Dopo i buoni dati di lunedì, anche i PMI del settore dei servizi danno speranza all'economia
Lo scorso febbraio, abbiamo parlato dei buoni dati dalla Germania in relazione al PIL tedesco dello scorso anno, e di buoni dati in relazione alla fiducia degli investitori tedeschi per i prossimi sei mesi, marzo è iniziato con notizie positive riguardo ai fattori macroeconomici.
Lunedì siamo venuti a conoscenza di dati positivi riguardanti il PMI manifatturiero sia in Europa che negli Stati Uniti, e oggi abbiamo visto anche risultati positivi nel PMI del settore dei servizi.
Il PMI manifatturiero fornisce informazioni sull'attività economica all'interno del settore manifatturiero, dove un risultato superiore a 50 indica espansione e crescita di questo settore. Al contrario, una cifra inferiore a 50 è considerata negativa, il che significa che l'economia in questo settore si sta contraendo.
In particolare, i PMI manifatturieri hanno superato sia le aspettative del mercato che i dati del mese precedente per Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. L'Italia è stata l'unica negativa in questa serie di dati, con un risultato leggermente inferiore alle aspettative del consenso del mercato, anche se superiore ai dati del mese precedente.
Da parte sua, il PMI del settore dei servizi misura l'attività economica attraverso gli acquisti. Come nel PMI manifatturiero, una lettura superiore a 50 è considerata positiva e suggerisce buone prospettive future, mentre una lettura inferiore a 50 è considerata negativa.
Questi dati sono stati positivi in Spagna, Italia, Francia e nella zona euro nel suo complesso, anche se i risultati della Germania non solo sono stati inferiori alle aspettative del consenso del mercato, ma sono stati anche peggiori dei dati precedenti. Anche il Regno Unito si è comportato leggermente peggio del previsto, e i dati degli Stati Uniti saranno rilasciati questo pomeriggio.
Nonostante questi buoni risultati, l'euro è attualmente in calo di poco più dello 0,10% contro il dollaro USA, lasciando per il momento la variazione mensile praticamente piatta.
Tecnicamente parlando, se guardiamo il grafico H4 della coppia EUR/USD, possiamo vedere come nelle ultime settimane la tendenza sia stata al ribasso dopo aver segnato i massimi annuali il 6 gennaio a 1,23492 fino a perdere il livello di 1,20, segnando i minimi il 5 febbraio a 1,19521. Da quel momento, questa coppia si è mossa all'interno di un canale rialzista fino alla sua rottura il 26 febbraio, che l'ha portata a rimbalzare al livello di 1,20 per fare un pullback alla banda inferiore del canale.
Dopo quest'ultimo movimento, è importante osservare se il prezzo è in grado di recuperare questo livello e superare la sua media di 200 in rosso per riprendere il trend rialzista o se, al contrario, rimbalza verso il basso, cercando nuovamente i minimi annuali.
Fonte: Grafico H4 di EURUSD dalla piattaforma MetaTrader 5 di Admiral Markets dal 10 dicembre 2020 al 3 marzo 2021. Preso il 3 marzo alle 12:15 CET. Nota: Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri, o delle performance future.
Evoluzione dei prezzi degli ultimi 5 anni:
2020 = + 8.93%
2019 = -2.21%
2018 = -4.47%
2017 = + 14.09%
2016 = -3.21%
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