La riunione di giugno della Federal Reserve influenza il sentiment del dollaro USA
Il dollaro USA è salito insieme alla politica monetaria aggressiva della Federal Reserve nel mese di maggio, ma al momento in cui scriviamo, si ha l'impressione che la valuta sia rallentata in un andamento circolare in vista della decisione sui tassi d'interesse della banca centrale prevista per il 14-15 giugno.
Si prevede che la Fed aumenterà i tassi di interesse di riferimento dello 0,5% a giugno e luglio, per poi fare una pausa sui rialzi a settembre. Altrimenti, si parla di un rialzo dello 0,75% e si dice che il vicepresidente della Federal Reserve Lael Brainard non sia favorevole alla pausa di settembre.
Le prospettive per l'economia statunitense sono complicate dall'impatto della forza del dollaro sulle esportazioni americane, dopo che il gigante tecnologico Microsoft ha tagliato le stime sui ricavi e sugli utili per il trimestre fiscale che si conclude questo mese, citando le condizioni sfavorevoli dei cambi.
Il settore tecnologico è penalizzato da una serie di ostacoli per il settore bancario. Con l'aumento dei tassi d'interesse negli Stati Uniti, banche come Wells Fargo e Bank of America possono aspettarsi un aumento dei redditi da interessi e una crescita degli attivi grazie all'aumento dei depositi nei conti di risparmio e degli acquisti di obbligazioni bancarie. Per non dipingere un quadro troppo roseo, c'è anche la possibilità di effetti sfavorevoli dei tassi di cambio sul settore bancario in presenza di volatilità sui mercati valutari.
Eventi geopolitici
Si prevede che gli eventi geopolitici in Ucraina continueranno a mettere sotto pressione i prezzi delle materie prime e le catene di approvvigionamento, soprattutto nel settore energetico. I prezzi spot del greggio e del gas naturale rimarranno probabilmente elevati in queste condizioni e gli interrogativi sulla crescita della Cina si ripercuoteranno anche sul settore energetico.
La produzione industriale cinese è diminuita a maggio a causa delle restrizioni COVID-19. Anche se le restrizioni sono diminuite alla fine del mese, sono ricomparse a causa della politica cinese di tolleranza zero COVID e questo schema potrebbe continuare fino a giugno.
I mercati energetici sono sensibili alle notizie sulla crescita della Cina. Quando la seconda economia mondiale si indebolisce, la domanda globale di greggio diminuisce di pari passo, con una parallela deriva al ribasso dei prezzi spot del greggio. Tuttavia, date le sfide geopolitiche in corso, ci vorrebbe un calo significativo della crescita del PIL cinese per sgonfiare i prezzi spot del greggio.
Prezzi spot dell'oro
Il dollaro forte ha bloccato i prezzi spot dell'oro fino a maggio, sostenuto dall'aumento dei tassi d'interesse e dalla robusta crescita dell'occupazione, ma ci sono segnali che indicano un indebolimento dei livelli occupazionali. Questo potrebbe significare una resistenza per l'USD e un sostegno per l'oro se il mercato del lavoro statunitense dovesse iniziare ad erodersi.
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