L'Oro Oltre I $ 3.000, Decisione Della Bank Of Japan In Arrivo
La settimana è piena di decisioni cruciali di politica monetaria, attese da parte di banche centrali quali la Federal Reserve (Fed), la Bank of Japan (BoJ), la Bank of England (BoE) e la Swiss National Bank (BNS). La BoJ sarà la prima ad annunciare la propria decisione, prevista per mercoledì.
L'oro ha superato quota $ 3.000 l'oncia, toccando un livello record sulla scia della tensione geopolitica in Medio Oriente, mentre l'indice del dollaro USA viene scambiato vicino al minimo degli ultimi cinque mesi. Secondo gli analisti di Deutsche Bank, "gli investitori continuano ad allontanarsi dal dollaro USA e ricercano quelli che ritengono essere asset rifugio nel mezzo dell'accresciuta incertezza politica".
Si precisa che il presente materiale è a scopo esclusivamente informativo e non costituisce consulenza finanziaria.
Indice
La Decisione Sui Tassi Della Bank of Japan
Mercoledì il consiglio direttivo della BoJ annuncerà la propria decisione sui tassi di interesse. Gli economisti prevedono che la banca centrale giapponese manterrà invariati i tassi di interesse dopo la prossima riunione. Secondo gli analisti di mercato, la BoJ potrebbe approvare due aumenti dei tassi di 25 punti base a maggio e a luglio, inasprendo ulteriormente la politica monetaria.
Commentando la decisione sui tassi prevista per questa settimana, gli analisti di Standard Chartered sostengono che il costo del denaro rimarrà invariato per garantire la stabilità finanziaria. Nel loro comunicato agli investitori scrivono: "Ci aspettiamo che la Bank of Japan (BoJ) mantenga i tassi invariati il 19 marzo, soprattutto per sostenere la stabilità finanziaria ed evitare eventuali inasprimenti prematuri, che potrebbero indebolire i consumi interni. È probabile che la banca centrale aumenterà gradualmente i tassi a partire dal T2 del 2025, il che a nostro avviso contribuirebbe a ridurre i rischi inflazionistici senza compromettere la crescita. Nel T4 il PIL è cresciuto del 2,2% su base annua, trainato dalle esportazioni, ma la domanda interna è rimasta debole. Gli esempi del passato mostrano che gli aumenti dei tassi da parte della BoJ hanno causato rallentamenti economici, in particolare negli anni '90 e nel 2007. Pertanto, ci aspettiamo che la BoJ manterrà i tassi invariati a marzo, per poi alzarli cautamente nel T2 del 2025. Un aumento improvviso potrebbe anche scatenare i carry trade con lo JPY, sconvolgendo i mercati globali".
Le Vendite al Dettaglio USA Deludono
Secondo un resoconto pubblicato dallo US Census Bureau, le vendite al dettaglio USA di febbraio 2025 sono aumentate dello 0,2% su base mensile. Il dato è risultato inferiore al +0,6% previsto. Il resoconto ha rappresentato l'ultima serie significativa di dati di mercato ad appena due giorni dalla riunione di politica monetaria della Federal Reserve.
Gli economisti di Bank of America hanno dichiarato a Yahoo Finance: "Siamo rimbalzati da quel minimo di gennaio, e siamo tornati esattamente dove eravamo a dicembre. Finché non emergono crepe nel mercato del lavoro, non si assisterà a un forte rallentamento dei consumi generali".
Intervistati dal Guardian, alcuni economisti si sono chiesti se gli ultimi dati deboli provenienti dall'economia USA possano giustificare ulteriori tagli dei tassi da parte della banca centrale degli Stati Uniti, mentre i dazi commerciali potrebbero far lievitare i dati sull'inflazione.
L'OCSE Rivede al Ribasso le Previsioni di Crescita
L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica globale, stimando che "la crescita del PIL globale dovrebbe moderarsi dal 3,2% del 2024 al 3,1% nel 2025 e al 3,0% nel 2026, con barriere commerciali più alte in diverse economie del G20 e un aumento dell'incertezza monetaria e geopolitica che peserà sugli investimenti e sulla spesa delle famiglie". Un simile rapporto OCSE a dicembre aveva previsto una crescita economica globale del 3,3% nel 2025 e nel 2026. Gli analisti dell'OCSE stimano che "la crescita annuale del PIL degli Stati Uniti dovrebbe rallentare rispetto al robusto ritmo recente, al 2,2% nel 2025 e all'1,6% nel 2026".
Il rapporto ha sottolineato il ruolo dell'incertezza in fatto di politiche commerciali e imposizione di restrizioni che potrebbero agire da ostacoli in futuro. Secondo l'OCSE, "nel 2026 l'inflazione di fondo dovrebbe rimanere al di sopra dei target delle banche centrali in molti Paesi, inclusi gli Stati Uniti. Di certo, se l'inflazione attesa rimane sotto controllo, riteniamo che anche nelle maggiori economie come gli Stati Uniti e il Regno Unito ci sia spazio per un ulteriore allentamento delle politiche monetarie".
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