La forza del dollaro ha un impatto sul mercato delle materie prime

Come abbiamo discusso la scorsa settimana, Jerome Powell ha riacceso le voci di un possibile tapering durante la sua conferenza stampa dopo la riunione dell'ultima riunione della Fed, e questo si è riflesso nei mercati finanziari, poiché il dollaro statunitense ha sperimentato un forte rimbalzo nelle ultime sessioni, generando forti cali nel EURUSD e GBPUSD, e un forte rimbalzo dell'indice del dollaro che è rimbalzato fortemente da 90,00 USD a 92,50 USD, superando la sua media di 200 sessioni.

Lo scorso aprile, abbiamo commentato che la debolezza del dollaro ha spinto le materie prime. Come principale beneficiario di questa situazione precedente, l'oro è stato tra quelli più colpiti, con una struttura al rialzo dopo aver confermato la formazione di un triplo terreno in rosso alla fine dello scorso marzo, dove è iniziato un nuovo slancio al rialzo che lo ha portato a rompere il canale ribassista che aveva seguito dai suoi massimi storici.

Questa rottura ha causato un triplo incrocio di medie rialziste che ha sostenuto l'oro nella sua nuova tendenza alla ricerca del suo principale livello di resistenza rappresentato dalla banda verde, anche se dopo gli ultimi eventi dovuti all'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti, l'oro si è rivolto fortemente verso il livello di ritracciamento del 61,8% di Fibonacci dopo aver rotto diversi livelli di supporto.

È di vitale importanza che l'oro riesca a mantenere questo livello di supporto se vuole continuare con i rialzi in quanto una perdita di questo livello potrebbe riportare il prezzo nella zona dei minimi annuali nella banda rossa inferiore, perdendo così tutto ciò che è stato guadagnato con questo ultimo slancio verso l'alto.

Fonte: Admiral Markets MetaTrader 5. Grafico giornaliero dell'oro. Intervallo di dati: 21 febbraio 2020 al 21 giugno 2021. Preparato il 21 giugno 2021 alle 12:00 pm CEST. Si prega di notare che i rendimenti passati non garantiscono quelli futuri.

Evoluzione negli ultimi 5 anni:

2020: 21,86%

2019: 15,45%

2018: -3,22%

2017: 12,75%

2016: 10,12%

Nel caso del Brent, contro la forza del dollaro, è riuscito a chiudere la scorsa settimana con un rialzo dell'1,13%. Ciò si spiega con le prospettive future positive intorno a questa importante materia prima grazie al miglioramento della situazione pandemica a livello globale, e la riapertura delle economie grazie al processo di vaccinazione avanzato. Inoltre, queste prospettive sono state rafforzate dopo che l'OPEC ha pubblicato un rapporto ottimista sulle sue aspettative future per il 2022, in cui si prevede un forte rimbalzo dei consumi con un possibile aumento della produzione di 1,4 milioni di barili al giorno da parte di ogni membro del gruppo.

Tecnicamente parlando, finora questo mese ha segnato il 6% per recuperare a volte i 75 dollari al barile. Attualmente, il prezzo sta lottando con la sua resistenza principale quindi dovremo stare attenti all'evoluzione del prezzo e vedere se è in grado di mantenere i suoi attuali livelli di supporto.

Fonte: Admiral Markets MetaTrader 5. Grafico settimanale del brent. Intervallo di dati: 9 novembre 2014 al 21 giugno 2021. Preparato il 21 giugno 2021 alle 12:05 pm CEST. Si prega di notare che i rendimenti passati non garantiscono quelli futuri.

Evoluzione negli ultimi 5 anni:

2020: -21,52%

2019: 22,68%

2018: -19,55%

2017: 17,69%

2016: 52,41%

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