La decisione sui Tassi di Interesse della RBNZ e il Rapporto sull'Inflazione CPI del Regno Unito sotto i riflettori
La decisione sui Tassi di Interesse della Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) e l'Inflazione CPI del Regno Unito per il mese di Luglio attireranno domani l'attenzione degli investitori e dei trader.
La sterlina britannica è salita al massimo di una settimana rispetto al dollaro statunitense martedì mattina, mentre i trader hanno reagito all'inaspettato calo della disoccupazione nel Regno Unito, come ha mostrato il rapporto dell'Office for National Statistics (ONS).
Indice
Decisione sui Tassi di Interesse della RBNZ
Questo Mercoledì mattina i mercati conosceranno la decisione della RBNZ sui Tassi di Interesse. La maggior parte degli economisti si aspetta che il Consiglio della Banca cCntrale mantenga invariato al 5,5% il Tasso Ufficiale di Cassa (OCR). Tuttavia, gli analisti di mercato esamineranno attentamente la dichiarazione post-riunione per trovare indizi su potenziali riduzioni dei tassi ad Ottobre o a Novembre.
La RBNZ ha espresso la sua preoccupazione per l'Inflazione CPI, in particolare per la parte dei servizi che rimane elevata seguendo il percorso di altre grandi economie. Gli analisti valutari di ING hanno osservato che "favoriamo di poco un mantenimento ad Agosto, ma vediamo una maggiore possibilità che la RBNZ tagli 50 bps ad Ottobre dopo che la Fed si è mossa per prima. In definitiva, con oltre 90 bps di allentamento stimati entro fine anno, la differenza tra un taglio aggressivo e un mantenimento accomodante potrebbe non essere enorme: pensiamo ancora che le scommesse di allentamento possano essere ridotte entro la fine dell'anno".
Rapporto sull'Inflazione CPI del Regno Unito
L'ONS pubblicherà il suo Rapporto sull'Inflazione CPI di Luglio questo Mercoledì mattina. Gli economisti prevedono che l'Inflazione CPI si attesterà al 2,3% su base annua, superiore al dato del 2,0% registrato a Giugno. L'Inflazione CPI di base dovrebbe invece attestarsi al 3,3%. Catherine Mann, membro del Monetary Policy Committee della Banca d'Inghilterra (BoE), ha affermato Lunedì che i prezzi dei beni e dei servizi sono destinati a salire di nuovo e che le pressioni salariali nell'economia potrebbero richiedere anni per dissiparsi.
Come hanno mostrato i dati pubblicati il 1° agosto, la BoE prevede che l'Inflazione salirà dall'attuale 2% al 2,75% nei prossimi mesi. L'Office for Budget Responsibility (OBR) prevede che l'Inflazione si attesterà in media al 2,2% nel 2024, prima di scendere all'1,5% nel 2025.
Il Tasso di Disoccupazione nel Regno Unito scende, mentre il Tasso di Crescita dei Salari raggiunge il minimo degli ultimi 2 anni
Il Tasso di Disoccupazione del Regno Unito è sceso inaspettatamente al 4,2% nel trimestre Aprile-Giugno, che è stato l'ultimo trimestre prima delle elezioni parlamentari di Luglio. Gli analisti si aspettavano che il Tasso di Disoccupazione si attestasse al 4,5%, in aumento rispetto al 4,4%. Il Rapporto di accompagnamento dell'ONS affermava che "il quadro a medio termine rimane piuttosto debole, con un Tasso di Occupazione ancora inferiore a quello di un anno fa e un Tasso di crescita del numero di dipendenti stipendiati che ha rallentato nel corso dell'anno".
I guadagni medi, esclusi i bonus, sono aumentati del 5,4% nel trimestre Aprile-Giugno, segnando l'aumento più basso da metà 2022. Gli economisti di ING che hanno parlato al The Guardian hanno affermato che "nel breve termine, pensiamo che la rigidità della crescita salariale spingerà la Banca a procedere con cautela sui tagli dei tassi. Ma, supponendo che ci siano ulteriori progressi sia su questo che sull'Inflazione dei servizi nei prossimi mesi, pensiamo che la Banca accelererà il ritmo dei tagli oltre Novembre. Ci aspettiamo che il tasso di sconto scenda al 3,25% entro questo periodo del prossimo anno".
AIE: Nessuna modifica alle previsioni per la Domanda di Petrolio nel 2024
L'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE) non ha modificato le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio per il 2024 nel suo ultimo Rapporto. Tuttavia, l'agenzia ha tagliato le sue previsioni per il 2025, notando che la domanda ridotta in Cina potrebbe creare venti contrari.
Gli analisti dell'AIE hanno suggerito che i tagli alla produzione di petrolio attuati dai paesi membri dell'OPEC+ stanno restringendo i mercati fisici. Hanno anche sottolineato che la debole crescita economica in Cina sta ora rallentando in modo significativo i guadagni globali. Il Rapporto si conclude notando che un deficit di fornitura di petrolio potrebbe essere nelle carte, poiché la stagione di guida estiva degli Stati Uniti è destinata a essere la più forte dall'era della pandemia.
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