Occhi puntati sull'occupazione USA, l'economia tedesca ancora in difficoltà
In termini di dati finanziari, la prima settimana completa dell'anno è iniziata con un'impennata dell'inflazione nella zona euro, come emerso ieri da un rapporto Eurostat, mentre gli economisti già guardano alla relazione sui posti di lavoro extra agricoli USA per il mese di dicembre, la cui pubblicazione è prevista per venerdì.
Mercoledì mattina l'euro ha perso terreno nei confronti del dollaro USA, dopo una serie di dati deludenti relativi alle vendite al dettaglio e agli ordini di fabbrica in Germania. Tuttavia, le borse europee hanno assistito a un rialzo, ignorando l'effetto.
Su un altro fronte, un servizio del Washington Post ha indicato come il nuovo presidente USA Donald Trump stia considerando un approccio più mirato all'imposizione di dazi, mentre il neopresidente ha espresso la volontà di prorogare il tetto del debito del Paese al fine di evitare un potenziale default.
Indice
Venerdì i dati sull'occupazione USA a dicembre 2024
Venerdì pomeriggio gli operatori di mercato avranno l'opportunità di esaminare il rapporto sui posti di lavoro extra agricoli (Non-Farm Payrolls, NFP) di dicembre, inaugurando l'anno con una delle serie di dati più importanti relativi all'economia statunitense. Gli economisti prevedono che il dato NFP si attesterà a 150.000 unità, molto al di sotto delle 227.000 registrate a novembre. I numeri di novembre erano il riflesso di un'economia USA più forte del previsto e avevano superato le aspettative degli analisti.
Una relazione della banca olandese ING stima che gli NFP USA siano aumentati di 153.000 unità a dicembre, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe essersi mantenuto al 4,2%. Gli economisti dell'istituto fanno notare che i numeri sarebbero "coerenti con il raffreddamento generale del mercato del lavoro, ma dopo 100 punti base di tagli dei tassi da parte della Fed nel 2024, l'opinione diffusa è che nel 2025 assisteremo a una serie di mosse molto più lenta e meno aggressiva".
Inflazione della zona euro in aumento a dicembre
A dicembre l'inflazione IPC della zona euro è salita per il terzo mese consecutivo, attestandosi al 2,4% su base annua. Il dato è in linea con le aspettative degli analisti e maggiore dello 0,2% rispetto a quello di novembre. L'inflazione IPC di fondo è rimasta stabile nell'ultimo mese del 2024, attestandosi al 2,7%.
Gli analisti stimano che la BCE potrebbe ridurre ulteriormente il costo del denaro dopo la riunione di questo mese. Tuttavia, la possibilità di un taglio dei tassi superiore a 25 punti base sembra remota dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione. La banca centrale della zona euro ha allentato la politica monetaria riducendo i tassi quattro volte da giugno 2024.
Gli economisti di ING scrivono che "l'inflazione dei servizi rimane preoccupante, avendo accelerato dal 3,9% di novembre al 4%. L'indagine PMI e l'indicatore del sentiment della Commissione europea mostrano che la pressione al rialzo sui prezzi dei servizi rimane significativa, per via degli aumenti salariali tuttora forti e dei prezzi più elevati praticati dalle società di servizi. Probabilmente assisteremo a un ulteriore aumento nel corso del primo trimestre. Ciò indurrà cautela nella Banca centrale europea nel suo percorso di allentamento, diminuendo la validità delle dichiarazioni secondo cui l'istituto si troverebbe 'dietro la curva'".
L'economia tedesca continua ad annaspare a novembre
Una relazione pubblicata in mattinata da Destatis ha mostrato che gli ordini industriali tedeschi sono calati del 5,4% a novembre rispetto al mese precedente. Il calo registrato ha sorpreso gli economisti, che non si aspettavano una variazione del dato mensile.
Le vendite al dettaglio sono scese dello 0,6% su base mensile a novembre, dopo il calo dell'1,5% di ottobre. Alcuni analisti hanno sottolineato che i dati deboli mostrano la debolezza dell'economia tedesca a novembre e che l'instabilità politica "unita a un'inflazione che rialza la testa rende improbabile un rimbalzo dei consumi degno di nota".
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