Wall Street ignora il Declassamento di Moody's

Una delle notizie più rilevanti della scorsa settimana è stata la decisione di Moody's di declassare il rating creditizio degli Stati Uniti. Continua a leggere per saperne di più sulla reazione del mercato e su altre notizie.

Moody's declassa gli Stati Uniti

Venerdì, Moody's ha revocato agli Stati Uniti il rating di credito tripla A, citando il crescente debito pubblico e l'ampliamento del deficit di bilancio. Un rating di credito inferiore indica che i Paesi hanno maggiori probabilità di default sul loro debito sovrano e tipicamente comporta costi di indebitamento più elevati.

Moody's era l'ultima delle tre grandi agenzie di rating a mantenere il rating più alto possibile sul debito sovrano degli Stati Uniti. La sua decisione ha seguito le precedenti mosse di Standard and Poor's e Fitch, che hanno declassato gli Stati Uniti rispettivamente nel 2011 e nel 2023.

Nonostante abbiano iniziato la sessione in ribasso, lunedì i titoli statunitensi sembravano ignorare la notizia, recuperando le perdite infragiornaliere e chiudendo la sessione relativamente stabili. Il Nasdaq, l'S&P 500 e il Dow Jones hanno tutti chiuso la giornata con guadagni rispettivamente dello 0,02%, dello 0,09% e dello 0,32%.

Lunedì ha segnato la sesta sessione consecutiva di guadagni per l'S&P 500 che, nonostante la volatilità delle ultime settimane, attualmente si trova solo al 3% dal suo massimo storico.

A seguito della decisione di Moody's, i rendimenti dei Treasury a 30 anni sono saliti al livello più alto da ottobre 2023 durante la sessione di lunedì. Tuttavia, nel corso della giornata sono diminuiti significativamente da questi livelli. I rendimenti obbligazionari si muovono inversamente al prezzo, quindi rendimenti in aumento indicano una pressione di vendita.

Il Sentiment dei Consumatori in ulteriore Calo

L'Indice del Sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan è diminuito a maggio, raggiungendo il livello più basso degli ultimi tre anni.

La lettura preliminare, pubblicata venerdì, ha mostrato che il sentiment dei consumatori degli Stati Uniti è diminuito per il quinto mese consecutivo, con l'indice sceso a 50,8, il livello più basso da luglio 2022.

Il sondaggio ha rivelato che i consumatori degli Stati Uniti sono preoccupati che la politica commerciale statunitense porterà a un'inflazione più elevata, con tre quarti degli intervistati che menzionano specificamente i dazi. Tuttavia, è importante notare che il sondaggio è stato condotto prima che gli Stati Uniti e la Cina annunciassero una pausa di 90 giorni su una serie di dazi reciproci.

Questi ultimi dati relativi al sentiment dei consumatori hanno seguito la notizia diffusa all'inizio della scorsa settimana secondo cui l'inflazione annuale degli Stati Uniti si era inaspettatamente raffreddata al 2,3% ad aprile.

Il PIL del Regno Unito cresce più del previsto

Giovedì, l'Ufficio Nazionale di Statistica (ONS) ha annunciato che l'economia del Regno Unito è stimata essere cresciuta dello 0,7% nel primo trimestre.

Questo dato non solo è risultato significativamente superiore allo 0,1% registrato nel trimestre precedente, ma è stato anche più alto rispetto alle previsioni degli economisti.

La crescita del primo trimestre è stata trainata dal settore dei servizi e da un incremento degli investimenti. Anche il commercio estero netto ha avuto un impatto positivo, con i volumi di esportazione in aumento del 3,5%, suggerendo che le attività potrebbero essere state anticipate nel tentativo di evitare l'imposizione di dazi.

Questa settimana, mercoledì, l'ONS pubblicherà i dati sull'inflazione del Regno Unito relativi ad aprile, per i quali si prevede un'accelerazione dell'inflazione generale.

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