Cosa abbiamo imparato dal Simposio di Jackson Hole

Jackson Hole è una cittadina rurale nel Wyoming, negli Stati Uniti, che nessuno conoscerebbe se non fosse per l'evento Jackson Hole Symposium che riunisce alcuni dei più importanti dirigenti bancari e analisti finanziari del mondo.

Naturalmente, il Jackson Hole Symposium non ha nulla a che fare con i famosi simposi greci o romani, ma attira comunque l'attenzione degli investitori e dei media finanziari, poiché alcuni dei partecipanti e degli oratori sono in realtà le persone che plasmano l'economia mondiale con le loro decisioni.

Jerome Powell della Fed: è giunto il momento di un aggiustamento delle politiche

Il Capo della Federal Reserve (Fed) statunitense Jerome Powell ha affermato che è giunto il momento di un aggiustamento della politica monetaria, aggiungendo che "la direzione di marcia è chiara e che i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall'equilibrio dei rischi".

Nelle sue osservazioni, Powell ha osservato che l'inflazione è diminuita in modo significativo, sottolineando che "il mercato del lavoro non è più surriscaldato e che le condizioni sono ora meno rigide di quelle prevalenti prima della pandemia. I vincoli di offerta si sono normalizzati. E l'equilibrio dei rischi per i nostri due mandati è cambiato".

Il capo della Fed ha osservato che la stabilità dei prezzi è l'obiettivo della banca, affermando: "Il nostro obiettivo è stato quello di ripristinare la stabilità dei prezzi mantenendo un mercato del lavoro forte, evitando i bruschi aumenti della disoccupazione che hanno caratterizzato i precedenti episodi disinflazionistici quando le aspettative di inflazione erano meno ben ancorate. Sebbene il compito non sia completato, abbiamo fatto molti progressi verso tale risultato".

Andrew Bailey della BoE afferma che è troppo presto per dichiarare Vittoria

Il capo della Banca d'Inghilterra, Andrew Bailey, è stato anche lui invitato a tenere un discorso al Simposio di Jackson Hole. I commenti del governatore Bailey sono stati attenuati rispetto alle osservazioni di Jerome Powell, in quanto ha affermato che è troppo presto per dichiarare vittoria sul fronte dell'inflazione e dei tassi di interesse.

Andrew Bailey ha affermato che "gli effetti dell'inflazione del secondo turno sembrano essere inferiori a quanto ci aspettassimo. Ma è troppo presto per dichiarare vittoria". Il governatore della BoE ha espresso la sua convinzione che il dolore economico associato agli alti tassi di interesse sarebbe stato evitato nel Regno Unito, aggiungendo che "in via provvisoria, mi sembra che i costi economici per ridurre l'inflazione persistente, costi in termini di produzione inferiore e disoccupazione più elevata, potrebbero essere inferiori rispetto al passato. Ciò è coerente con un processo di disinflazione che è costante e più in linea con un atterraggio morbido che con un processo indotto dalla recessione".

Philip Lane della BCE vede buoni Progressi ma il Successo non è garantito

Commentando la politica monetaria della Banca centrale europea (BCE), il decisore Philip Lane ha affermato che "la mia valutazione provvisoria dell'efficacia della politica monetaria della BCE ... è che ci sono stati buoni progressi nel raggiungimento dell'obiettivo primario".

Tuttavia, Lane ha sottolineato che, nonostante i progressi, si prevede che l'inflazione scenderà all'obiettivo del 2% della BCE alla fine del 2025, menzionando che "il ritorno all'obiettivo non è ancora sicuro. La posizione monetaria dovrà rimanere in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario a guidare il processo di disinflazione verso un tempestivo ritorno all'obiettivo".

Il Capo Economista Irlandese è contrario al mantenimento dei tassi di interesse a livelli elevati per troppo tempo, poiché questa strategia potrebbe danneggiare la crescita economica e il mercato del lavoro. Secondo le sue osservazioni, "un percorso di tasso troppo elevato per troppo tempo produrrebbe un'inflazione cronicamente al di sotto dell'obiettivo nel medio termine e sarebbe inefficiente in termini di minimizzazione degli effetti collaterali sulla produzione e sull'occupazione".

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