La RBNZ taglia i tassi, l'inflazione britannica vola a gennaio
La banca centrale neozelandese, la Reserve Bank of New Zealand (RBNZ), ha deciso di tagliare il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base (pb), come previsto dagli analisti. Il comunicato post-riunione indica che la RBNZ potrebbe prendere in considerazione ulteriori tagli nel corso dell'anno.
Nel Regno Unito i dati sull'IPC di gennaio hanno mostrato un'impennata dell'inflazione complessiva, che ha toccato il picco degli ultimi 10 mesi. Commentando i dati, gli economisti sono del parere che la cifra rifletta fattori una tantum e che probabilmente non influenzerà la politica monetaria della Bank of England (BoE).
Indice
La banca centrale neozelandese taglia i tassi di 50 pb
Nessuna sorpresa sulla decisione sui tassi della RBNZ: il consiglio direttivo dell'istituto ha dichiarato che ridurrà il tasso ufficiale overnight ("Official Cash Rate", OCR) di 50 pb, in linea con le aspettative del mercato. Una decisione che porta l'OCR al 3,75%. La RBNZ ha ora tagliato i tassi di 175 punti base da agosto, cercando di rilanciare l'economia del paese dopo una fase di profonda recessione.
Nel comunicato post-riunione della banca centrale si afferma: "Se le condizioni economiche continueranno a evolversi come previsto, il Consiglio ha la possibilità di ridurre ulteriormente l'OCR durante tutto il 2025." Il governatore Adrian Orr ha dichiarato: "Stiamo cercando di abbassare il tasso ufficiale overnight un po' più rapidamente di quanto avevamo previsto a novembre... La nostra proiezione prevede che l'OCR si aggirerà intorno al 3% per la fine dell'anno".
Commentando l'economia neozelandese, il governatore della RBNZ ha osservato che l'attività economica rimane in sordina, e che si aspetta che l'economia si riprenderà nel corso di quest'anno.
L'inflazione IPC britannica vola a gennaio
Una relazione dell'Office for National Statistics (ONS) mostra che l'inflazione IPC del Regno Unito è aumentata del 3,0% su base annua nel mese di gennaio. Il dato ha superato le aspettative del mercato. L'inflazione di fondo è salita del 3,7% su base annua contro il 3,2% di dicembre. Da notare che l'inflazione dei servizi, parametro di fondamentale importanza per la BoE, è aumentata del 5,0% contro il 4,4% del mese precedente.
Secondo il National Institute of Economic and Social Research (NIESR), centro di analisi con sede nel Regno Unito, "questa cifra elevata è solo transitoria e dovuta agli effetti di fondo, e dovrebbe diminuire nuovamente nei prossimi mesi. Riteniamo che la media dell'IPC sarà del 2,5% nel 2025, per poi scendere al target del 2% della BoE dal 2026 in poi. Prevediamo pertanto un ulteriore taglio dei tassi nel secondo semestre dell'anno".
Commentando i dati sull'inflazione, l'EY Item Club ha dichiarato: "Il dato più elevato relativo all'inflazione dei servizi di gennaio era ampiamente previsto, ed è improbabile che il MPC [il consiglio direttivo della BoE] abbia visto qualcosa nei dati diffusi oggi tale da preoccuparlo seriamente. Prevediamo che per il momento il MPC proseguirà col suo approccio "taglia e pausa" all'allentamento della politica monetaria, e che il prossimo taglio dei tassi avrà luogo probabilmente alla riunione di maggio".
Inflazione IPC canadese in rialzo nel mese di gennaio
L'indice dei prezzi al consumo del Canada è salito all'1,9% a gennaio, secondo quanto riferito martedì da Statistics Canada. Gli economisti della Camera di Commercio canadese osservano: "L'inflazione di fondo mostra tuttora pressioni sottostanti persistenti, e le componenti volatili come l'energia continueranno a far oscillare i numeri nei prossimi mesi. Ciononostante, l'inflazione più forte in un contesto di sconti sui prezzi al dettaglio e l'attività economica in espansione registrate nel quarto trimestre daranno probabilmente alla Bank of Canada la fiducia necessaria per mantenere i tassi d'interesse invariati nella riunione di marzo".
Holzmann (BCE): la decisione di marzo dipenderà dai dati
Robert Holzmann, attuale governatore della banca centrale austriaca e membro del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE), ha dichiarato che i servizi e l'inflazione di fondo si confermano fonti di preoccupazione per i responsabili della politica monetaria.
Holzmann ha detto che i tagli ai tassi di interesse non possono sostituire la strategia economica, e che la decisione sui tassi di marzo dipenderà dai dati. Mentre la BCE mette in atto la sua politica monetaria, il banchiere austriaco osserva che sarà più difficile tagliare i tassi via via che il tasso di riferimento si avvicinerà alla neutralità.
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