto che a uno più ristretto o settoriale. Sul rapporto di spesa, di regola è bene evitare di investire su ETF che abbiano il TER superiore all’1%.
Che si tratti del trading sui fondi indicizzati, sugli ETF o meno, il trading è altamente speculativo e comporta rischio significativo di perdita. Sebbene offra potenziali opportunità, comporta anche un'elevata volatilità e il trading con leva finanziaria può amplificare sia i guadagni che le perdite. Gli investitori al dettaglio dovrebbero comprendere appieno questi rischi prima di fare trading.
Le Strategie Trading sui Fondi indicizzati ETF - Il Piano di Accumulo del Capitale (PAC) e i Robo Advisor
Una delle strategie di investimento sugli ETF è il Piano di Accumulo del Capitale (PAC), che è conosciuta anche in Italia e potrebbe essere idonea sia ai trader principianti che esperti. Si basa sull’investimento ad intervalli periodici, impostando una frequenza, ad esempio mensile o trimestrale o annuale, di un importo costante e sfruttando la diversificazione, con l'obiettivo di creare capitale nel tempo.
In altre parole, i PAC sono piani di investimento che mirano ad aiutare ad accumulare ricchezza nel lungo termine. Possono essere adatti agli investitori che cercano di trarre vantaggio dalla diversificazione temporale, il che può aiutare a gestire il rischio, sebbene i rendimenti non siano garantiti.
Nello specifico, i piani ETF PAC prevedono che gli investitori acquistino un importo predeterminato di uno o più ETF a intervalli regolari. I piani di accumulo fatti attraverso l’acquisto periodico di ETF stanno diventando sempre più popolari tra gli investitori, grazie alle diverse caratteristiche distintive:
✅ Consentono di investire in modo flessibile, graduale e diversificato. Gli investitori possono modificare o interrompere i versamenti quando vogliono e facilmente e possono diversificare, cioè investire in un ampio paniere di titoli su diversi settori e aree geografiche, per mitigare il rischio complessivo del portafoglio;
✅ Possono beneficiare di costi più bassi rispetto ai fondi comuni, grazie alla loro gestione passiva, e al reinvestimento automatico dei proventi;
✅ Sono accessibili, anche con piccoli importi.
Allo stesso tempo, possono presentare come principale svantaggio la volatilità del mercato, che può potenzialmente sia aumentare che diminuire il valore degli investimenti.
Potrai scegliere il piano di accumulo ETF più adatto al tuo orizzonte d’investimento e alla tua tolleranza o livello di rischio che sei disposto ad assumere e cercare di diversificare il tuo portafoglio per gestire il rischio. Attraverso un'attenta pianificazione e scelte consapevoli, gli investitori possono perseguire obiettivi finanziari nel lungo termine. Tuttavia, i risultati dipendono dalle condizioni di mercato e dalla tolleranza al rischio individuale.
Approfondiamo di seguito le opzioni di investimento automatizzate sul trading di ETF disponibili in Italia, legate all’utilizzo dei robo advisor.
I Robo-Advisor sono servizi automatizzati di consulenza finanziaria con intervento umano ridotto o minimo. Sono forniti da sistemi algoritmici, che provvedono l’allocazione automatica degli asset, nonché l’automazione dell’investimento e del portafoglio investimenti, in questo caso sugli ETF.
L'investitore solitamente compila un questionario online che delinea gli obiettivi e la tolleranza al rischio. Sulla base di questi input, il programma genera un portafoglio di investimenti suggerito, sebbene ciò non debba sostituire una valutazione finanziaria completa, ove appropriato. In altre parole, avrà a disposizione un conto di deposito ETF in base alla ripartizione generata dall’algoritmo.
L’attività di investimento che si affida ai robo advisor è mirata a essere monitorata regolarmente, nonostante il piano di investimento venga di solito tenuto sorvegliato dal software o dai gestori stessi, per restare in linea con le indicazioni fornite dall’investitore.
I robo advisor che investono in ETF possono presentare sia vantaggi che rischi. Da una parte presentano i seguenti punti di forza, tra cui: il Risparmio di tempo da parte degli investitori che fanno fare gli investimenti al robo advisor; la Riduzione e l’Abbattimento dei costi, per esempio quelli necessari alla diversificazione del portafoglio; la personalizzazione e la comprensione del profilo di investitore.
Dall’altro lato della medaglia ecco i possibili limiti: la mancanza del fattore umano; l’Oggettività e la dipendenza eccessiva dagli algoritmi e dai dati storici; non è possibile modificare l’Asset allocation del portafoglio assegnato.
Ricorda che ogni strategia di trading comporta rischi intrinseci. I trader dovrebbero valutare attentamente la loro tolleranza al rischio e considerare l'utilizzo di ordini stop-loss, dimensionamento delle posizioni e strumenti di gestione del rischio per ridurre al minimo le potenziali perdite.
Conclusioni sui Fondi Indicizzati
In questo articolo, hai appreso che i fondi indicizzati hanno visto un aumento della domanda negli ultimi anni. Stanno anche diventando ancora più specializzati, consentendo agli investitori di accedere a regioni del mondo altrimenti vicine a loro. Il significato stesso di fondi indicizzati consente di monitorare la performance di un ampio indice che monitora ad esempio un mercato azionario o una materia prima.
Questo approccio può aiutare gli investitori ad acquisire esposizione a un'ampia gamma di fondi indicizzati ed ETF in tutte le classi di asset, settori e regioni, spesso con costi relativamente bassi per via della gestione passiva. Gli ETF, che a differenza di altri fondi indicizzati sono quotati in Borsa, si caratterizzano come un prodotto liquido e trasparente.
Tuttavia, è importante tenere in considerazione che l'investimento sui fondi indicizzati può anche essere soggetto a dei contro, tra i quali l’esposizione totale al mercato, i possibili rendimenti limitati e le mancanze di flessibilità e di individualizzazione nell’uso di una strategia.
Nell’investire sui fondi indicizzati, potrebbe essere fondamentale anche definire i i propri obiettivi finanziari su un arco temporale a lungo termine.
Il trading sui Fondi Indicizzati, così come il trading in generale, comporta un elevato livello di rischio e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. Ogni strategia di trading comporta rischi intrinseci. I trader dovrebbero valutare attentamente la propria tolleranza al rischio e considerare l'utilizzo di ordini stop-loss, dimensionamento delle posizioni e strumenti di gestione del rischio per ridurre al minimo le potenziali perdite.
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