Inflazione britannica a sorpresa in calo, occhi puntati sull'IPC USA
A dicembre l'inflazione IPC del Regno Unito è scesa inaspettatamente, raggiungendo il 2,5% e sorprendendo gli analisti dei mercati finanziari. Il dato potrebbe dare alla Bank of England (BoE) qualche margine di manovra per tagliare i tassi di interesse alla riunione di febbraio. Subito dopo la pubblicazione del rapporto la sterlina britannica è scesa, salvo poi riguadagnare rapidamente terreno nei confronti del dollaro statunitense.
Oggi gli economisti esamineranno i dati sull'inflazione IPC degli Stati Uniti per il mese di dicembre, che dovrebbero registrare un leggero aumento. Sul fronte dell'euro, François Villeroy de Galhau, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), ha affermato che la lotta all'inflazione è praticamente vinta e che il tasso di interesse di riferimento dovrebbe scendere al 2% in estate.
Inflazione IPC del Regno Unito in calo a dicembre
Una relazione dell'istituto statistico britannico (Office for National Statistics, ONS) indica che a dicembre l'inflazione IPC del Regno Unito è scesa al 2,5% su base annua. Il dato è inferiore a quello previsto dagli economisti. Anche l'inflazione di fondo è diminuita, attestandosi al 3,2% su base annua, in calo rispetto al 3,5% di novembre.
L'inflazione dei servizi è scesa dal 5% registrato a novembre al 4,4%. Il consiglio direttivo della Bank of England (il Monetary Policy Committee, MPC) si riunirà il prossimo 6 febbraio per decidere su questioni di politica monetaria, e i dati sull'inflazione di dicembre potrebbero fornirgli qualche margine per ridurre il costo del denaro. Il target della BoE per l'inflazione è pari al 2%.
Gli economisti di PwC osservano che "con l'ulteriore rallentamento della crescita del Regno Unito alla fine dell'anno, la notizia che l'inflazione dei servizi si è finalmente raffreddata sarà accolta con favore. I titoli di Stato britannici hanno sofferto per via delle recenti svendite sul mercato, quindi qualsiasi segnale che l'inflazione avesse continuato a mordere avrebbe spinto il governo a intervenire. Restano alcuni fattori di pressione, soprattutto alla luce della relazione autunnale sul bilancio pubblico, ma questo potrebbe essere il via libera di cui il Monetary Policy Committee ha bisogno per riprendere il ciclo di tagli dei tassi".
I funzionari della BCE menzionano tagli futuri dei tassi
Il vicepresidente della Banca centrale europea (BCE) Luis de Guindos ha dichiarato che l'istituto non si impegnerà preventivamente ad attuare un particolare corso dei tassi, e ha aggiunto che, se i dati in arrivo confermeranno lo scenario di riferimento, potrebbero aver luogo nuovi tagli dei tassi.
De Guindos ha sottolineato che un'elevata incertezza richiede prudenza in termini di fissazione dei tassi. Il banchiere spagnolo ha affermato che l'attenzione si è spostata dall'inflazione elevata ai timori relativi alla scarsa crescita economica.
Oli Rehn, governatore della banca centrale finlandese, ha dichiarato nei giorni scorsi che la banca centrale della zona euro intende continuare a ridurre i tassi di interesse e prevede di abbandonare la politica monetaria restrittiva probabilmente a metà estate. Rehn ha accennato che, se è vero che i potenziali dazi statunitensi possono compromettere le prospettive economiche, le aziende tendono tuttavia a trovare il modo di aggirare tali limitazioni.
Vendite al dettaglio di dicembre in Regno Unito e USA
Giovedì il Census Bureau USA pubblicherà il rapporto sulle vendite al dettaglio di dicembre, che dovrebbero registrare un leggero calo allo 0,6% su base mensile contro lo 0,7% di novembre. Bank of America (BoA) ha dichiarato in un comunicato che "in questo inizio del 2025 i consumatori continuano a beneficiare di un mercato del lavoro favorevole, con una crescita a dicembre di salari e stipendi al netto delle imposte del 3% su base annua".
Venerdì sarà il turno del Regno Unito, quando l'ONS pubblicherà il rapporto sulle vendite al dettaglio del Paese per l'ultimo mese del 2024. Gli economisti prevedono che il dato aumenterà dello 0,4% su base mensile e del 4,2% su base annua. Una relazione del British Retail Consortium (BRC), la confederazione britannica dei dettaglianti, afferma che "dopo un anno difficile, segnato da scarsa fiducia dei consumatori e difficili condizioni economiche, il cruciale "trimestre d'oro" non è riuscito a dare al 2024 l'addio incoraggiante che i dettaglianti speravano".
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