Operare sulla sterlina britannica nel 2025: cose da sapere
La sterlina e l'economia britannica sono in prima pagina su tutti gli organi d'informazione finanziaria. Soprattutto negli ultimi due anni, l'economia britannica si è trovata ad annaspare in un contesto di tassi di interesse elevati e crescente concorrenza internazionale. Di conseguenza, la sterlina britannica ha dovuto far fronte a venti contrari, perdendo a volte terreno nei confronti delle altre grandi valute come l'euro e il dollaro USA.
Ci sarà un "anno nuovo, vita nuova" per la sterlina e l'economia britannica, o assisteremo semplicemente a una flessione protratta, specialmente quando il nuovo presidente USA Donald Trump sarà pronto a imporre dazi sulle importazioni? In questo articolo ti forniremo alcuni dati sulle prospettive per i primi mesi del 2025 che riteniamo ti possano essere utili per i tuoi progetti finanziari.
Indice
Tassi di interesse della Bank of England nel 2025
Come altre importanti banche centrali quali la Federal Reserve (Fed) e la Banca centrale europea (BCE), anche la Bank of England (BoE) ha intrapreso un percorso di abbassamento dei tassi di interesse per rendere più facile contrarre prestiti e ottenere finanziamenti. La prossima riunione della BoE sui tassi è prevista per il 6 febbraio.
La BoE ha tagliato i tassi ad agosto e a novembre 2024, quando il tasso di riferimento è sceso al 4,75% dopo aver toccato il 5,25% nell'estate del 2024, registrando il record degli ultimi 16 anni. Nella sua ultima riunione prima di Natale, il Monetary Policy Committee (MPC, organo direttivo della banca centrale) ha evitato di effettuare un altro taglio poiché durante l'autunno l'inflazione ha corso più del dovuto.
Le previsioni dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) per il 2025 stimano che "la politica monetaria dovrebbe continuare ad allentarsi fino ai primi mesi del 2026: il tasso ufficiale di sconto dovrebbe scendere gradualmente al 3,5% dall'attuale 4,75%, mentre l'inflazione dovrebbe continuare a convergere verso il target".
Nella loro relazione del 16 dicembre, gli analisti di ING sembrano concordare sul fatto che la BoE ridurrà gradualmente il costo del denaro. Nel loro comunicato agli investitori scrivono: "E soprattutto, i mercati finanziari ritengono che avremo appena altri tre tagli nel 2025. Finora, la BoE ha fatto poco per convincere gli investitori del contrario. Dalle poche comunicazioni che abbiamo ricevuto dai funzionari nelle ultime settimane, l'istituto sembra ampiamente soddisfatto di uno scenario di base che vede i tagli dei tassi proseguire una volta al trimestre nel corso del prossimo anno".
Inflazione britannica in calo ma ancora al di sopra del target BoE
L'ultimo rapporto dell'Office for National Statistics (ONS, l'istituto di statistica britannico) indica che l'inflazione IPC britannica è scesa al 2,5% a dicembre, leggermente al di sotto del dato del 2,6% di novembre. Da notare che il target del consiglio direttivo della BoE per l'inflazione è del 2%.
I dati di dicembre hanno sorpreso gli analisti di mercato, supportando in parte l'opinione di alcuni di loro secondo cui i tassi potrebbero scendere più ampiamente e rapidamente di quanto preventivato dai mercati.
Tra le cause principali dell'elevato carovita del Regno Unito figura l'inflazione dei servizi, anch'essa risultata inferiore alle aspettative. In un'intervista a The Guardian, gli analisti di Goldman Sachs hanno dichiarato che "il calo dell'inflazione dei servizi dal 5% al 4,4%, che monitoriamo con attenzione, rafforza la nostra idea che il consiglio direttivo della BoE probabilmente taglierà il tasso ufficiale di sconto a febbraio".
Per quanto a dicembre 2024 l'inflazione sia scesa avvicinandosi al target del 2% della banca centrale, alcuni economisti sono dell'avviso che l'IPC potrebbe risalire al 3% nel corso del 2025. In un comunicato della London School of Economics si afferma che "gli aumenti dei salari pubblici, ben superiori al tasso di inflazione, innescano ulteriori aumenti dei salari privati e di conseguenza una maggiore inflazione a distanza di un anno. L'impatto inflattivo degli aumentati salari pubblici si sta già facendo sentire in parte, ma i suoi pieni effetti si dispiegheranno fino all'estate del 2025. Tutto quanto sopra detto sembra implicare che l'inflazione britannica continuerà a salire molto al di sopra del target del 2% durante tutto il 2025".
In un altro rapporto pubblicato da Capital Economists si legge: "Riteniamo che un calo dell'inflazione IPC al di sotto del 2,0% nel 2026 spingerà la Bank of England a tagliare i tassi di interesse dal 4,75% attuale al 3,50% entro i primi mesi del 2026, piuttosto che al 4,25% preventivato dagli investitori".
Sterlina britannica in una fase di mercato turbolenta
Nel contesto delle difficoltà economiche del Regno Unito, la sterlina non fa eccezione. Il 20 gennaio la valuta britannica ha toccato il minimo degli ultimi 5 mesi nei confronti dell'euro, nel momento in cui gli economisti hanno alzato le previsioni di un taglio dei tassi d'interesse il 6 febbraio. Alcuni funzionari del consiglio direttivo della BoE, tra cui Alan Taylor, hanno indicato che la banca potrebbe tagliare i tassi quattro volte nel 2025.
Il 13 gennaio la sterlina britannica ha toccato il minimo degli ultimi 14 mesi contro il dollaro USA, pressata dalle turbolenze del mercato obbligazionario e dalla debolezza dei dati dell'economia britannica. Dall'inizio del 2025 la sterlina ha perso circa il 4% nei confronti del dollaro USA.
Secondo gli analisti di HSBC, la sterlina britannica non soddisferà le aspettative per il 2025 che la vedono scambiata intorno a $ 1,26, e che vengono da loro descritte come "altamente ottimistiche per noi". Gli economisti di ING dubitano della forza della sterlina, sostenendo che gli sviluppi economici nel Regno Unito non sono favorevoli alla valuta britannica. In una relazione del 21 gennaio, gli economisti della banca olandese puntualizzano che "le implicazioni del paniere fiscale/monetario del Regno Unito sono negative per la sterlina. Alla luce di quanto sopra, il Ministro del Tesoro dovrà probabilmente inasprire la politica fiscale, una mossa che dovrebbe indurre il mercato a scontare in misura ridotta il ciclo di allentamento della BoE di quest'anno (cosa che sta già avvenendo). Di recente abbiamo abbassato le nostre previsioni sulla sterlina e ora prevediamo che la coppia EUR/GBP chiuderà l'anno rispettivamente a 0,85 e 1,19. Semmai, tali rettifiche al ribasso della sterlina potrebbero essere troppo conservative".
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